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Conferenza droga
Tedoldi Giordano - 2 ottobre 1990
Quello che non miáçonvince circa l'antiproibizionismo
e` che pur essendo estremamente lucido e credibile

nella parte contro gli aspetti economici e

commerciali del narcotraffico, e quindi contro la

criminalita` da esso derivata, non ha null'altro di

meglio che delle supposizioni o delle ipotesi non

dimostrate a supportare l'aspetto esistenziale del

problema, quello della qualita` della vita insomma.

Non vi sono dubbi che i benefici gia` elencati da

Taradash siano di grande valore, ma Io credo che gli

aspetti che sono "sull'altro piatto della bilancia"

siano di altrettanta importanza e sufficienti per

raffrenare questa piena convinzione nel valore della

teoria nella sua globalita`, e rivedere qualcosa o

tutto. Taradash e` persuaso che non avverra` alcun

aumento di consumo. Ma se non ha degli argomenti che

lo dimostrino, la sua intima convinzione e` alla pari

di quelle di parere opposto. Lungi dal ritenerli dei

fatti probanti, si puo` d'altronde osservare che il

consumo di alcolici e sigarette, pur essendo legale,

e` assai maggiore di quello di qualsiasi droga, e i

danni dovuti al consumo smoderato di alcolici e

sigarette sono quantitativamente maggiori di quelli

dovuti alle droghe. Inoltre, e` evidente che in un

ambito illegale e` preoccupante la facilita` con cui

si possano reperire sostanze stupefacenti. Ma in un

ambito legale, se la distribuzione fosse intensa

quanto lo e` adesso ad opera della criminalita`, e`

probabile che ci sarebbe piu` domanda che offerta.

Intendo dire, nell'ottica di illegalita` il fenomeno

ci pare di dimensioni allarmanti, per la capillarita`

di distribuzione, ed e` giusto che sia cosi`. Ma di

fatto, non e` poi vero che gli spacciatori siano

dappertutto e vengano porta a porta ad offire la loro

merce. Non che tali cose non avvengano, ma sono senza

dubbio magnificate dal loro essere insolite e

preoccupanti, nonche' segno di incredibile

improntitudine da parte della criminalita`. Ma la

realta` nella sua totalita` non e` altrettanto

allarmante. Al contrario, nessuno evidenzierebbe la

vendita legale di droga come un fatto allarmante,

anche qualora questo fosse di proporzioni assai

maggiori rispetto allo spaccio, ed e` probabile che

un mercato legale sia comunque piu` capillare ed

efficiente di uno clandestino. Semmai si puo`

ipotizzare che a differenza di adesso, ci saranno

pochi distributori fissi e molti consumatori, mentre

ora c'e` spesso identificazione tra spacciatore e

consumatore, e comunque gli spacciatori non sono una

categoria fissa, giacche' ogni tossicodipendente e`

un potenziale spacciatore, o in genere chiunque

voglia trarre un profitto. Ma questa mutazione da

spacciatore indeterminato a distributore legalizzato

lascia aperta la questione di sempre, quello del

consumo. Ne' un farmacista che vende eroina puo`

essere considerato molto migliore di uno spacciatore,

dacche' vi sono una gran quantita` di analgesici che

non fanno cadere i denti e non implicano forte

assuefazione. Non si capisce perche' dovrebbe vendere

l'eroina, se non ammettendo che e` tutto un problema

di concorrenza con il narcotraffico.

Nel mio apologo c'era una sottigliezza che credevo

facilmente percepibile: e` la stessa persona di

quello di Laura, come si puo` dedurre dalla lettura.

Non si tratta quindi, come nota Taradash, di due

storie separate, di due prospettive rispetto a due

situazioni differenti, ma delle diverse prospettive

di una stessa persona in una stessa situazione. Si

puo` vedere inoltre come Io lo abbia scritto con la

intenzione di mostrare l'irrealta` e la brevita`

del sollievo che il tossicodipendente di Laura trae

dall'antiproibizionismo. Era un po', nei miei

intenti, la disillusione dopo l'illusione.

Infine, non mi sembra che si possa paragonare la

migliore eroina ad un'automobile dalla massima

sicurezza. L'eroina e` intrinsecamente nociva, per

sua natura. Un'auto la diventa se la si utilizza in

modo pericoloso o se e` in determinate condizioni. La

eroina ha PER NATURA quelle condizioni che la rendono

pericolosa, e` di per se' un'auto con i pneumatici

lisci e con i freni difettosi. Certo, con le

manipolazioni degli spacciatori diventa un'auto con

una bomba dentro. Ma non che senza sia innocua. E`

per questo che mi sembra assurdo parlare di sicurezza

della distribuzione, di "serieta` del produttore,"

quando non si parla di automobili o televisori ma di

droga. Ripeto, le limitazioni e gli errori nascono

dal vedere il problema ESCLUSIVAMENTE come un fatto

di concorrenza economica. Considerare la droga alla

pari di un prodotto qualsiasi e` assurdo. Qualsiasi

"prodotto", con la possibile eccezione delle

sigarette, ha almeno UNA giustificazione benefica per

essere in commercio, che non comporti conseguenze

tali da far passare in secondo piano il beneficio. La

cosa e` inversa per le droghe. Hanno un effetto

precipuamente dannoso, e poi possono anche fungere da

stimolanti, calmanti, analgesici. Ma qualora non vi

siano condizioni straordinarie da richiedere la loro

assunzione, sono un veleno. La morfina e` un farmaco

in determinate ed estreme condizioni, in OGNI ALTRO

caso e` un veleno. Trasformare sostanze che solo in

circostanze straordinarie hanno effetti benefici in

farmaci liberamente in commercio implica enormi

pericoli che allo stato attuale si possono solo

prevedere.

 
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