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Conferenza droga
Ruiz-Portella Xavier - 28 aprile 1990
L'ECONOMIA DELLA DROGA (I)

Con questo titolo inserirò, diviso in varie parti (si tratta di un testo molto lungo), il capitolo del libro LA FACE CACHEE DE L'ECONOMIE MONDIALE, di Jean Francois Couvrat e Nicolas Pless, dedicato all'economia della droga.

FORTUNE IN POLVERE: I MERCATI DELLA DROGA

Ogni anno nel mondo i fumatori di hascisc, gli eroinomani, i cocainomani e i tossicodipendenti dai vari stimolanti spenderebbero dai 200 ai 300 miliardi di $ per soddisfare i propri bisogni.

La cifra dà le vertigini, soprattutto se la si paragona ad un'altra. Nel 1986, nei paesi occidentali, gli automobilisti hanno speso circa 135 miliardi di $ per comprare carburante, naturalmente tasse escluse.

Il traffico di stupefacenti non è solo un fenomeno sociale, un problema di salute pubblica e un elemento della criminologia, argomenti su cui gli autori di questo libro sono totalmente incompetenti.

E' anche un settore dell'economia internazionale, e non dei meno importanti. Questo giustifica una sua analisi economica, a dispetto di un'imprecisione che non potrà sorprendere, trattandosi di prodotti la cui trasformazione, trasporto e consumo sono formalmente proibiti nella maggioranza dei paesi.

Il nostro modo di procedere è qui strettamente economico e l'economia è amorale. Cerchiamo di mettere in evidenza i meccanismi che reggono il traffico di stupefacenti, lasciando ad altri il compito di condannarne il commercio e l'uso: gli argomenti non mancano di certo.

La cifra di 300 miliardi di $ non ha nulla di ufficiale. Ciononostante ritorna ad ognuna delle grandi conferenze internazionali. La stampa a cominciato a citarla nel febbraio del 1987, quando si è riunita a Vienna la commissione sugli stupefacenti del Consiglio Economico e Sociale dell'ONU. La stessa cifra è stata commentata a Toronto, nel giugno 1988, nell'entourage dei setti capi di Stato e di governo riuniti nel "summit".

Questa cifra è il risultato di un'estrapolazione azzardata. Nel 1984 la DRUG ENFORCEMENT ADMINISTRATION (DEA), nel suo rapporto annuale, stimava il mercato americano delle droghe illegali intorno ai 110 miliardi di $. Ora, è generalmente ritenuto che gli americani consumino tra un terzo e la metà delle droghe illegali vendute nel mondo. Moltiplicando quantità incerte per dei prezzi molto approssimativi si otterrebbe questo risultato arrotondato.

Questa mitica cifra nasconde ben più di quanto non riveli. Tutte le stime relativa ai differenti segmenti del mercato della droga sono parziali e spesso contraddittorie tra di loro.

Eccone un esempio. Quante tonnellate di cocaina ha prodotto la Bolivia nel 1988? Al massimo 106, dice l'amministrazione americana. 172 tonnellate, suggerisce l'ONU. 400, affermano i rapporti confidenziali del governo boliviano. Tutto dipende dalla supposta superficie dei campi di coca: 38.000 ettari secondo gli americani, circa 31.000 secondo l'ONU, 70.000 secondo i boliviani. E dipende anche dalle stime sul rendimento: 2,8 kg di cocaina all'ettaro secondo gli americani, 5,6 kg secondo l'ONU, 5,7 kg secondo i boliviani... A chi dar retta? (*)

Dal lato dei consumi, le stime a disposizione sono anche meno credibili. Esse si limitano a decelerare le tendenze.

Restano i quantitativi sequestrati dalla polizia e dalle dogane. Se il loro significato è ben lungi dall'essere evidente, almeno si potrebbe credere che quelle cifre siano esatte, poiché provengono da paesi "civilizzati". E invece no. Nel 1986 gli statistici dell'ONU hanno fatto rifare la copia dei lori colleghi americani. Questi avevano dichiarato per la fine dell'anno 23 tonnellate di cocaina sequestrata in tutto. Molto meno della somma dei sequestri puntualmente annunciati nel corso dell'anno. Alla fine ci si mise d'accordo sulle 45 tonnellate: la sola cifra tonda delle statistiche dell'ONU, solitamente precise quasi al grammo.

C'è di che scoraggiare gli esperti meglio informati. "Ho regolarmente la tentazione di lasciar perdere," dice uno di loro. "Pero', quando si riesce a mettere insieme i pezzi principali del puzzle, si ritrovano i giganteschi ordini di grandezza citati".

(*) Grazie al satellite francese "Spot" le cui sofisticate telecamere spazzano il pianeta, sarebbe tecnicamente possibile misurare le superfici coltivate. Sarebbe possibile così farla finita con le stime contraddittorie, almeno per quanto riguarda il papavero. Per la coca e la marijuana sarebbe più complesso: nuvole e foreste mascherano in parte le coltivazioni. L'ONU è alla ricerca di un finanziamento per questo progetto.

 
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