vedi Matteo Me., all'Arpa non sono iscritto neanch'io, quindi sono niente come te, e non mi sogno neanche di fare una campagna iscrizioni per arrivare a 10 mila iscritti, proprio perche' l'azione politica dell'Arpa non esiste. Tutta qui la differenza con il Pr, che invece esiste, anche grazie a me che sono iscritto. Per il resto sono d'accordo con Donatella e Antonio B..
Riguardo ai bilanci .... e' difficile farli per qualcosa che non esiste e che non ha entrate ed uscite.
Tu scrivi senza sapere. L'Arpa fu creata con uno slancio politico e come strumento di qualcosa che non c'e' piu'. E' rimasta una sigla di comodo per alcune rarissime occasioni. Una sigla che non fa male a nessuno e non costa a nessuno. Ed e' cosi' perche' non puo' essere altrimenti nel Pr, a meno che qualcuno non si diverta a far finta di far politica, come ci consiglia -quando ancora lo faceva- il segretario Olivier.
E che questo qualcosa che non c'e' e' reale, lo sai te e tutti quelli che leggono qui.
Se qualcuno la vuole rifare, si faccia pure avanti e proponga. Ma sia chiaro che e' rifare, non continuare qualcosa che non c'e'.
Il problema posto da alcuni di noi sul partito, e' ben altra cosa rispetto all'Arpa. E' cosa che da' fastidio a tutti quelli che amano solo parlarne in questo posto e non in conferenza PR, interloquendo sulle cose che abbiamo scritto in quel luogo. Perche' non mi interessa, ma lo noto.
E non trasportiamo il problema solo sulle regole, perche', per come e' stato posto riguarda statuto e politica del Pr, non solo regole. Lo so che il radicale "medio", appena si parla di regole si esalta -a ragion veduta-, ma non bisogna dimenticare che il problema centrale e' la politica di questo partito: una politica molto bella nelle intenzioni, ma che gira su se stessa, senza quei minimi successi che ti fanno credere di essere sulla strada del cambiamento che desideri. A meno che non si scambi per successo la manifestazione di Ginevra e la campagna Tibet in generale.
Che poi Marco P. segua per bene cio' che succede a Nyc, e' altra cosa.
Credo che la politica si misuri dalla crescita del consenso che riesci ad avere, non solo da quanto sei riuscito a mettere in cassa rastrellando al Soros di turno, per poi comprare una pagina del Nyc Times che nessuno comprende o fare convegni di cui nessuno si accorge.
Ti faccio un esempio. In questi giorni c'e' il cosiddetto treno per il Kurdistan (cosiddetto, perche' sono dei pullman) e, a parte il messaggio che portano -su cui non d'accordo- ....... perche' non siamo noi al loro posto a perorare la causa dei diritti dei kurdi in un Paese che ha chiesto di entrare nella Ue e su cui i nostri parlamentari stanno spingendo?
Pur con le dovute differenze -Turchia e Usa- credo che avrebbe molto piu' successo una nostra presenza li' che non la pagina sul Nyc Times (sto facendo degli esempi, non fermarti sui casi specifici che tiro in ballo).
Lo so, e' il metodo di Pannella, che sta portando anche il Pr dove ha portato il movimento politico che a lui si e' ispirato: un'agenzia d'azione politica. E su questo non sono d'accordo (mentre sono d'accordo -sulla proto-agenzia- per la situazione italiana). Aspiriamo a scimmiottare Greenpeace da un lato e la Drug Policy Foundation dall'altra, aspirando a diventare come la Comunita' di Sant'Egidio: due organizzazioni -le prime- che stanno dimostrando, sulla lunghezza, la loro impossibilita' di produrre cambiamenti nell'ambiente e nel proibizionismo, per restare sullo specifico; riguardo a Sant'Egidio ...... no comment.
Beh, mi fermo qui, perche' potrei essere lungo un chilometro ... e poi nessuno mi legge.
Per ora sono solo osservazioni, neanche critiche. Sono domande.
Se puoi vuoi continuare a divertirti col giochino dei segretari e delle assemblee dell'Arpa, fai pure. Ma spero che tu abbia capito il problema, che non e' quello di cercare la rissa, ma di cambiare il mondo a partire dai meccanismi di merda che sono dentro noi stessi.