Radicali.it - sito ufficiale di Radicali Italiani
Notizie Radicali, il giornale telematico di Radicali Italiani
cerca [dal 1999]


i testi dal 1955 al 1998

  RSS
dom 20 lug. 2025
[ cerca in archivio ] ARCHIVIO STORICO RADICALE
Conferenza Arpa
Donvito Vincenzo - 8 gennaio 1999
Morte Andrea Tamburi
Archiviato il caso.

Testo della notizia che verra' letta oggi a Radio Radicale da Donatella Poretti

Resta senza colpevole la morte in Russia di Andrea Tamburi, radicale fiorentino, coordinatore dell'attivita' del Pr a Mosca quando fu ammazzato, nel febbraio 1994.

E' di qualche tempo fa la richiesta (accolta dal giudice per le indagini preliminari) di archiviazione dell'inchiesta, della quale era titolare il pubblico ministero Bruno Maresca.

Andrea Tamburi era morto, in circostanze per niente chiare, a Mosca il 27 febbraio 1994. Per i russi era stato il tragico epilogo di un incidente stradale provocato da un'auto pirata guidata da un ubriaco. Per la magistratura fiorentina, invece, Tamburi era stato pestato e ucciso a botte; cosi' era stato aperto un fascicolo per omicidio preterintenzionale. Ma nonostante tutti i tentativi compiuti dagli inquirenti fiorentini, anche attraverso alcune rogatorie internazionali, la vicenda non e' stata chiarita e il procedimento e' stato archiviato perche' i presunti responsabili della morte sono rimasti ignoti.

Secondo la polizia moscovita, Andrea Tamburi era morto per le ferite riportate dopo essere stato travolto da un'auto il 24 febbraio 1994, ma l'autopsia compiuta a Firenze sul cadavere aveva smentito questa versione ipotizzando che le ferite potessero essere state determinate da un'aggressione feroce. Un'ipotesi che era stata avvalorata anche da alcune testimonianze, fra cui quella di una donna che aveva raccontato di aver visto la sera del presunto incidente stradale (il 24 febbraio 1994) un uomo steso per terra a poca distanza da due auto Ziguli' parcheggiate lungo il Petroysk boulevard e circondato da tre o quattro persone. "Pensai ad un regolamento di conti -aveva raccontato la signora Natalia Stefanova Ruberovna- e non ad un incidente stradale perche' non c'erano segni di frenate sulla neve, ne' vetri rotti". Il magistrato fiorentino aveva anche sentito vari compagni di Andrea Tamburi, fiorentini, romani e moscoviti, per avere informazioni sulla sua attivita' politica in quel periodo in Russia, per saper

e se, in particolare, la sua attivita' antiproibizionista sulle droghe, avrebbe potuto dar noia a qualcuno al punto tale di provocare il suo assassinio. Tra l'altro, Nikolaij Khramov, all'epoca collaboratore di Andrea Tamburi e oggi coordinatore dell'attivita' del Pr in Russia, era stato a sua volta aggredito a Mosca nell'aprile del 1994, in circostante che non erano state chiarite.

A rendere ancora piu' inquietante la vicenda si era aggiunto l'atteggiamento tutt'altro che collaborativo delle autorita' moscovite: infatti Andrea Tamburi non era morto subito, ma era stato ricoverato pieno di fratture e ferite in un ospedale di Mosca dove rimase agonizzante e presumibilmente senza cure fino alla morte, tre giorni dopo, e dove -pur non avendo alcuna frattura agli arti inferiori, questi ultimi gli furono fasciati come se rotti, quasi ad avvalorare la tesi dell'incidente stradale e del disarcionamento tipico di questi casi; quell'ospedale, pero', aveva annotato in modo sbagliato il nome e cognome di Andrea Tamburi nell'elenco dei ricoverati, e i compagni radicali che l'avevano cercato per vari ospedali, passando proprio per quello, per l'errore di registrazione non avevano potuto individuarlo e soccorrerlo.

Alla fine pero' i sospetti della magistratura fiorentina non sono diventati prove, cosi' e' stata chiesta l'archiviazione e la morte di Andrea Tamburi e' rimasta senza colpevole.

 
Argomenti correlati:
stampa questo documento invia questa pagina per mail