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Conferenza droga
Partito Radicale Emma - 28 aprile 1990
DROGA: A TORINO NEL 1990

Stampa Sera del 27 aprile 1990 - pag. 1

DROGA: A TORINO NEL 1990 I MORTI SONO AUMENTATI NEI PRIMI QUATTRO

MESI DEL 20%.

Nel 1989 Torino ha registrato un tragico record, il "massimo storico" per le morti provocate dalla droga; L'anno scorso in questi giorni si registrava la quindicesima vittima. Ma il '90 si preannuncia ancora più drammatico, sotto questo aspetto, con il ritrovamento, l'altro ieri, del diciottesimo giovane stroncato da overdose.

La tremenda realtà, non solo torinese, è che le vittime dell'eroina sono in stragrande maggioranza giovani, quasi tutti gli interventi per overdose riguardano infatti ragazzi dai quattordici ai ventinove anni e la fascia più "a rischio" (di mortalità) è quella fra i venticinque e i ventinove.

L'osservatorio del mondo giovanile ha tracciato un identikit del giovane torinese tossicodipendente: raramente sposato, soprattutto se maschio, vive generalmente ancora in famiglia; il 41% studia, gli altri sono impiegati, operai, casalinghe, i disoccupati sono il 13%.

In un anno il servizio raccolta siringhe del Comune ha ammucchiato ben 293 mila "pezzi", in particolare nel quartiere Centro, mentre le circoscrizioni meno afflitte dal problema sono Valdocco, Vanchiglia e Mirafiori Sud.

Un'altro dato preoccupante: nonostante l'aumento dei centri di aggregazione (sportivi, ricreativi, d'incontro) le fasce marginali di giovani, quelle dove la droga attecchisce di più, non li frequentano. E gli stranieri? Il 36% degli 8.873 ufficialmente presenti a Torino ha un'età fra i 14 e i 29 anni.

Stampa Sera del 27 aprile 1990 - pag. 6

EROINA, GIA' 18 MORTI E 300.000 SIRINGHE

La fascia a "rischio-overdose" fra i 18 e i 29 anni. S'inizia con l'eroina anche a 15 anni. Pochi i giovani, in maggioranza non sposati, che scelgono di vivere soli.

Diciotto le vittime della droga dall'inizio dell'anno a oggi.

L'ultima vittima è dell'altro giorno. I più colpiti sono i giovani nell'età compresa fra i 23 e i 29 anni.

Nel 1988 su 337 interventi per overdose 267 hanno riguardato ragazzi dai 18 anni in su. Il consumo di droga è diffuso in maniera capillare in tutta la città. E il 72% dei tossicodipendenti sono giovani fra i 14 e i 29 anni: cominciano con l'eroina fra i 15 e i 17 anni.

Le zone tipiche dello spaccio sono i Murazzi, le stazioni, Porta Palazzo, ma qualunque spazio all'aperto sembra andar bene: un parco, una piazza, o un angolo di strada. Il servizio di raccolta siringhe ha ammucchiato 293 mila "pezzi" in un anno, ha lavorato molto nella Circoscrizione 1 (Centro) e poco nella 7 (Vanchiglia, Valdocco) e nella 10 (Mirafiori Sud). La cartina evidenzia i luoghi di spaccio e di consumo. Torino da oggi conosce meglio i suoi giovani: sa quanti sono, dove vivono, cosa fanno. Dati, percentuali e mappe sono raggruppati nel primo bollettino dell'Osservatorio del mondo giovanile, uscito in questi giorni. Dallo stato di famiglia a quante siringhe sono state raccolte in un anno è un puzzle di cifre sui fenomeni che coinvolgono un quarto della popolazione torinese, circa 240 mila giovani.

Sfogliando le tabelle si può fare un identikit del giovane torinese. Raramente è sposato, soprattutto se è maschio, in genere preferisce restare in famiglia con mamma e papà; soltanto 21 mila hanno scelto di vivere fuori casa. Meglio figlio che single. D'altra parte la maggioranza, il 41%, è classificato sotto la voce "studenti". Gli altri sono operai, impiegati o casalinghe.

Il drogato torinese studia, o almeno ci prova: su un totale di 36 mila iscritti all'Università, appena il 13 % si laurea. E la disoccupazione? Qui il dato si nasconde nella voce "categorie non professionali - inoccupati - disoccupati", che sommata alle "casalinghe" dà il 13,3% del totale.

E' un giovane che si sposta: nel corso del 1988 sono quasi 9 mila gli immigrati fra i 14 e i 29 anni, un tasso praticamente doppio rispetto all'immigrazione complessiva di tutte le fasce di età. Ma se molti entrano a Torino sono di più quelli che se ne vanno: 9.605, anche in questo caso la percentuale supera quella degli immigrati in generale. Non vanno molto lontano, però: il 61% si ferma nella prima cintura torinese. Pochissimi si spingono all'estero: appena il 2 %.

Torino perde i suoi confini ma rimane accentrata: 29 scuole medie superiori su 95 sono concentrate nella circoscrizione 1, il Centro e la Crocetta. Il quindicenne che abita a Mirafiori Sud prende l'autobus per andare a scuola: nella sua Circoscrizione le scuole sono appena due. Anche i centri culturali, le discoteche, le birrerie, i cinematografi sono concentrati in centro; Mirafiori Sud non ha né un cinematografo né una biblioteca; la birreria è un optional, la discoteca un lusso. I centri sportivi ci sono, le strutture pubbliche sono distribuite in maniera uniforme nel territorio, il problema è nell'accesso: le fasce marginali non la utilizzano. E la marginalità aumenta: gli operatori denunciano in ogni circoscrizione problemi economici sociali e culturali, famiglie disgregate, comportamenti devianti.

L'Osservatorio ha raccolto alcuni dati sugli stranieri residenti: su 8.873 il 36 % ha fra i 14 e i 29 anni. Sono pochi, non arrivano al 3 % dei giovani torinesi, si concentrano ancora una volta nella zona del centro e della Crocetta, ma il 14 % ha un domicilio "indefinito". Molti di loro vivono in soffitte, sottoscala, case malsane e sovraffollate del centro storico o dell'estrema periferia o addirittura in auto. Studiano, lavorano nell'edilizia, in mense o in ristoranti, meno del 10 % vive di vendita ambulante.

Silvia Maori

 
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