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Conferenza Arpa
Poretti Donatella - 29 luglio 1997
Per rasserenare gli animi, e per la lettura .... dopo la p2, arrivano le frasi di Gandhi tipo quelle che si leggono nei baci perugina :)

Bisogna esprimere e difendere le proprie convinzioni. L'inazione nel momento della conflagrazione e' inammissibile.

La non-violenza e' la piu' grande forza a disposizione dell'uomo. E' piu' potente della piu' potente arma di distruzione ideata dall'ingegno dell'uomo. La distruzione non e' la legge degli esseri umani. L'uomo e' vive liberamente soltanto se pronto a morire, se necessario, anche per mano di suo fratello, mai a ucciderlo. Ogni uccisione o ferita, non importa per quale causa, commessa o inflitta a un altro, e' un crimine contro l'umanita'.

Nessun uomo puo' essere attivamente non violento senza ribellarsi all'ingiustizia sociale, dovunque essa si presenti.

La non-violenza implica la consapevole accettazione della sanzione derivante dalla non-collaborazione con il male.

Credo che qualora si dovesse scegliere tra codardia e violenza, consiglierei la violenza. Percio' raccomando l'addestramento armato a quelli che credono nel metodo della violenza. Preferirei che l'India ricoresse alle armi, per difendere il proprio onore, piuttosto che diventare o restare, in maniera vile, testimone inerme del proprio disonore.

La vera non-violenza e' impossibile senza una totale assenza di paura.

Non-violenza, nella sua condizione dinamica, significa soffernza consapevole. Non implica una docile resa alla volonta' del malfattore, ma ribellione di tutta la propria anima contro la volonta' del tiranno.

Per quanto possa comprendere e ammirare le vostre ragioni, resto un oppositore intransigente dei metodi violenti, anche se sono al servizio della piu' nobile delle cause. L'esperienza mi ha persuaso che il bene duraturo non puo' mai essere generato dalla menzogna e dalla violenza.

L'adattamento non e' camaleontismo, ma indica la capacita' di resistere e di assimilare.

La non-collaborazione e' una protesta contro una partecipazione non cercata e non voluta al male.

Nella non-violenza le masse trovano un'arma che rende capace un bambino, una donna, e persino un vecchio logorato dagli anni di opporsi con successo ad un governo potentissimo. Se il vostro spirito e' forte, la mera mancanza di forza fisica cessa di essere uno svantaggio.

La prospettiva che rimane al mondo se lo spirito della violenza si impadronisce della mente delle masse e' la distruzione della razza umana.

La non-violenza non e' un abito da indossare e togliere a piacimento. La sua sede e' nel cuore e deve essere parte inseparabile del nostro essere.

La liberta' esterna che riusciremo a conquistare sara' direttamente proporzionale alla liberta' interiore che saremo riusciti a sviluppare in un dato momento. E se questa e' la visione corretta della liberta', dobbiamo concentrare le nostre energie sul perseguimento della riforma interiore.

 
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