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Conferenza Danubio
Boselli Michele - 19 ottobre 1994
ignorantia [legis] nemina absolvit

EGO TE ABSOLVO,

OLIVIER DUPUIS,

PECCATIS TUIS

insomma, lo sai bene che invece non ritengo l'ignoranza una colpa, tanto piu' che oltre alla tua deprecabile madrelingua tu parli bene altre lingue, e particolarmente molto bene l'italiano. se andavi in cerca di complimenti in tal senso, li hai trovati, e meritatamente. chiedo scusa per i francesismi e adesso provo a riassumere in un unico file alcune veloci osservazioni sull'evoluzione del dibattito:

Non sono innamorato della mia proposta e, per quanto mi sembri una idea originale, trovo molto pertinenti le osservazioni sia sul come sostenerne i costi sia sul come collocarla nel contesto di una campagna.

Comunque, se si decidesse di farlo (in battello o in mongolfiera o in bicicletta gonfiando molto le gomme), si risparmierebbe molto sdoppiandolo in due: uno a Ruse per bulgari e romeni, l'altro a Budapest per i danubiani del nord; in tal modo non dovremmo sostenere spese di viaggio e soggiorno degli invitati (a parte qualche italiano), cioe' si fa tutto in un giorno e se ne tornano a casa (perche' e' vicino) a spese loro; potremmo perfino fargli pagare una piccola quota di partecipazione e per noi l'iniziativa sarebbe QUASI a costo zero.

Nulla di piu' appropriato alla questione ho letto finora in conferenza delle osservazioni di Massimo sull'esistenza di diverse associazioni ambientaliste che si occupano gia' da tempo anche o addirittura esclusivamente del Danubio, particolarmente in Ungheria. E' evidente che, in qualunque modo si voglia impostare una nostra iniziativa, questi soggetti vanno necessariamente coinvolti.

Una tale necessita' si sposa bene sia con la mia proposta navigante-stravagante (sarebbe invitata una audienza selezionata in primo luogo tra le dette associazioni ambientaliste), sia con lo "sdoppiamento" in un momento nord-danubiano dove si metta l'accento sul problema della diga di Gabcikovo ed uno sud-danubiano piu' dedicato al delta e alle centrali nucleari e impianti chimichi bulgari e romeni.

Ovviamente Massimo - che nella sua "quotidianeita'" varca romanticamente il fiume due volte al giorno -, tende a prediligere il problema "settentrionale" della diga... mentre io sono un terrone e sponsorizzo la Bulgaria!

Scherzi a parte, l'impostazione di Massimo mi pare invece molto compatibile ed integrabile con la mia proposta. Anzi se si dovesse obbligatoriamente scegliere se farla "solo a nord" (diga) o "solo a sud" (inquinamento), condivido i motivi di opportunita' per i quali si darebbe la priorita' alla prima. Ma non vedo perche' dovrebbero essere alternative.

Infine, qualche appunto sul dibattito a proposito della (con)federazione balcanica, o danubiana, o balcanico-danubiana che dir si voglia, sviluppatosi in un articolato botta-e-risposta tra Bandinelli e Stango, ed al quale Olivier ha posto fine in poche righe con una semplice quanto efficace osservazione: a questi paesi non glie ne frega un tubo di federarsi tra di loro, vogliono invece federarsi all'unione europea ciascuno per conto suo, il che tra l'altro li mette in concorrenza in una guerra tra poveri. Credo che se volessimo muoverci per promuovere una federazione balcanica, ben piu' efficace di militanti noviolenti o intellettuali locali sarebbe un aut-aut della UE che suonerebbe piu' o meno cosi': "o vi federate tra di voi e quindi poi entrate tutti insieme in un colpo solo, oppure uno per volta singolarmente non vi prendiamo".

Credo che solo con una tale imposizione si costituirebbe una federazione balcanica in tempi UMANI (si notera' che la concezione del tempo e' fondamentale negli interventi di Antonio e Angiolo), e dunque una azione in tal senso, qualora la si volesse intraprendere seriamente con una strategia politica, andrebbe condotta in primo luogo a Strasburgo e a Brussels piuttosto che a Belgrado o a Bucarest, ecc...

Avrei altre cose da scrivere sul tema, sia quello proprio del Danubio che quello federalista, ma per stasera mi fermo qui perche' sono stanfo e vado a dormirmela.

 
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