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Conferenza droga
Votano Guido - 1 marzo 1990
Lotta alla droga?
La vogliono fare finita o no tutti quelli che continuano a dire che sono 'contro la droga', che bisogna fare la 'lotta alla droga'? Mi riferisco naturalmente a coloro che si dichiarano anche antiproibizionisti!! Già ho scritto qualcosa del genere, ma nessuno sembra fottersene.

Provo a ricapitolare:

1. 'La droga' non esiste. Se è dell'eroina che si parla, perchè non chiamarla con il suo nome, e così via per le tante altre sostanze che vanno sotto la definizione di 'droga'.

2. E' possibile che Taradash, Teodori e tutti coloro che hanno fatto dell'antiproibizionismo sulle droghe la loro proposta politica, continuino a dichiararsi 'contro' alcune formule chimiche (quelle ad esempio del cloridrato di cocaina e del THC) e dunque presumibilmente 'a favore' di altre (quella della noce moscata, dell'alcool, delle benzodiazepine o del chiodo di garofano).

3. Non è giusto propugnare una 'lotta alla droga' con metodi antiproibizionisti, come si sente fare quotidianamente. E' invece onesto riconoscere che di droghe, correttamente intese come sostanze psicoattive usate in modo voluttuario, gli uomini e le donne hanno sempre fatto uso e continueranno a farlo. Che sia un loro diritto o meno può anche non interessare, il fatto è che droghe ce ne sono molte più di quante non si creda comunemente, e molte ancora di più saranno scoperte. Chimiche o naturali, legali o meno, sono state, sono e saranno consumate ancora, in tempi, modi, e geografie diversissime

Chi si dichiara 'contro' di questo si dichiara semplicemente contro la realtà e la storia degli uomini.

Chi al contrario mettesse da parte le frasi fatte e iniziasse a parlare di 'controllo dei consumi' delle singole sostanze, iniziando a trattarle (e a chiamarle) per quello che sono, cioè corpi solidi, miscele di sostanze chimiche, farebbe un gran servizio per la causa della chiarezza e dell'onestà.

E poi: il circo Barnum dell'antidroga, che fa almeno due spettacli al giorno da 16 mesi a questa parte, dà per scontato che 'sulla droga' si sappia già tutto. Credo invece che in Italia si sia in una delle situazioni di maggiore ignoranza riguardo alle droghe di largo consumo. I 'tossicodipendenti' (termine dal sapore scientifico che si è sovrapposto a quello di 'drogati' nel lessico corrente) nessuno sa con esattezza quanti siano. E nessuno soprattutto ha la minima idea delle dimensioni e delle modalità dei consumi di droghe, legali ed illegali, in questo paese. Quali sono i trend, quali le aree geografiche di concentrazione, quali sono le fasce di età, e poi soprattutto: quale è il mercato? cosa offre? come cambia?

E' possibile che nessuno reputi importante conoscere quanti giovani (e quanti meno giovani) consumano canapa, come e perchè i prezzi della cocaina salgano o scendano, che cosa è che si vende nelle piazze italiane sotto il nome di eroina? Qualunque politica illuminata sulle droghe dovrebbe partire da dati di questo tipo, attendibili e continuamente aggiornati. In Italia ci si limita alla elencazione dei 'sequestri record' di droghe, annunciati dai TG esattamente come se fossero 'incassi record' degli stadi o del Totocalcio.

Si dirà che la apertura di osservatori di questo tipo su consumi illegali cozza con le leggi vigenti ed anche con quelle che vigeranno, ma può essere grande, in un campo vasto e vergine come questo, l'apporto di associazioni private (storiche esperienze di questo tipo sono quelle fatte a Londra e ad A'dam), e un ruolo, almeno propulsivo, dovrebbero averlo anche gli organi dei governi locali e anche i singoli eletti.

Auspicabilmente prima degli altri quelli che sembra vogliano farsi eleggere come antiproibizionisti nei comuni italiani il 6 e il 7 maggio prossimi.

 
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