una fiammata interlocutoria arpina, con lungo intervento donvitiano che non hoancora letto ma che quasi sicuramente (e' nel suo stile) mi precede nel
rispondermi.
Riflessioni
anch'io trovo l'enunciazione dell'art. 1 affatto inadeguata per una asso-
ciazione di persone animate da spirito rivoluzionario. per un circolo
dopolavoristico, (ma forse e' solo questo che cerchiamo? ) va invece benissimo!
Sbaglio o a Roma ci siamo impegnati a tentare di abbattere un regime! Vogliamo
concordare e mettere per iscritto un impegno forte che, mentre misura lo spessore
del coinvolgimento dei singoli nella lotta nonviolenta, ci leghi nello spirito
gli uni agli altri?
E poi gli indirizzi della lotta libertaria sono fondamentali
Quali: i locali o quelli nazionali?
Esempi
Vogliamo limitarci al problema delle liberta' delle persone nell'ambito locale?
la droga e la prostituzione, temi referendari, mi pare ci offrono un terreno
sterminato di lotta.
Vogliamo agire sui temi economici della liberalizzazione? Perche' non occuparsi
delle porcherie del mercato ecologico provinciale o di quello dei servizi
monopolizzato dalle municipalizzate targate PDS (sigh!)
E per la giustizia in Toscana? E l'assetto del territorio?
Bhe'. mi fermo qui. Credo siano ambiti di grande impegno a cui guardare con la
nostra consueta ottica liberale che ci rende unici, ma questa volta senza
gli autocompiacimenti intellettuali e agendo invece e rischiando anche
personalmente. E conoscere e studiare parecchio perche' i temi sono tosti.
Se scopriremo che questo non sappiamo o non vogliamo fare, mi pare inutile
sperare di far breccia in una opinione pubblica sempre piu' distante dalla
politica aggiungendo una fievole voce allo starnazzare dei vari soggetti
politici tradizionali. Forse e' meglio riaspettare Pannella che facilmente,
dopo uqualche riunione della sua celebratissima Direzione, ci convincera' che
occorre zavorra per ripartire. Qualcuno mi spieghi a che serve infatti una nuova
associazione: a trovare un nome per redigere l'intestazione dei soliti puntuali
quanto (ahime') ignorati faxcomunicati alla stampa?
Di nuovo: leggendo l'esperienza del Movimento mi sono convinto che occorra
cambiare la quantita' ma sopratutto la qualita' del nostro agire: questo e' per
me il messaggio "evangelico" dei 3150(?) partiti. Siamo noi pronti e disponibili
ad agire comunque e dovunque (indipendentemente dall'ora di cena che e' sempre
un buon momento per misurare la forza delle idee)?
L'organizzazione e la sua pur importante problematica sociale e finanziaria
per me possono aspettare.
Forse esagero: ma sono troppo suggestionato dal manifesto de Italia Libera
(potremmo chiamarci cosi': Associazione Italia Libera) dei ns padri fiorentini
Rossi, Salvemini e Calamandrei.
Sempre con voi (e dove altro potrei andare?)
massimo