Ancora sullo Statuto:
1. al di la' della qualifica (Presidente, Segretario o Coordinatore), mi pare che il numero 1 abbia poteri praticamente assoluti, poteri che potrebbero essere limitati o anche ulteriormente aumentati a seconda della "legge elettorale" che porta alla elezione del Consiglio: ad esempio, l'elezione del Consiglio Generale del Movimento dei Club Pannella (escludendo l'appartenenza dei Presidenti dei Club) porta ad un organismo collegiale scelto, nella sua maggioranza, dal Presidente. Infatti il Consiglio Generale non e' mai stato un contrappeso al Presidente, ma di quest'ultimo un braccio operativo, uno strumento di lavoro.
2. sempre al di la' del nome (partito, associazione, movimento o quant'altro), si dice che l'importante e' la "democrazia interna".
Ebbene, proprio questa democrazia interna mi sembra che non sia garantita dalla bozza di statuto. Non e' garantita sia per quanto detto al punto 1 sia per gli ostacoli posti all'ingresso di nuovi soci con diritto di voto.
Se io fossi Coordinatore/Tesoriere dell'Associazione Ciofega Schiava, e conseguentemente deus ex machina del Consiglio (o come diavolo si chiama), prima di accettare un nuovo socio mi preoccuperei essenzialmente dell'appartenenza dell'aspirante nuovo socio alla mia parrocchietta invece che alla parrocchietta concorrente, in modo da perpetuare il mio potere. Certamente correrei il rischio di una rivolta dei pretoriani, dalla quale mi potrei comunque salvaguardare convocando (o non convocando), nei tempi e nei modi per me piu' convenienti, il Consiglio o l'Assemblea. Su come si fa a scegliere i tempi ed i modi basta ispirarsi alla prassi parlamentare.
Forse sono troppo settario, ma invito tutti, e soprattutto Arpa.Ms, a tener conto, nel leggere le mie osservazioni, che esse sono dettate dalla mia esperienza di senatore della Repubblica, posizione di potere a cui aspira anche il sig. Antonio Di Pietro (e dico poco)
firmato: Rogai alias Roberto, detto anche Ciofega Liberale.