L'intervento di S.Ottoni, ottimo nelle argomentazioni, mi pare (ma dovrò rileggerlo con calma) debole nelle conclusioni, che sono minimalistiche, o almeno prudenti. Tutte le sue ottime argomentazioni porterebbero invece, a mio modesto (!) avviso, a scegliere la via del manifesto-appello: io penso che noi dobbiamo scegliere la via di raccogliere, per ora, minoranze "intense", come si dice tra i politologi, ma decise e combattive, capaci anche di iniziative dirette, ecc. Così solamente si può scatenare un confronto serio e ad alto livello, oltreché relativamente poco costoso, mentre ogni altra strada costerebbe di più e avrebbe minor impatto.Ma a me pare che comunque il dibattito svoltosi fino ad oggi sia veramente ottimo, e per quel che mi compete ringrazio per l'attenzione prestata alle mie proposte.
Credo che dobbiamo insistere e sviscerare la questione, pregando Emma di voler coordinare le possibilità effettive di ulteriore approfondimento.
Ripeto, la cosa mi APPASSIONA, sarei pronto a scommetterci sopra pezzi di me. Quindi ritenetemi a disposizione, anche per una soluzione definitiva non collimante con la mia.
Credo, infatti, nelle enormi possibilità del risvolto "intellettuale" (ma in realtà molto politic/izzabile) dell'idea "Federatio balcanica".
D'Accordo con i rilievi di Ottoni su Zagabria. Zagabria non è barocca, ma semmai danubiana, "austriaca", ecc. Mi pare che costà la seconda lingua sia il tedesco, mentre a Beograd è il francese (seconda lingua "intellettuale"!) Quando, trenta anni fa, viaggiai per la Jugoslavia, a Zagabria dormivo in una specie di pensione tenuta da una vecchia nobildonna, una Esterhazy-Palffy, capite!, la quale conservava in casa divise degli ussari, il ritratto della principessa Sissi, un grande ritratto del maresciallo Radetzky e il Gotha della nobiltà, fino al 1914...Semmai Lubiana è barocchetta, con certi edifici che sono copie, in piccolo, della Chiesa Nuova a Roma, ecc.