la militanza pero' non sono convinto che in questo momento non esista perche' nessuno la diriga o la inciti o coinvolga o sproni, credo piuttosto che ci sia un problema generale relativo alle mobilitazioni internazionali.
come posso io partito transnazionale fare azioni transnazionali?
come dissi gia' tempo fa a paolino, forse, se si fosse veramente convinti della necessita' della transnazionalita' si dovrebbe orgnizzare una marcia per la transnazionalita' facendo il giro di piu' paesi confinanti per entrare nei quali ci dovrebbe essere
bisogno di documentazioni diverse, facendo comizi sul legame tra problemi di situazioni nazionali e di necessita' di globalizzazione.
Si dovrebbe inoltre far notare come in un certo paese si entra senza troppi problemi e in un altro, anche dopo la cauduta del muro di berlino, c'e' bisogno del passaporto; oppure se si fa una manifestazione politica c'e' bisogno di mille
autorizzazioni eccetera eccetera.
GINEVRA
la triste vicenda ginevrina puo' essere un esempio di come mobilitarsi internazionalmente implichi la necessita' di alleanze e/o sinergie, cosa che noi non cerchiamo perche' tutti sono sempre pronti a prendersi gli onori, mentre i soliti gli oneri, se a
questo si aggiungono problemi di rapporti personali con altri soggetti le cose si complicano irrimediabilmente. la marcia del 10 marzo diventa politica se le motivazioni che la convocano, l'autonomia del tibet, sono pure circostanziate o sostanziate da
una piattaforma politica. sappiamo, o forse non tutti sanno, che i tibetani adesso quasi quasi preferiscono scendere a patti, segretamente, coi cinesi, noi invece chiedevamo la trasparenza e il ruolo guida dell'onu... una bella differenza mi pare...
la tibetizzazione del partito e' stata molto criticata, l'ida iniziale mi pare di ricordare, fosse quella di sedurri i tibet support group e farli diventare possibile network per il partito, cosi' non e' stato perche' il tibet ha il dalai lama che e'
riconosciuto e amato dalle televisioni, noi non c'abbiamo nessuno.
la campagna e' infatti tristemente arenata e, malgrado si abbiamo quasi 1,400 firme di parlamentari di tutto il mondo su un appello che chiede al segretario generale dell'onu di supervisionare il dialogo cino-tibetano, non esiste seguito.
Questo e' da coordinamento di campagne e non da partito politico. il problema e' che al momento della riflessione sul latte versato, si e' gia' iniziata un'altra campagna e via di questo passo.
la politica internazionale in piu' ha il terribile svantaggio di non essere per niente accattivante per il cosiddetto "uomo della strada" ne segue che anche interessare e coinvolgere altri a certe cose non e' agevole.
settimana scorsa mi sono trovato con pietrosanti e cappato a fare un filo diretto, avevamo cominciato abbastanza bene cercando di spiegare le cose onu, poi un po' le telefonate dei soliti noti, un po' paolino che ci ha detto che non eravamo li per parlare
di politica internazionale, ma per raccogliere iscrizioni, una vera e propria pesce di beneficienza, ci hanno ammutolito, tanto che a un certo punto abbiamo inventato una scusa e ci siamo scollegati...
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