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Conferenza droga
Tedoldi Giordano - 27 settembre 1990
Per maggiore chiarezza di chi vorra` leggere questa
discussione commento separatamente i messaggi di

Claudia e di Laura. Riguardo la notazione al volo di

Claudia, ci sono alcune cose da chiarire. Non ho mai

affermato che la fine del proibizionismo negli Stati

Uniti non ebbe alcun risultato. Ho detto esattamente

che non produsse risultati positivi contro l'uso

smoderato di alcolici. In altre parole, non e` stato

utile ne' ad eliminare l'alcolismo ne' ad attenuarlo

in misura ragionevole. D'altronde, l'alcolismo e` un

fenomeno grave in paesi che non hanno mai imposto un

proibizionismo, come attualmente in Italia.

Non so se l'alcol spacciato sotto il proibizionismo

fosse di pessima qualita`, ma ammesso che lo fosse,

non e` quello il problema. Per due motivi. Il

controllo di qualita` di cui parla Claudia e`

chiaramente inaffidabile, sull'alcol come su molti

prodotti alimentari. La non remota vicenda del vino

al metanolo puo` far luce su quanto ci si debba

fidare di tali controlli. Insieme a questo, non mi

si venga a dire che la concorrenza fa la qualita`. Al

contrario, la concorrenza fa prezzi sempre piu`

bassi, e per arrivare a prezzi competitivi non si

puo` che ricorrere a meccanismi di produzione

economici e scadenti. Ora che un'auto sia costruita

con materiali scadenti o riciclati e` accettato, in

quanto e` un mezzo la cui inaffidabilita` non e`

immediatamente evidente. Ma degli alimenti si fa un

uso diretto e biologico, non si possono accettare

deficienze qualitative. Il secondo motivo e` che se

ha importanza che l'alcol sia di buona qualita` o

meno, la faccenda diventa irrilevante quando si parla

di droga. Un po' come preoccuparsi che la

ghigliottina funzioni bene o male. Il paragone e`

ovviamente esagerato, ma questo discorrere sulla

buona qualita` o meno della droga mi sembra davvero

assurdo. In conseguenza di questo, continuo a pensare

che l'esperienza del proibizionismo negli Stati Uniti

non favorisca l'antiproibizionismo sulla droga, ma al

contrario ne accenna l'inefficacia. Naturalmente in

uno stato di proibizionismo chi puo` bere tende a

bere molto, ma non mi sembra che le cose siano molto

cambiate senza proibizionismo. Bere molto non dipende

solo dal fatto che non si ha la possibilita` di bere

ovviamente. Qualsiasi generica insoddisfazione puo`

portare al consumo eccessivo di alcolici. Infatti non

mi sembra che si possa dire che senza proibizionismo

si sia anche solo attenuato l'alcolismo.

Sono d'accordo quando Claudia fa notare che la

rimozione del proibizionismo snelli` il sistema

giudiziario da intasamenti e ridusse le spese

eccessive implicate nel criminalizzare chi bevesse.

Ma sono d'accordo per quello specifico contesto, ed

infatti non ho mai detto che il proibizionismo in

U.S.A. fu buona cosa, dico che fu negativo per fatti

del tutto incomparabili con quelli del divieto di

produrre e vendere droga. Nel caso della droga, la

faccenda ha un peso molto diverso, in quanto si

tratta di una sostanza diversa e assai piu`

pericolosa, che costituisce una volta assunta un

pericolo per se' e per gli altri. Se il pericolo c'e`

poco mi importa se per neutralizzarlo si affollano

le galere o i centri di recupero. In tal caso, questo

diviene un problema secondario da affrontare non

certo legalizzando il pericolo, rendendolo minaccia

per tutti e traendone perfino guadagno.

Mi compiaccio che Claudia non creda che l'a.p.

intenda eliminare ogni criminalita`, ma solo quella

sulla droga. Ma forse non ha capito che eliminerebbe

la criminalita` illegale sulla droga e darebbe il via

a quella legale. Ma l'atto criminoso, in quanto

produzione e vendita di sostanza nociva, resta. La

criminalita` sulla droga sarebbe incarnata dallo

Stato, ma che cambia in termini concreti sulla salute

e la sicurezza della gente? Cambia che si dovrebbe

accettare l'idea che lo Stato stesso commette un

crimine. Non molto rassicurante quindi. Si sta solo

facendo una gran confusione perche' si e` contro il

narcotraffico e lo si vuole soffocare. D'accordo, ma

mi sembra di capire che lo si voglia soffocare con un

prodotto migliore e a prezzo piu` basso. Ma qui non

si parla di auto o di computer, ma di droga. Non

capisco in base a quale logica idiota se uccide lo

Stato va bene e se uccide il narcotrafficante

colombiano e` un crimine. Si odia a tal punto il

criminale che lo si identifica col crimine stesso,

sostituito il "criminale" dallo Stato, il crimine non

c'e` piu`. Tutto cio` e` illogico.

Concludo rammentando a Claudia che non metto in

discussione la quantita` di documenti a disposizione

sulla questione antiproibizionistica. E` un fatto sul

quale, al contrario di quanto si lamenta, si insiste

molto. Ho molti dubbi sulla qualita` di tale

quantita` pero`.

 
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