Ritorno sul tema, poichè sono ora in grado di precisare, e smorzo il mio entusiasmo come già mi era stato consigliato da Donatella.
"Lìinsegnamento tradizionale della Chiesa non esclude" la pena di morte, "quando questa fosse l'unica via praticabile per difendere efficacemente dall'aggressore ingiusto la vita di esseri umani". Ma a condizione che vi sia "il pieno accertamento dell'identità e della responsabilità del colpevole". "Se invece i mezzi incruenti sono sufficienti per difendere dall'aggressore e per proteggere la sicurezza delle persone, l'autorità si limiterà a questi mezzi". "Oggi, infatti, a seguito delle possibilità di cui lo stato dispone per reprimere efficacemente il crimine rendendo inoffensivo colui che l'ha commesso, senza togliergli definitivamente la possibilità di redimersi, i casi di assoluta necessità di soppressione del reo "sono ormai molto rari, se non addirittura inesistenti" (evangelium vitae, n.56)". E' in queste righe la principale novità dell'edizione tipica (cioè "normativa": su di essa si baseranno le traduzioni) in latino del Catechismo della Chiesa cattolica, pubblicata la scorsa settimana.
tratto da Famiglia Cristiana del 24 sett, pag46
--- WinMMMR v2.10reg * Dio preservi coloro che gli sono cari dalle letture
inutili