Alessandro Patelli escluso per sei mesi dal gruppo in RegioneL'accusa: non essere secessionista.
Ecco la sentenza: "A decorrere da oggi al consigliere Patelli è fatto divieto di parlare in aula, nelle commissioni, a convegni e incontri publici in nome e per conto del Gruppo regionale della Lega Nord - Lega Lombarda per l'Indipendenza della Padania; di partecipare alle riunioni del Gruppo stesso; di utilizzare il personale e i mezzi del Gruppo, pena il licenziamento del personale stesso". Firmato Corrado della Torre, capogruppo, accusatore, giudice ed esecutore della sentenza.
Patelli, 47 anni, bergamasco, era salito sul Carroccio dieci anni fa, quando la Lega era ancora lombarda e Bossi era soltanto "quel matto che ce l'ha con i terroni". Insomma tempi non sospetti: grane tante, onori pochi. Geometra, titolare di un'impresa artigiana, Patelli venne scelto da Bossi come segretario amministrativo del Carroccio.
Un incarico che gli e' costato caro: incasso' un finanziamento in nero di 200 milioni versati dal gruppo Ferruzzi alla Lega. Di Pietro lo porto' sul banco degli imputati e lui ammise: "e' vero, sono stato un pirla".
[com.] Attraverso comportamenti come questi, la Lega cerca di diffondere un'idea nazista di equivalenza tra onesta' e secessionismo. Patelli e' il protagonista di una farsa che vorrebbe fraci credere che per l'appunto l'unico leghista preso con le mani nel sacco di tutti gli altri partiti non e' un vero leghista, un secessionista, ma un povero federalista.