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Conferenza droga
I.A. L. - 8 ottobre 1990
Il punto di vista antiproibizionista: Marie Andrée Bertrand

BERTRAND MARIE ANDREE

Organizzazione: Universita' di Montreal

Titolo: Il punto di vista antiproibizionista: argomenti legali e politici a favore di una strategia internazionale.

Le argomentazioni contrarie al proibizionismo sono state ormai ampiamente esposte da eminenti studiosi e statisti: economisti (Milton Friedman, 1990, Reuter, 1986; Stevenson, 1988); giuristi: Apap (1989, Castrillo, 1989; Ripolles, 1989 and 1990, Rico, 1984); psichiatri: (Grinspoon, 1988; Szasb, 1974 and 1988); medici: (Del Gatto, 1987, Arnao, 1985, 1988, 1989); Roelandt, 1988); filosofi (Savater, 1988, 1989 e altri); uomini politici come George Schulz, etc.

Quello che non e' stato esposto altrettanto chiaramente sono le alternative al proibizionismo: decriminalizzazione di alcune o di tutte le droghe, depenalizzazione, legalizzazione graduale, p.e. di alcune sostanze (il modello Greenspoon) o di tutte le droghe attualmente illegali. Il mio assunto di partenza e' che l'unica alternativa valida dal punto di vista realistico e criminologico sia l'ultima: legalizzazione di tutte le sostanze psicotrope e loro regolamentazione sul modello dell'alcool (Bertrand, 1973, 1986, 1988, 1989, 1990). Inoltre, perche' qualsiasi politica a questo riguardo possa essere efficace, deve essere accettata e applicata a livello internazionale. E' evidente quindi che dobbiamo rovesciare gli effetti delle convenzioni internazionali in materia di narcotici e sostanze psicotrope (1961, 1972, 1973) - che strutturano le politiche nazionali e legano le firme di quelle convenzioni.

Nel corso dei nostri incontri internazionali di questi ultimi anni (1988, 1989, 1990) abbaimo anche individuato i perniciosi effetti aggiuntivi delle attuali convenzioni internazionali e piu' in generale delle strategie antidroga. I nostri colleghi sudamericani hanno ampiamente illustrato le conseguenze economiche, diplomatiche, culturali e morali della militarizzazione del conflitto tra Nord e Sud in materia di droga (del Olmo, 1988, Henman, 1987, 1988, 1989; Garcia Sayan, 1989). Ulteriori conseguenze vengono sentite oggi nei paesi dell' Europa dell'Est da quando le frontiere sono state aperte: postazioni del narcotraffico sono temute, oppure gia' esistono in alcuni di essi (Jon Boc, Cecoslovacchia). Sono stati osservati ormai anche i limiti di alternative antiproibizioniste locali o nazionali (in Olanda, in Spagna), portando cosi' ulteriori argomenti a favore di una strategia internazionale.

 
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