Radicali.it - sito ufficiale di Radicali Italiani
Notizie Radicali, il giornale telematico di Radicali Italiani
cerca [dal 1999]


i testi dal 1955 al 1998

  RSS
sab 10 mag. 2025
[ cerca in archivio ] ARCHIVIO STORICO RADICALE
Conferenza droga
Di Giorgio Claudia - 10 agosto 1990
La buona legge sulla droga.

In questa conferenza, e nell'Archivio Partito Radicale, ci sono fiumi di testi sulla droga e il proibizionismo. La mia piu' forte tentazione e' di scriverne qui l'elenco e consigliare a chi parla di "una buona legge sulla droga" di andarseli a leggere.

Il consiglio resta (e vale per tutti), ma volevo comunque sottolineare al volo due elementi che mi sembrano importanti ed evidentissimi.

La definizione di "droga" (mi riferisco a quella data dalle organizzazioni internazionali, su cui si basa la legge italiana e le leggi antidroga praticamente tutti i paesi) e' generica, non oggettiva e scientificamente non difendibile. Questa definizione, che si fonda generalmente sui concetti di dipendenza e uso non terapeutico, potrebbe senza sforzo alcuno essere applicata non solo alle sostanze intossicanti socialmente accettate (nei paesi occidentali...) come alcool e tabacco, ma persino a te' o caffe'.

Qualsiasi fumatore sa benissimo di cosa sto parlando.

In linea di massima, il sistema proibizionista definisce una droga in base al fatto che la sta definendo una droga. Sembra un bisticcio, ma purtroppo corrisponde alla realta'. Quindi cio' che viene proibito non e' cio che e' "nocivo" oggettivamente, ma cio' che soggettivamente non "piace" al sistema stesso.

Seconda cosa: si sta parlando di spinelli e di "droga pesante". La legge italiana, seguendo pedissequamente la tendenza americana, omologa le due sostanze. A parte le differenze tra le proprieta' specifiche di cannabis, oppiacei e cocaina, la cosa e' stupida e folle dal punto di vista economico.

Qualcuno parlava di legge della domanda e dell'offerta. Prego, cerchiamo di non giocare agli economisti del Bar dello Sport.

Il rapporto rischi-profitti tra marijuna e droghe pesanti e' di 1 a 50. La marijuana e' piu' difficilmente trasportabile, non si puo' tagliare con nessuna altra sostanza, si nasconde difficilmente, e complessivamente rende di meno. Pero' le pene previste per il suo possesso o spaccio sono solo della meta' di quelle per le droghe pesanti. Il risultato, come il semplice buon senso puo' far facilmente capire, e' che i trafficanti passano armi e bagagli dalla marijuana alle droghe pesanti, che hanno un rapporto rischio-profitto infinitamente piu' alto. Questo fenomeno (la conversione del narcotraffico dalle droghe leggere a quelle pesanti) e' stato registrato da anni e anni in tutto il mondo, ed e' la diretta ed inequivocabile conseguenza del proibizionismo.

Ci sono almeno altre decine di migliaia di parole da scrivere sull'argomento, ma davvero vi rimando al mare di materiale che e' gia' dentro Agora'. Vale davvero la pena di leggerlo: anche se e' una lettura francamente agghiacciante.

Claudia

 
Argomenti correlati:
stampa questo documento invia questa pagina per mail