Giancarlo non credo che tu abbia letto con la dovutaattenzione l'intera discussione. Il tuo messaggio non
e` che una lunga lamentela da parte di chi, in base
ad una singola esperienza personale, vuole insegnare
"come recuperare un eroinomane," convinto della
bonta` del proprio sentire (la tua e` una risoluzione
emotiva non scientifica infatti) rispetto alle
osservazioni ciniche e alle "immotivate crudezze di
espressioni" cui ci siamo abbandonati un po' tutti,
ed Io in particolare a quanto dici.
Ma non e` di recupero di tossicodipendenti e generici
emarginati che si e` discusso, ma dei pro e dei
contro della specifica teoria antiproibizionistica,
secondo il giudizio di ciascuno degli intervenuti.
Alessandra, con tutte le sciocchezze che ha detto,
le ha intese pur sempre in quest'ottica, non come
discorsi a se'. Non puoi valutare le sue affermazioni
isolandole e relazionandole al problema del recupero
dei tossicodipendenti, perche' questo non e` neanche
uno scopo dichiarato dell'antiproibizionismo, che si
prefigge invece di far perdere interesse nel consumo
di droghe. Allo stesso modo il mio discorso e`
iniziato ed e` proseguito tendendo ad un'unica
questione: se l'antiproibizionismo sia una teoria
globalmente valida per raggiungere quegli scopi che
si prefigge, essendo tali scopi giusti. Ora partendo
da queste premesse il tuo messaggio non puo` essere
utile ne' a chi e` interessato alla discussione sullo
antiproibizionismo, in quanto non dice nulla di
nuovo, ne' a chi e` interessato al recupero dei
drogati, in quanto non si puo` certo prendere sul
serio la tua candida storia di cordate e assistenti
che si sposano col tossico in cura. Mi permetto di
prevedere i motivi per i quali tu hai scritto il
messaggio, senza volonta` polemica. Per dire la tua
su tutti. Detto cosi` sembra una motivazione comune
ed accettabile. Nella fattispecie e` poco comune e
per nulla accettabile.
Nel tuo messaggio riunisci tutto il "gruppo" che ha
parlato della questione antiproibizionistica, e a
ciascuno dai il suo, ignorando completamente sia
gli sviluppi precedenti del dibattito, sia il fatto
che questo "gruppo" e` costituito da menti assai in
dissenso tra loro, in certi casi, ed e` curioso che
tu non sia d'accordo con nessuno, possibile ma
curioso. Non poi tanto curioso se si osserva che la
tua conclusione sul problema non esiste,
positivamente, ma ti sei divertito a dare bacchettate
qua e la`. E` probabile che se tu avessi determinato
una posizione positiva e chiara, avresti rintuzzato
anche quella. Molto meglio terminare, come hai fatto,
con quelle osservazioni fumose e pessimistiche sui
burattini. Ma se mi permetti, a me e` sembrata la
rassegnazione dietro la quale si nasconde chi non ha
nulla da dire, non di chi pensa che dire sia comunque
inutile. Inoltre, non mi e` molto piaciuto che tu
abbia scelto proprio questo argomento, e la mia
persona, per divertirti a fare la tua Summa di 5k.
Approvo queste operazioni di svago, ma in altre
occasioni e con altri soggetti, e mi sembrano
comunque un po' annoiate e ridicole quando compiute
dal Giancarlo Ranieri che immagino.
Poiche', lo confesso, sono una specialista e forse lo
ideatore delle Summe "ora dico la mia e voi andate
tutti a cagare," ho riconosciuto subito la tua. Sia
chiaro, nulla di paragonabile alla vivacita` e al
sarcasmo delle mie, ma gli elementi tecnici ci sono
tutti: ripetizioni di osservazioni altrui camuffate
ed usate per le proprie argomentazioni,
generalizzazione e superficialita` nel delineare le
posizioni altrui, accentuazione degli aspetti
negativi in frasi "sospette" e che estratte dal loro
contesto appaiono terribili.
Ecco quindi un Giordano dal malcelato orrore e cinico
contro gli handicappati, (come se Io avessi detto:
il cinismo risolve il problema degli handicappati)
poi un'Alessandra Quattrocchi totalmente ignara degli
effetti biologici delle droghe, che e` tanto stupida
da ritenere che la dipendenza psicologica non ha
alcun legame con processi chimici e che la dipendenza
fisica non esiste, e infine si salva Laura Terni, che
e` tanto una brava donnina e non si fa illusioni,
quando invece se ne fa eccome, Giancarlo mio. Il
tutto condito da Naaloxone, recettori cerebrali e
l'equilibrio endorfine-stupefacenti.
Perdonami Giancarlo, ma se non c'e` altro, non credo
che alcuno di noi avesse bisogno del tuo intervento,
tranne Io stesso al quale hai dato l'opportunita` di
passare un po' di tempo a scrivere questo.
La tua storia col drogato, e ce ne sono di simili, e`
UNA storia. Non ci credo a questa fiaba del recupero
fatto in casa con litri di sensibilita` Ranieri
d.o.c. e assistenti amorose e figli tanto
responsabili e maturi. Voglio dire, non ci credo come
metodologia e mi pare ingiustificatamente
presuntuosa. Ne' sono d'accordo quando inizi ad
essere demagogico: la polizia "squallido e falso
simbolo paterno" (non ti chiedero` se tuo padre sia
stato poliziotto) e la "sottocultura del buco."
Mi verrebbe voglia di dirti, ma guarda alla tua di
cultura e lascia perdere la polizia che non e` quella
cosa che ti sgrida se prendi un voto basso a scuola.
Tutto quello che il crudele Giordano diceva sugli
handicappati, e` che in certi casi non c'e` via di
renderli pienamente integrati nella societa`, e tanto
meno nel caso di un tossicodipendente. Continuare a
spendere dolci parole su tale possibilita` e` quindi
ingannevole, ed un po' di vigorosa crudezza giova.
Meglio creare strutture adatte alla loro diversita`,
anziche' mettere i pantaloni a chi non ha le gambe o
portare al cinema il minorato mentale.
Ma tutto questo Giancarlo lo spazza via con la sua
mareggiata di sensibilita` e solidarieta`, con le
cordate e la tolleranza, ma anche con la dogmatica
diffidenza verso le leggi e lo Stato e la polizia
che e` sicuramente un simbolo fallico dopotutto.
Insomma, se ci fossero sessanta milioni di Giancarli
non vi sarebbe alcun problema droga e lo Stato
sarebbe efficiente e la polizia reciterebbe sonetti
di Shakespeare. Sto ironizzando, sia chiaro. Se e`
tutto qui (e dai che non e` tutto qui) un Giancarlo
solo e che non se ne parli piu`, grazie.