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Conferenza Danubio
Partito Radicale Massimo - 12 novembre 1994
DANUBIO NEWS

Sommario: intervista a Ferenc Baja, ministro dell'ambiente ungherese, del Partito Socialista, pubblicata su un giornale di Budapest, dove si fa il punto della strategia ambientale in relazione anche ai problemi generali e regionali.

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Si sta preparando un progetto nazionale sui provvedimenti ambientali.

Intervista a Ferenc Baja, ministro dell'ambiente e dello sviluppo del territorio.

(Uj Magyarorszag, Budapest, 8 novembre 1994)

Alla conferenza dei ministri europei dell'ambiente, tenutasi a Lucerna, lo scorso anno, e' stato approvato un progetto di sviluppo regionale dell'ambiente nell' Europa dell'est e in quella centrale. Il nostro paese e' stato tra i primi ad organizzare un seminario nazionale, dove il tema centrale era l'analisi dei contenuti del progetto ed i documenti nazionali strettamente connessi a questo. Con il ministro della protezione ambientale e dello sviluppo del territorio, Ferenc Baja, abbiamo parlato dell'importanza del progetto regionale e degli obiettivi della sua utilizzazione in Ungheria.

- Per i paesi dell'Europa dell'est e dell'Europa centrale, il progetto regionale e' una cornice ed uno sfondo che concepisce e fa l'inventario delle iniziative necessarie da seguire nella regione, per realizzare una strategia ambientale. Nello stesso tempo mette anche in evidenza le diversita' nei vari paesi e territori dei vari aspetti ambientali, in quanto sono state usate risorse naturali che hanno pesato sull'ambiente in misura differente. Cosi il progetto di Lucerna puo' essere un aiuto nella formazione delle strategie nazionali individuali, ma non e' adatto perche' venga usato nella sua forma invariabile come strategia nazionale.

Di solito, nei paesi della nostra regione, il trapasso all'economia del mercato si alterna con una grave crisi dell'economia e queste zone sono anche cariche di conflitti tra le varie minoranze, di guerre civili. La classe dirigente della politica ambientale europea deve rendersi conto che il cessare dei conflitti e la prevenzione alla formazione di nuovi, sono condizioni indispensabili alla soluzione dei problemi ambientali. Anche i sondaggi nell'opinione pubblica attestano che e' diminuita in tutta Europa l'importanza politica della questione ambientale. E questo e' stato particolarmente vero nei paesi della nostra regione.

Una altra caratteristica comune di questi paesi e' che dopo i cambi di regime tutti avevano bandito dai propri programmi l'adozione di una economia del mercato e nello svolgimento quotidiano, senza i cambiamenti storici, si lotta con problemi analoghi. Questi problemi - come la mancanza di capitali, l'indebitamento pubblico, l'inflazione, la disoccupazione in aumento, oppure la privatizazzione e le numerose contraddizioni delle responsabilita' ambientali - producono un effetto sfavorevole anche per i progetti sulla protezione dell'ambiente.

- Nel seminario nazionale organizzato dal ministero quali aspetti sono stati riassunti e valutati dal progetto di sviluppo regionale dell'ambiente?

- Con questa conferenza volevamo rivolgere l'attenzione della societa' sul fatto che nel nostro paese non puo' diminuire l'importanza della protezione dell'ambiente e dei valori naturali, della protezione della salute umana e del provvedimento della qualita' della vita della generazione futura, neanche con tutti i problemi del cambiamento.

Il progetto concepisce per i paesi della regione una strategia di politica ambientale ampia attraverso una analisi obiettiva dei problemi ambientali piu' gravi del territorio e nello stesso tempo presenta numerosi interventi di soluzione . Sottolineo che la cooperazione tra i paesi dell'est e i paesi occidentali si fonda sul principio della collaborazione nel quale si cerca di esprimere anche una certa solidarieta' pan-europea, riguardo i gravi problemi ambientali del luogo.

La strategia si appoggia su un triplo pilastro che tradotto nei paesi della nostra zona significa: a) riforme di politica ambientale, b) sviluppo delle istituzioni, c) investimenti. I paesi di industria avanzata invece, coadiuvano e appoggiano le riforme ed aiutano a risolvere i problemi ambientali piu' urgenti ed immediati.

- Quante probabilita' ci sono, secondo lei, di trovare una soluzione ai problemi ambientali anche in condizioni generali cosi difficili?

- E' incoraggiante che sia a livello regionale che in Ungheria, ci sia una grande probabilita' di inserire gli aspetti ambientali nel corso del cambiamento delle strutture economiche che e', alla fine, il problema cruciale in questo specifico settore.

Inoltre possiamo mobilitare grandissime riserve per fermare la dilapidazione di energia e per impiegare una strategia che porti per tutti profitto che assieme al miglioramento dell'ambiente migliori anche la capacita' di sostenere la concorrenza economica.

Il progetto offre a tutto questo un grande assortimento di mezzi e di modalita' fondate sulle esperienze accumulate nei paesi sviluppati e nelle istituzioni finanziarie internazionali.

Questi - con giusti criteri - sono bene utilizzabili anche nei paesi che tendono verso un'economia del mercato. Nello stesso tempo pero', oggi ormai e' evidente, che i meccanismi di mercato non aiutano automaticamente il prevalere dei valori ambientali.

Questo dobbiamo capire, e dobbiamo anche fare di tutto, perche' possa nascere il progetto di protezione ambientale nazionale anche in Ungheria. Dobbiamo elaborare meccanismi di gestione, finanziari e di finanziamento, concreti.

- Ma ci sono delle basi, dei progetti concreti per questo?

- Sebbene, la situazione ambientale in Ungheria non sia per niente rosea, questo progetto si potra' fondare su basi reali e degne di attenzione. Vorrei, in questa sede, far cenno all'accordo di coalizione successivo alle elezioni e poi al programma di governo elaborato all'interno della coalizione governativa (Partito Socialista e Liberi Democratici ndt). Questi due documenti hanno individuato i compiti della protezione ambientale piu' importanti nei prossimi quattro anni ed hanno concepito un progetto concreto di sviluppo sostenibile.

Inoltre posso citare altri documenti come "La concezione nazionale di politica ambientale e naturale" e "L'immagine ambientale in Ungheria" - elaborati gia' prima - possono essere di importante aiuto nella elaborazione di un progetto fondato su un esteso accordo sociale e professionale.

Da' speranza che finalmente sia all'ordine del giorno la preparazione di leggi sulle questioni ambientali piu' urgenti.

- Cosa possiamo aspettarci nel campo economico e finanziario?

- Secondo le esperienze degli ultimi quattro anni e' evidente che il governo debba attingere soprattutto alle proprie fonti nella politica ambientale. In questo ci hanno aiutato e speriamo che proseguiranno nel loro sostentamento l' OCSE., la Comunita' Europea, come pure altre istituzioni finanziari internazionali, sopratutto nel campo degli investimenti. Ma le sovvenzioni possono avere soltanto un ruolo stimolante. Secondo i nostri calcoli, negli ultimi anni, soltanto una piccola percentuale di sviluppi del territorio con scopi di protezione ambientale sono stati coperti da sovvenzioni nei paesi occidentali.

In futuro e' necessario la formazione di un sistema di appoggio moderno, fondato su una politica finanziaria e bancaria coordinata che metta a profitto gli investimenti nel mercato monetario e con la loro utilizzazione aiuti in modo piu' efficace la realizzazione dei progetti ambientali. Tutto questo significa un "pensare in avanti", su due fronti. Da una parte la protezione dell'ambiente deve avere una base economica progettuale, concepita in anticipo, dall'altra parte le iniziative di protezione ambientale devono essere molto piu' esaminate.

E' un aspetto molto importante che le decisioni in questo campo siano portate il piu' vicino possibile ai cittadini e ai loro organismi rappresentativi. C'e' bisogno di un consenso su larga, scala, di una vera mentalita' comune, diversa dalla pratica degli anni passati, basata su un dialogo solo per la conciliazione di interessi sociali e professionali.

(traduzione dall'ungherese a cura di Tiziana Bonafedi, sede PR di Budapest)

 
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