Leggo sul supplemento "7" del Corriere della Sera un articolo di Alberto Bevilacqua sul proibizionismo sugli alcolici nelle discoteche ventilato da alcuni assessori regionali per evitare gli incidenti stradali "del sabato sera".
Bevilacqua (nonostante il cognome che porta) si dichiara contrario alla decisione presa dalla Giunta regionale del Veneto di chiudere le discoteche alle due e alla proposta dell'assessore emiliano Giuseppe Chicchi di vietare la somministrazione di bevande alcoliche dalle due alle 7 del mattino in tutti i locali pubblici. E su questo sono d'accordo. Il proibizionismo sugli alcolici nell'America degli anni 20 insegna.
Ma l'autore prosegue dimostrandosi contro questi provvedimenti, non tanto perché proibizionisti, quanto piuttosto perché parziali e devianti dal vero problema, dalla vera causa delle "morti del sabato sera" e sostenendo quindi che il vero veleno dei giovani che frequentano le discoteche è la droga, e che è ingenuo pensare che l'alcol possa provocare più morti di un'orgia a base di cocaina.
Dice Bevilacqua: "... ridicolo, addirittura, denunciare lo stato di ebbrezza come causa prevalente degli incidenti stradali o, più genericamente, della messa a rischio di tante vite." E ancora: "... i loro delitti (le mafie della droga) hanno allineato cadaveri, anche di giovanissimi, in misura ben superiore alle mattanze degli incidenti stradali."
Per dimostrare quanto sia ridicolo prendersela "con Bacco" a fronte delle stragi per "orge di cocaina" l'autore riporta la notizia di quattro persone morte in tale occasione e la fondamentale insinuazione di un pregiudicato sulla presenza di Ilona Staller ad una di queste orge.
Non ho purtroppo dati alla mano sul numero di incidenti stradali provocati da abuso di alcol, né sul numero di morti genericamente legate a questa sostanza, ma sono certa che ridicolo, come dice Bevilaqua, non è.
A questo punto la ragione di questo intervento.
Ho parlato di questo articolo ad un amico. Ne ho parlato male, e mi sono sentita rispondere che invece era un bell'articolo antiproibizionista.
Qualcuno ha qualcosa da dire?