Laura, mi sembra evidente che tu voglia esporre letue ragioni a favore dell'a.p. in modo circostanziato
ma, consapevolmente o meno, fai molta confusione
tanto riguardo al mio pensiero quanto ai paragoni ad
altri fenomeni di depenalizzazione. Devo sacrificare
il mio egotismo per esporre pensieri di disgustose
fattezze sociali. Infatti, il mio aut aut, a
differenza di quello estetico-etico di Kierkegaard,
e` individuo-societa`. Dewey avrebbe obiettato che
questi non sono che due contrari estremi, e tra di
loro ci sono un'enormita` di sfumature. Nondimeno lo
individuo e` il mio punto di riferimento, e non credo
che si possa mai essere non-individuali, in qualsiasi
delle sfumature che tendono anche alla piu` complessa
collezione di persone accomunate sotto il nome di
"societa`." Da questo punto di vista perennemente
individuale, il mondo puo` fare quello che vuole, e
per certi versi, e` bene che lo faccia
indipendentemente da me, singolo. Non pretendo che il
mondo sia un'emanazione del mio pensiero individuale,
e` proprio quello che spero non sia. In tale contesto
non solo legalizzare la droga, che e` una forma
politica di vedere la questione, ma BEN VENGANO ogni
sorta di devianze a dispetto dell'etica piu`
scientifica. Includo assassini, stupratori, puttane,
baby-killer e quanto di piu` abietto (e angelico, per
inverso) si possa immaginare. Come individuo, anche
la morte, mia od altrui, e` giustificata e preziosa.
Nonostante cio` questo stato estatico di assoluta
individualita` calata in un mondo, si spezza spesso.
Questo perche' nel mondo ci sono altre individualita`
che, per atavici abiti mentali e per la loro
simiglianza, in quanto singole persone, alla propria
singolarita`, mi perturbano ogni solipsismo e danno
il desiderio insano di interagire e socializzare, un
desiderio al quale Io come tutti cedo. Non parlo di
volonta` di aggregarsi, che e` una degenerazione
superficiale della bramosia di cui parlo.
In una prospettiva sociale, ossia di tensione alle
individualita` esterne, ci sono delle regole, che
vanno ad influenzare le modalita` del contatto
sociale. Tutto cio` e` deprecabile, come individuo,
ma inevitabile. Queste sono le stesse regole che mi
fanno auspicare un mondo privo di alcolisti e
tossicodipendenti, o che perlomeno costoro non siano
nella norma e nella legalita`, ma estromessi da essa,
perseguitati, condannati. Ripeto, tutto cio` come
individuo e` esecrabile, ma e` un aut aut, o si
sceglie l'individuo o il sociale. Se scegliessi lo
individuo, sarebbe un Inferno per tutti, e per quanto
questo come individuo non mi dispiacerebbe, non ho
pero` il potere per realizzarlo. I totalitarismi sono
senza dubbio una manifestazione della polarita`
individuale dell'aut aut.
In una prospettiva disumana, sociale, legalizzare la
tossicodipendenza significa includere nella polarita`
sociale dell'aut aut il tossicodipendente.
Includerlo di diritto, quando non lo e` di fatto.
Infatti tipici camuffamenti della bramosia sociale
sono il lavoro, gli "interessi comuni," lo sport, la
conversazione, con qualunque mezzo si realizzi. Un
consumatore di droghe pesanti non puo` realizzare
alcuna di queste attivita`, se non con
discriminazioni e limitazioni tanto forti da non
renderle comunque attivita` sociali. Di fatto, di
natura, e` fuori dalla societa`, gli resta il suo Aut
individuale. "Legalizzarlo" non realizza alcun
integramento sociale fattivo. L'unica legalizzazione
nella socialita` e` naturale, e` di quell'individuo
che e` nel suo comportamento tale da essere sociale.
Il resto sono solo ciarle e forzature di tipo
giuridico, che hanno si` un'influenza esistenziale,
ma non tali da rendere un individuo un essere
sociale. Un forte tossicodipendente si e` precluso
ogni strada all'Aut sociale, e danneggia quello
altrui, perche' con un eroinomane non si puo`
conversare, non si puo` collaborare, non si puo`
fare una nuotata non siápuo` gareggiare in uno sport.
Parlo da un'ottica sociale, come detto.
Di conseguenza, poiche' la legge e` la supervisione
e il regolamento dell'Aut sociale, la sua
conservazione, non puo` includere in se' una legge
che permetta all'individuo di perdere la sua
possibilita` sociale, di essere membro in una
collettivita` e di interagire in modo regolare con
altri individui. Ne' puo` tramutarsi in una sorta di
assistente sociale per persone che deliberatamente
decidono di allontanarsi dalla socialita`, in nome
di una scelta "personale," che come ho detto piu`
volte non lo e`. Quella scelta "personale," spacciata
da voi come liberta` o liberalismo, uccide l'uomo
sociale ed insieme la societa`.
All'aborto non si ricorre per cause volontarie.
Nessuno che abbia la possibilita` di usare dei metodi
contraccettivi si sognerebbe mai di preferire le pene
psico-fisiche di un aborto ad un preservativo o alla
pillola. Pertanto l'aborto e` giustissimo, in quanto
si realizza per cause non intenzionali, ed e` bene
che non sia penalizzato. Ha inoltre una sua funzione,
evitare probabili sofferenze ai genitori quanto al
nascituro. Non si ha alcun motivo di ipotizzare
aborti "a go-go," pertanto, non piu` di quanto si
possano ipotizzare donne che decidano di fecondare
per il puro piacere psico-fisico insito nell'aborto,
il che sarebbe assai affascinante ma irreale. Ma
questo e` proprio quello che accade per la droga. Ci
si droga per il puro piacere psico-fisico in esso
insito, ed e` quindi ipotizzabile un consumo
variabile quanto la volonta` delle persone, che non
e` una costante affidabile. L'esempio dell'aborto non
e` quindi pertinente Laura. Inoltre - per inciso -
tra gli argomenti che ho raccolto riguardo agli
effetti dannosi delle droghe, c'e` quello di seri
danni per il feto, anche per assunzione ad esempio
di cocaina in periodi anteriori a quelli del
concepimento stesso. Anche da questo punto di vista
una delle regole biologiche della societa` sarebbe
compromessa gravemente.
Tornando all'aut aut come l'ho inteso finora, il
tossicodipendente e` come detto vivo solo nell'aut
individuale. In tal senso e` una persona al di fuori
di ogni giudizio etico o medico. Che Edgar Allan Poe
fosse un alcolizzato o che De Quincey o Coleridge o
Aldous Huxley o i pigmei usassero ed usino droghe non
me ne puo` importare meno in quanto individuo. Anzi,
sono fattori che possono contribuire a renderli piu`
dotati esteticamente, piu` interessanti, piu`
brillanti intellettualmente, e sono fattori che mai
auspicherei di rimuovere, in quanto individuo.
Ma per una dimensione sociale tutto cio` e` letale,
proprio come in ogni aut aut, il guadagno di un polo
e` la perdita dell'altro. Socializzare una
caratteristica dell'aut individuale, sarebbe
disastroso. In nuce, questo e` il giudizio che
implica il mio dissenso all'antiproibizionismo sulla
droga.