Il divorzio fu un grande momento di democrazia, e in quello fu un grande momento di civiltà; non tanto nel lmerito della riforma civile del diritto matrimoniale e poi di quello d di famiglia.E' per questo che naturalmente noialtri ci troviamo qui a parlare di istituzioni, piuttosto che di ambiente.
Perché la federazione balcanica, danubiana? Perché non, invece, l'allargamento della UE, subito? In funzione del progressivo depauperamento delle altre istituzioni internazionali, della CSCE, del Consiglio d'Europa, ecc. ?
Cosa siamo, noi, se non una forza politica che non può non cercare una sede, un luogo istituzionale a sé adeguato?
Stiamo prefigurando i luoghi della politica democratica del mondo nuovo, con lo stesso esserci costituiti in partito transnazionale. O no?
Eppoi, non saremmo enormemente più forti se la nostra campagna fosse per la inclusione del Danubio nella UE? Tutto il Danubio nella UE, nel territorio della UE.
Questo favorirebbe un rallentamento del processo federale, o non ne imporrebbe piuttosto la svolta?
Dobbiamo rispondere a queste cose, io credo. E ci confrontiamo da posizioni molto lontane, talvolta, forse proprio perché non ci è talvolta del tutto chiaro il connotato politico della continuità nostra di oggi con la storia dei cosiddetti radicali-radicali-radicali-storici-storici.
E' vero che la campagnizzazione del Partito, così accentuata oggi, può aavere, ha necessariamente spinto nel senso della perdita di qualche consapevolezza. Non marginale, perchè relativa alla natura stessa del partito. Al suo perché e al suo come.
Il punto del partito è il punto della nonviolenza e dei mezzi e dei fini. cioè del meccanismo fondamentale di tutta la nostra storia di democratici.