Ho visto gli spot che dovrebbero convincere i giovani a non drogarsi ed ho fatto alcune considerazioni.Sorvolero' su cio' che penso dell'efficacia della tecnica del bastone e della carota a cui si inspira il governo per il problema droga per soffermarmi invecesullo stumento spot in quanto tale.
Se non ricordo male mi si diceva ,quando ero piu' giovane, che non bisogna drogarsi perche' droga significa fuga dalla realta', rifiuto ad affrontare le proprie responsabilita' eccetera.
Se non ricordo male, poi, le stesse persone mi dicevano che la pubblicita' non e' altro che una rappresentazione distorta, idealizzata, artificiosa, falsa e tentatrice della realta' stessa; essa ha interesse a darci una tale rappresentazione della realta' al fine di indurci in un determinato comportamento promettendoci cio' che non puo' mantenere: la felicita' a buon prezzo.
A questo punto mi chiedo che senso abbia cercare di convincere qualcuno a non rifugiarsi in una rappresentazione distorta della realta' proponendogli in cambio una rappresentazione della stessa magari meno dannosa per la salute, ma comunque altrettanto distorta e comunque altrettanto produttrice di assuefazione.
Ebbene io credo che il problema sia altro: il rifiuto della percezione della realta' nella sua complessita' e quindi la consapevolezza della inscindibilita' del del bene dal male in questq terra, non sono cose che si possono trasmettere con uno spot televisivo, sono il frutto di un tormentato iter fatto di gioie e delusioni chiamato vita, quella vera.
Mi chiedo a cosa possano servire questi spot che sembrano tratti dalla serie delgli spot elettorali della Democrazia Cristiana o della Barilla, che dovrebbero reclamizzare la vita alla stessa strgua del saccottino del Mulino Bianco o dei borlotti imperiali della valle degli orti, questo tripudio di ragazzini senza un brufolo, di nonni che schiattano di salute, di studenti che si divertono solamente, epoi baci, sorrisi, veri amori, niente problemi, niente delusioni, niente amarezze; al limite il problema piu' grosso e' che siamo rimasti senza Gen Grand (non so se si scrive cosi' quella marca di Wisky).
Mi chiedo con chi possa funzionare un tale tipo di messaggio: non credo con il ragazzo dello Zen di Palermo, che un mondo come quello rappresentato in quegli spot lo ha visto solo nelle telenovelas, e come tale trattera' anche questo messaggio: una telenovela.
Mi immagino poi la presa che possa fare sul rampollo pieno di soldi che si droga per noia e che si annoia a drogarsi, gli unici su cui mi immagino che questo spot possa avere efficacia sono le mamme e le maestre che finalmente vedono che il governo si muove realmente sul problema; del resto la Jervolino ci aveva preannunciato che la sua legge non era repressiva, perche' prevedeva tante iniziative simpatiche.
Per il resto prevedo un forte aumento di ragazzi dediti alla droga perche' delusi dalla vita.(maledetti spacciatori)