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Conferenza droga
Cicciomessere Roberto - 6 maggio 1990
Aids e droga e... fame
Sul "Mercurio" de La Repubblica di ieri ho letto una recensione che mi sembra interessante perché propone una tesi non convenzionale sulla diffusione dell'Aids. Non sono evidentemente in grado di dare alcun giudizio. Il libro, "Aids, the Acquired Immune Deficiency", è di Maurizio Luca Moretti, direttore del Nutrition Research Center di Miami

In sintesi: la causa dell'Aids non sarebbe, come vorrebbe Robert Gallo, il virus Hiv ma "un danno immunologico prodotto da un progressivo indebolimento dell'organismo danneggiato. Il virus Hiv è soltanto uno dei fattori, e nemmeno quello determinante, dell'immunodeficienza acquisita."

Lascio alla lettura il resto della recensione e in particolare la dura polemica con Gallo, per soffermarsi sulla questione del rapporto tra droga proibita e Aids: "L'Aids è soltanto l'ultimo anello di una catena, di un "ciclo" di immunodeficienza acquisita a causa di infezioni progressive. Tossicodipendenti e omosessuali sono esposti al contatto diretto, attraverso il sangue, con due delle sostanze maggiormente portatrici di germi patogeni: la materia fecale e la cosiddetta droga di strada, che potrebbe essere eliminata scegliendo la pratica antiproibizionista, cioè la droga di Stato depurata in laboratorio".

Moretti collega anche la fame con l'Aids. Parlando dell'Africa e della Romania afferma che "La malnutrizione produce di per sé immunodeficienza esponendo l'organismo umano a numerose malattie e infezioni. Non a caso, in Africa, si muore di immunodeficienza prima che insorga l'Aids".

Qualcuno ha maggiori informazioni su questo dibattito che mi sembra contrapponga due scuole di ricercatori? Sarebbe importante saperne di più per alimentare di nuove ragioni la battaglia antiproibizionista.

 
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