Segnalo l'articolo di Hernardo Gomez Buendia, direttore dell'Instituto de Estudio Liberales ed economista, pubblicato su "Lecturas Dominicales", supplemento a "El Tiempo" del 12 novembre 1989 dal titolo "Qual è la guerra? Tre mesi di offensiva contro il narcotraffico."L'autore cerca di analizzare gli elementi in gioco nella dichiarazione di guerra alla droga, partendo dalla considerazione che, per l'appunto, non si tratta di una guerra, ma di varie guerre, con diversi scenari, diversi protagonisti e diverse coalizioni. Ci sono così le due guerre degli Stati Uniti: la guerra alla droga, all'uso stesso della droga e la guerra al crimine connesso alla droga. Per vincere la seconda bisogna o vincere la prima guerra, o depenalizzare e legalizzare la droga; ma gli Stati Uniti, a dispetto delle convinzioni di storici, economisti, sociologi e politici e a dispetto dell'esperienza fallimentare di passati proibizionismi, persiste nella politica proibizionista e nella sola guerra contro il crimine.
L'altra guerra è quella della Colombia. E anche qui la guerra in realtà è molteplice: c'è la guerra dei trafficanti contro la giustizia penale; quella tra i trafficanti possidenti e la sinistra politica; quella fra un settore di trafficanti ed un settore dell'élite tradizionale; le guerre locali di Medellin o di Muzo; le violenze intestine di una banda contro l'altra.
L'autore infine sostiene che la dichiarazione del presidente Barco alla strage del 18 agosto ha lasciato in sospeso cinque interrogativi:
- Si tratta di una guerra o di un'operazione poliziesca?
- Qual è il suo obiettivo strategico?
- E' un conflitto nazionale o mondiale?
- Chi è il nemico interno?
- Che fine ha fatto la classe dirigente colombiana?
Il testo, nella versione originale in spagnolo e nella traduzione in italiano, è presente in Agorà al n.912 dell'Archivio Partito Radicale.