e` che pur essendo estremamente lucido e credibilenella parte contro gli aspetti economici e
commerciali del narcotraffico, e quindi contro la
criminalita` da esso derivata, non ha null'altro di
meglio che delle supposizioni o delle ipotesi non
dimostrate a supportare l'aspetto esistenziale del
problema, quello della qualita` della vita insomma.
Non vi sono dubbi che i benefici gia` elencati da
Taradash siano di grande valore, ma Io credo che gli
aspetti che sono "sull'altro piatto della bilancia"
siano di altrettanta importanza e sufficienti per
raffrenare questa piena convinzione nel valore della
teoria nella sua globalita`, e rivedere qualcosa o
tutto. Taradash e` persuaso che non avverra` alcun
aumento di consumo. Ma se non ha degli argomenti che
lo dimostrino, la sua intima convinzione e` alla pari
di quelle di parere opposto. Lungi dal ritenerli dei
fatti probanti, si puo` d'altronde osservare che il
consumo di alcolici e sigarette, pur essendo legale,
e` assai maggiore di quello di qualsiasi droga, e i
danni dovuti al consumo smoderato di alcolici e
sigarette sono quantitativamente maggiori di quelli
dovuti alle droghe. Inoltre, e` evidente che in un
ambito illegale e` preoccupante la facilita` con cui
si possano reperire sostanze stupefacenti. Ma in un
ambito legale, se la distribuzione fosse intensa
quanto lo e` adesso ad opera della criminalita`, e`
probabile che ci sarebbe piu` domanda che offerta.
Intendo dire, nell'ottica di illegalita` il fenomeno
ci pare di dimensioni allarmanti, per la capillarita`
di distribuzione, ed e` giusto che sia cosi`. Ma di
fatto, non e` poi vero che gli spacciatori siano
dappertutto e vengano porta a porta ad offire la loro
merce. Non che tali cose non avvengano, ma sono senza
dubbio magnificate dal loro essere insolite e
preoccupanti, nonche' segno di incredibile
improntitudine da parte della criminalita`. Ma la
realta` nella sua totalita` non e` altrettanto
allarmante. Al contrario, nessuno evidenzierebbe la
vendita legale di droga come un fatto allarmante,
anche qualora questo fosse di proporzioni assai
maggiori rispetto allo spaccio, ed e` probabile che
un mercato legale sia comunque piu` capillare ed
efficiente di uno clandestino. Semmai si puo`
ipotizzare che a differenza di adesso, ci saranno
pochi distributori fissi e molti consumatori, mentre
ora c'e` spesso identificazione tra spacciatore e
consumatore, e comunque gli spacciatori non sono una
categoria fissa, giacche' ogni tossicodipendente e`
un potenziale spacciatore, o in genere chiunque
voglia trarre un profitto. Ma questa mutazione da
spacciatore indeterminato a distributore legalizzato
lascia aperta la questione di sempre, quello del
consumo. Ne' un farmacista che vende eroina puo`
essere considerato molto migliore di uno spacciatore,
dacche' vi sono una gran quantita` di analgesici che
non fanno cadere i denti e non implicano forte
assuefazione. Non si capisce perche' dovrebbe vendere
l'eroina, se non ammettendo che e` tutto un problema
di concorrenza con il narcotraffico.
Nel mio apologo c'era una sottigliezza che credevo
facilmente percepibile: e` la stessa persona di
quello di Laura, come si puo` dedurre dalla lettura.
Non si tratta quindi, come nota Taradash, di due
storie separate, di due prospettive rispetto a due
situazioni differenti, ma delle diverse prospettive
di una stessa persona in una stessa situazione. Si
puo` vedere inoltre come Io lo abbia scritto con la
intenzione di mostrare l'irrealta` e la brevita`
del sollievo che il tossicodipendente di Laura trae
dall'antiproibizionismo. Era un po', nei miei
intenti, la disillusione dopo l'illusione.
Infine, non mi sembra che si possa paragonare la
migliore eroina ad un'automobile dalla massima
sicurezza. L'eroina e` intrinsecamente nociva, per
sua natura. Un'auto la diventa se la si utilizza in
modo pericoloso o se e` in determinate condizioni. La
eroina ha PER NATURA quelle condizioni che la rendono
pericolosa, e` di per se' un'auto con i pneumatici
lisci e con i freni difettosi. Certo, con le
manipolazioni degli spacciatori diventa un'auto con
una bomba dentro. Ma non che senza sia innocua. E`
per questo che mi sembra assurdo parlare di sicurezza
della distribuzione, di "serieta` del produttore,"
quando non si parla di automobili o televisori ma di
droga. Ripeto, le limitazioni e gli errori nascono
dal vedere il problema ESCLUSIVAMENTE come un fatto
di concorrenza economica. Considerare la droga alla
pari di un prodotto qualsiasi e` assurdo. Qualsiasi
"prodotto", con la possibile eccezione delle
sigarette, ha almeno UNA giustificazione benefica per
essere in commercio, che non comporti conseguenze
tali da far passare in secondo piano il beneficio. La
cosa e` inversa per le droghe. Hanno un effetto
precipuamente dannoso, e poi possono anche fungere da
stimolanti, calmanti, analgesici. Ma qualora non vi
siano condizioni straordinarie da richiedere la loro
assunzione, sono un veleno. La morfina e` un farmaco
in determinate ed estreme condizioni, in OGNI ALTRO
caso e` un veleno. Trasformare sostanze che solo in
circostanze straordinarie hanno effetti benefici in
farmaci liberamente in commercio implica enormi
pericoli che allo stato attuale si possono solo
prevedere.