Radicali.it - sito ufficiale di Radicali Italiani
Notizie Radicali, il giornale telematico di Radicali Italiani
cerca [dal 1999]


i testi dal 1955 al 1998

  RSS
sab 28 giu. 2025
[ cerca in archivio ] ARCHIVIO STORICO RADICALE
Conferenza Arpa
Arpa Firenze - 10 dicembre 1997
LA STAMPA 1 NOVEMBRE 1997
Intervista di Maria Sacchi a Fabrizio Onida, presidente dell'Istituto per il Commercio Estero (ICE).

Dom. Che ripercussioni avra' la crisi asiatica sulle imprese italiane?

Onida: ci sara' una revisione al ribasso (...) le imprese che hanno fatto affidamento su un'espansione e su tassi del 10 per cento annui dovranno rivedere un po' i propri progetti.

Dom. Dal 25 novembre l'ICE proporra' a Pechino "Italia in Cina". Ma l'attacco speculativo a Hong Kong dopo il passaggio alla Cina non modifica le prospettive del mercato cinese?

Onida: La crisi di Hong Kong non scalfisce la solidita' delle sue prospettive di sviluppo (...) Per le imprese europee la Cina offere opportunita' da non perdere.

Dom. Il crollo dei mercati ha coinvolto anche i neoazionisti di Telecom. Quest'esperienza puo' allontanare i risparmiatori?

Onida: Il compratore di azioni di emissione, tipo Telecom non ha piacere che la borsa scenda, ma non compra i titoli per fare operazioni a due-tre mesi. C'e' l'effetto di scoraggiamento ma non c'e' l'allontanamento dalla Borsa.

IL MESSAGGERO 16 NOVEMBRE

La Ferrari punta alla conquista del pianeta Cina

Anche se solo otto persone su mille ne possiedono una, l'automobile sta diventando sempre di piu' un sogno realizzabile per i cinesi. E proprio per questo, e' stata scelta una delle rosse di Maranello per simboleggiare il prestigio del "Made in Italy" nel campo della meccanica. Dal 25 novembre al 2 dicembre, verra' esposta la Ferrari F355 tra i padiglioni del China International Ehxibition Center di Pechino che ospitera' la manifestazione "Italia in Cina" organizzata dall'ICE e dal Ministero per il commercio estero.

[com.] I legami tra La Stampa, la Ferrari e la Telecom e questa poco chiara ICE paiono evidentissimi, proviamo comunque a sottolineare i punti che seguono:

1) Si esclude, ed e' la linea de La Stampa (ma, purtroppo della stampa italiana, in generale), anche soltanto come ipotesi, che il crollo della Borsa di Hong Kong sia dovuto proprio al passaggio alla Cina.

2) Si rassicurano in via gratuita , e soltanto loro, gli azionisti Telecom.

3) Chiedere a un signore che organizza qualcosa chiamato ( e non meglio specificato) "Italia in Cina" se sia conveniente investire da quelle parti e un po' come chiedere al Signor Nutella se il cioccolato fa male.

Quanto poi sia il "sogno dei cinesi" possedere l'automobile, piuttosto che una terra vivibile, lo si puo' dedurre da notizie all'ordien del giorno come la seguente

CORRIERE DELLA SERA 10 DICEMBRE

Operai in piazza contro il prepensionamento.

Alcune centinaia di operai di due fabbriche tessili di Hefei (Cina settentrionale)), hanno dimostrato contro i previsti licenziamenti e prepensionamenti. Secondo un'organizzazione per i diritti umani di Hong Kong (...) le due fabbriche, che in tutto impiegano 700 operai, verranno ristrutturate e il numero delle maestranze sara' dimezzato. Uomini sopra i 55 anni e donne sopra i 44 verranno messi in prepensionamento. Gli altri saranno licenizati, pur mantenenendo l'abitazione e un aiuto mensile, insufficiente a sopravvivere.

 
Argomenti correlati:
stampa questo documento invia questa pagina per mail