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Conferenza droga
Partito Radicale Maurizio - 24 luglio 1990
CARTA DEGLI IMPEGNI

Il CORA ha preparato una "carta degli impegni comuni delle regioni e delle amministrazioni locali, programma per un servizio attivo sulla tossicodipendenza" da sottoporre e far sottoscrivere agli eletti di tutti i partiti nei consigli comunali, provinciali e regionali.

Il CORA chiede perciò a ciascun iscritto di attivarsi affinchè quanti più eletti possano conoscere questo documento, sottoscriverlo e proporlo nelle sedi istituzionali.

Questa iniziativa è di fondamentale importanza perchè l'approccio antiproibizionista possa essere messo in atto e così poter dimostrare - così come oggi già accade ad esempio ad Amsterdam, Liverpool e in tante altre città - che le iniziative attive di politica antiproibizionista funzionano. Una iniziativa per fermare l'irragionevolezza, la follia, la pericolosità socio-sanitaria del proibizionismo.

CARTA DEGLI IMPEGNI COMUNI DELLE REGIONI

E DELLE AMMINISTRAZIONI LOCALI

PROGRAMMA PER UN SERVIZIO ATTIVO SULLA TOSSICODIPENDENZA

A. Fino ad oggi servizi pubblici e comunità terapeutiche si sono rivolti soltanto a tossicomani 'motivati'. A coloro che spontaneamente decidono di utilizzare un servizio sanitario, terapeutico o di accoglienza. Perché hanno bisogno di un aiuto urgente o perché hanno maturato la decisione di uscire fuori dalla dipendenza. Sono pochi, meno del 10%. In questo modo la stragrande maggioranza dei tossicodipendenti resta esclusa da qualsiasi contatto con i servizi sociali. La società resta incapace di esercitare qualsiasi controllo.

B. Il trattamento dei soli tossicomani motivati comporta l'isolamento e l'emarginazione della più parte di loro. L'inefficacia dell'intervento sanitario e sociale agisce come un grave moltiplicatore del danno provocato dall'uso di droghe.

C. I tossicodipendenti, e in particolare quelli 'critici', pericolosi a sé e agli altri, sono difficilmente avvicinabili, e rifiutano, tranne casi di emergenza, di ricorrere ai servizi pubblici. Il contatto diventa possibile a patto che non li si obblighi ad affrontare condizioni umilianti o penose di accesso e trattamento.

D. La mancanza di prospettive in materia di lavoro, di istruzione, di alloggio, in generale di prospettive per l'avvenire, è il maggiore ostacolo al recupero di condizioni di vita normale. Un intervento integrato di politica sanitaria non puo' trascurare questo aspetto.

E. E' necessario attivare due forme diverse di intervento, che possono integrarsi:

a) Terapia di disintossicazione, che ha come obiettivo principale l'interruzione del consumo di droghe che comportano dipendenza;

b) Terapia di mantenimento, con tutte le forme di assistenza socio sanitaria che non hanno come fine esclusivo una vita senza la droga ma il miglioramento dei comportamenti dei tossicomani sul piano sociale e fisico.

F. Il modello cui una politica sanitaria e sociale di taglio antiproibizionista si ispira è quella della 'Harm Reduction', riduzione del danno, o del rischio, legato al consumo di droga. Questo modello, a differenza della terapia, si rivolge ed ha effetto non soltanto sui consumatori ma sull'intera società. Riduzione del danno fisico e sociale per il tossicodipendente, riduzione del rischio criminale, sanitario, politico per la società dei non consumatori.

G. Cio' comporta una responsabilizzazione della società nel suo insieme. Gli imprenditori, le organizzazioni religiose, il volontariato laico, le categorie professionali (i medici in primo luogo) devono essere coinvolte nel Servizio Attivo che noi proponiamo. Alla riduzione del rischio sociale deve corrispondere un aumento dell'offerta sociale.

H. E' compito dei comuni, province e regioni la promozione di un Servizio Attivo sulla Tossicodipendenza, volto a stabilire e mantenere il contatto col massimo numero possibile di consumatori di droghe. Il Servizio Attivo sulla Tossicodipendenza si contrappone al modello assistenziale passivo oggi in vigore, che si limita a fronteggiare - male - l'emergenza individuale legata all'uso di questa o quella sostanza senza tentare di modificare in nulla le circostanze (e fra queste le leggi proibizioniste) che alimentano i comportamenti distruttivi legati al consumo e al commercio delle droghe.

Cio' premesso, noi riteniamo che il programma di intervento di Regioni, Province e Comuni, nell'ambito delle proprie competenze, debba perseguire i seguenti obiettivi:

1. Unità di strada, servizi mobili su camper o autobus, attivati dai Sat, per il primo contatto con i tossicodipendenti che rifiutano di rivolgersi ai centri fissi. Le Unità di strada, composte da operatori sanitari, psicologi, volontari, operano nelle zone a rischio, forniscono siringhe sterili in cambio di quelle usate e preservativi a chiunque lo chieda, distribuiscono metadone a domicilio ai tossicodipendenti registrati. Sono i centri di primo contatto per informazioni su possibilità di lavoro, alloggio, reinserimento.

2. L'apertura tutto il giorno dei Sat, week-end compresi. La distribuzione del metadone deve iniziare alle 6,30 del mattino, per non penalizzare coloro che hanno un lavoro.

3. Il metadone, la buprenorfina e gli altri farmaci che garantiscono un rapporto costante con il tossicomane, e lo allontana dal circuito clandestino, deve essere fornito da tutti i Sat.

4. Centri sperimentali, all'inizio, per la distribuzione di siringhe sterili in cambio di quelle usate e di preservativi. Alcuni Sat, meglio organizzati degli altri, devono compiere l'esperienza pilota.

5. Nei centri pilota viene effettuata la somministrazione controllata di altre sostanze stupefacenti oltre al metadone.

6. L'acquisto di macchine per la distribuzione automatica delle siringhe sterili in cambio di quelle usate, come dall'esperienza di Rotterdam o Berlino. Tali macchine devono essere tenute in locali chiusi ma accessibili a qualsiasi ora, nei quartieri più a rischio. Questo richiede la collaborazione, ad esempio, delle parrocchie.

7. Interventi immediati sulle carceri. Il carcere deve essere considerato quartiere a rischio maggiore. All'interno del carcere circola l'eroina ma non le siringhe e i preservativi. Il carcere è un focolaio di Aids. Il Servizio Attivo deve operare anche dentro il carcere, con tutti i suoi strumenti.

8. Una verifica costante di come viene attuata la prescrizione di legge sui reparti separati nelle carceri per i tossicodipendenti.

9. La verifica del funzionamento e dei risultati delle comunità terapeutiche o di accoglienza che fruiscono di finanziamenti pubblici.

10. L'organizzazione a tempi brevi di una Conferenza Regionale sulla droga, la tossicodipendenza, l'Aids, imperniata sul confronto fra le diverse strategie di intervento sociosanitario, da quella proibizionista a tolleranza zero a quella di taglio antiproibizionista (da Liverpool ad Amsterdam a Zurigo).

11. I servizi devono occuparsi effettivamente dei fenomeni di tabagismo e alcoldipendenza.

12. La politica sanitaria per i malati di Aids deve prevedere assistenza domiciliare e Day-Hospital. Questo significa generalmente l'aumento degli stanziamenti comunali e regionali.

nome................................................

cognome.............................................

indirizzo...........................................

età......... professione............................

partito a cui è iscritto............................

lista in cui è stato eletto.........................

cap............ città...............................

telefono______________..............................

fax___________________..............................

O consigliere del comune di_________________________

O consigliere della provincia di____________________

O consigliere della regione_________________________

incarico istituzionale______________________________

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sottoscrivo la CARTA DEGLI IMPEGNI COMUNI DELLE REGIONI E DELLE AMMINISTRAZIONI LOCALI. PROGRAMMA PER UN SERVIZIO ATTIVO SULLA TOSSICODIPENDENZA.

O aderisco al CORA

(quota minima per il 1990 lire 50.000)

O mi iscrivo al CORA, sono già iscritto al Partito radicale

(quota minima per il 1990 lire 50.000)

O mi iscrivo al CORA e al Partito radicale

(quote minime per il 1990 lire 50.000 per il Cora

e lire 182.500 per il Partito radicale)

O contribuisco alle attività del CORA

e verso lire______________________________ con

O conto corrente postale numero 53362000

intestato a: CORA-Via di Torre Argentina,18 - 00186 Roma

O vaglia postale

intestato a: CORA-Via di Torre Argentina,18 - 00186 Roma

O assegno non trasferibile.

intestato a: CORA-coordinamento radicale antiproibizionista

.............................................

firma

 
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