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Conferenza droga
Quattrocchi Alessandra - 27 settembre 1990
mettiamoci d'accordo sul significato di droga.
Anche l'alcool e' una droga. Anche l'alcool, per quanto di qualita' controllata, porta a conseguenze letali.

Anche il tabacco e' una droga. Anche il tabacco porta a conseguenze letali.

Il discorso vale in entrambi i casi - come per qualunque genere di droga, eroina e cocaina e crack compresi - ove l'assunzione del prodotto sia ripetuta, tale da indurre assuefazione e operata in dosi massicce. Sia l'alcool, che la cocaina, che il tabacco hanno onseguenze letali in questa forma. E tutte e tre le sostanze *NON* hanno conseguenze letali se assunte saltuariamente e se le condizioni psicologiche di chi le assume non sono tali da indurre assuefazione. Ognuna delle tre sostanze puo' essere letale anche a un primo assaggio, invece, se la sua qualita' e' deteriorata da "tagli" con sostanze mortali. Pericolo a cui naturalmente la cocaina va incontro molto piu' facilemnte, perche' non e' controllata affatto.

Insisto su questi punti elementari perche' da quello che Giordano scrive mi pare che in effetti non sia disposto a considerare l'alcool come droga. Il che mette in discussione il concetto stesso di droga.

Cercavo una definizione di droga, ma ne ho trovata una di "assuefazione" che e' anch'essa utile. Da "Love and addiction"

di Stantoon Peele:

"L'assuefazione non e' una reazione chimica. L'assuefazione e' una *esperienza* - un'esperienza che supera la risposta soggettiva, di routine, che un individuo ha verso qualcosa che riveste per lui importanza speciale - : un qualcosa, qualsiasi cosa, che per l'individuo diventa cosi' rassicurante che non ne puo' piu' fare a meno. Se vogliamo scendere a patti con l'assuefazione, dobbiamo smettere di colpevolizzare le droghe e cominciare ad osservare le persone, noi stessi, quello che crea dipendenza a noi. Scopriremo che impariamo ad essere dipendenti crescendo in una cultura che instilla nell'individuo la sensazione della sua personale inadeguatezza, la necessita' di appoggiarsi a sostegni esterni e l'abitudine a preoccuparsi degli aseptti negativi e dolorosi delle cose, non di quelli positivi o gioiosi.".

La citazione potrebbe continuare, ma mi sembra meglio fermarmi qui per il momento.

vale solo la pena di aggiungere che il concetto di assuefazione e quello di dipendenza non sono secondari, ma primari in questo ambito. Cosa si vuole combattere, la sostanza droga o le conseguenze che l'assuefazione alla setssa provoca? E NON e' la stessa cosa...perche', contrariamente a quanto si cerca di fare credere, l'uso di droga in se non comporta affatto necessariamente l'assuefazione alla sostanza.

a.

 
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