La versione primaria -antecedente un consiglio di Valerio Giannellini- diceva: " E' costituita l'associazione ........, senza scopi di lucro, che rifacendosi al pensiero e all'azione di Gaetano Salvemini, Mahatma Gandhi ed Ernesto Rossi, con metodo nonviolento .........".Sicuramente avevo omesso qualcuno o ricordato qualcuno di troppo, ma per me i pensieri e le azion di questi tre rappresentano un riferimento.
Giustamente si potrebbe scrivere di tutto, e mancherebbe sempre qualcosa, o ci sarebbe il passaggio pinco che non piacerebbe ad uno mentre piacerebbe ad un altro: e sarebbe un passaggio scritto sullo statuto.
Per cui, con Valerio, abbiamo convenuto sulla massima semplificazione, fornendo un indirizzo generico: nonviolento, liberale, libertario. E lasciando a "manifesti" e documenti politici la funzione di "carta d'intenti".
Ripeto. Lo statuto, in questo caso, non riveste quella fondamentalita' che aveva, per esempio, nel partito radicale, dove rappresentava di per se' un documento politico. In un gruppo politico come quello che andiamo a fare, non e' altro che il regolamento interno del nostro officiare: per cui deve rispondere a caratteristiche democratiche e di responsabilita' dei singoli, evitando il formarsi di gruppi di controllo inamovibili, e consentendo una trasparenza politica ed amministrativa.
Per capire. Quando qualcuno ci chiedera' chi siamo, non staremo mica adargli lo statuto (almeno in prima battuta), ma sicurametne gli daremo un documento d'intenti e il resoconto di cio' che abbiamo fatto e di cio' che stiamo facendo.