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Conferenza Arpa
Donvito Vincenzo - 1 dicembre 1997
Regime/Dittatura
quel che dice la Donatella e' molto importante. In diversi lo abbiamo evocato in varie occasioni, ma ho l'impressione che ancora ad altrettanti diversi sfugga, ed e' per questo che poi si affacciano proposte di Az.Lib..

E' il fatto che il regime non e' piu' tale, ma si e' trasformato in dittatura. Nel momento in cui una parte politica -complice e armonica del regime- si appropria del concetto e del linguaggio della denuncia di chi intravede la chiusura della dialettica democratica, vuol dire che si e' passati dalla fase cialtronesca a quella scentifica.

L'espressione "regime" e' all'ordine del giorno: editorialisti -essenzialmente di area polista o comunque critica verso il governo- la usano in continuazione. L'on. Berlusconi la usa in continuazione. Fra un po' -viste le sortite pro-Pannella e sull'ordine dei giornalisti- non mi stupirei se anche il fascista D'Alema cominciasse a usarla nel suo lessico politico.

E la fase di regime e' quella cialtronesca, arrobattata, dove si fanno errori e ci si mette sempre in contraddizione: non a caso, in passato, abbiamo usato espressioni tipo "le contraddizioni del regime". Ma non useremo mai un'espressione tipo "le contraddizioni della dittatura", perche' la dittatura, per essere tale, non puo' ammettere contraddizioni: non se le puo' permettere e, poi, ha anche tutti gli strumenti perche' lo stesso concetto di contraddizione puo' non esistere. La dittatura razionalizza tutto a se stessa: a maggior ragione in un luogo, il Belpaese, dove dire una cosa e nello stesso tempo sostenere il suo perfetto contrario, fa parte della cultura base apostolica romana.

Questo e' anche il senso di "battute" che ho fatto altre volte, tipo la legge veltroniana che autorizzerebbe Pannella a violare qualunque tipo di legge.

Quest'analisi e' importante. Per me e' il punto di partenza, che mi sta facendo valutare -pur nel deserto di confronto di queste ultime settimane- che piu' che sul generico, converebbe concentrarsi sullo specifico, su un argomento o un settore, la cui vittoria ridarebbe fiducia a noi e a coloro che riusciremo a coinvolgere. E scusate se insisto, ma ritengo anche fondamentale la proiezione della nostra azione oltre i confini nazionali. Un ritorno di CLN? No, solo idee, stimolate dall'iniziativa di Carlo/Arpa.Ms e degli altri amici di Lucca e Pisa.

Occorre, pero', passare dalle parole ai fatti.

E non dimentichiamoci che abbiamo in mano una potenzialita' e capacita' mediatica che, a partire da RR, puo' andare molto oltre.

 
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