Due righe on line,dopo aver letto il testo precedente.L'anonimato ,per il tossicodipendente, esiste solo sulla carta.Ho visto personalmente e più volte, Carabinieri e Polizia frugare negli archivi dei S.A.T. con le scuse più strane , o come nella mia zona, mettersi davanti all'entrata e chiedere a tutte le persone che volevano entrare di e sibire i documenti.Dopo averci schedati ci consentivano di entrare a bere e all'uscita ci perquisivano per vedere quanto metadone ci era stato consegnato.Se dopo anche solo 1/2 ora ci rifermavano e non eravamo più in possesso della consegna ciò significava un giorno al commissariato o nel peggiore dei casi l'arresto.Come molti possono testimoniare per passata esperienza.
L'anonimato dei tossicodipendenti è solo un'utopia.
Come si può affermare il principio dell'anonimato se, alla consegna del metadone , sono obligati a rilasciarti regolare "ricevuta",con tanto di nome e cognome??
E nel migliore dei casi,qualora si adotta il metodo delle sole iniziali.....ecco pronti i i vari carabinieri e polizia a chiederti i documenti,e a schedarti sulle loro agende di zona.Il mio nome risulta su almeno 5 commissariati,e mi è capitato di sentirmi chiamare per nome e per cognome da agenti che vedevo per la prima volta.
Ora ditemi dove stà questo anonimato.Io non l'ho mai incontrato......
Massimiliano