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Conferenza Arpa
Donvito Vincenzo - 7 agosto 1997
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D'accordo sul vittimismo dell'emigrazione: ho levato "sono stati costretti ad emigrare", sostituendolo con un semplice "sono emigrati".

D'accordo con il lessico da rinnovare: ho eliminato la parola contro-informazione, sopprimendo il periodo tra le virgole, che era solo rafforzativo e non esplicativo.

D'accordo anche sul concetto di cittadinanza che non vale piu', ma non mi sembra di averlo esplicato, decandato e proposto come valore e obiettivo. Ho solo utilizzato la parola cittadino nella sua accezione di cives: persona che ha a che fare con la cosa pubblica e, per il nostro caso, a cui noi forniamo strumenti per modificare il suo rapporto di dipendenza e passivita' con questa cosa pubblica.

Ho dei dubbi sulla parola rivoluzione. Sono ovviamente d'accordo su tutte le possibilita' di innovazione lessicale. Ma non riesco a trovarne un'altra, che non sia, magari, solo un eufemismo o un giro di parole per non pronunciare la parola rivoluzione, come spesso fanno i politici per non inimicarsi il cosiddetto elettorato moderato, quasi desse timore o evocasse scenari che fanno parte delle immagini storiche: che ne so', la donnina che rammenda e si rallegra mentre la ghigliottina lavora alacremente accanto a lei, il passeggino che scende da solo le scale mentre la folla scappa nel film "La corazzata Potiomky", la sfilata di teste tagliate e fieramente esposte nella giungla indocinese da Pol Pot, le esecuzioni di massa con colpo alla nuca nella Cina odierna, ... potrei continuare, ma ho spiegato il concetto.

Il fatto e' che cio' che intendo e' proprio la rivoluzione, non riforme o cambiamenti, ma r i v o l u z i o n e, con tutti gli annessi e connessi che possa comportare.

Se mi si aiuta a capire che forse non solo la parola "rivoluzione" non e' giusta (un aiuto per l'alternativa, please), ma che anche il concetto va rivisto, allora forse e' meglio.

Comunque, grazie Marco P.: vedi che se qualche volta non guardi solo attraverso la punta del naso, riesci a dare e dire cio' per cui ti apprezzo (senza prezzo, of course)?

 
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