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Conferenza droga
Ruiz-Portella Xavier - 24 ottobre 1990
SI AMMAZZASSERO I GRINGOS!

Ho trovato interesantissimo l'intervento di G.Arnao (numero 331: avevo già indicato il numero, ma lo ripetto per coloro che ancora non hanno afferrato che si può - e si deve - indicare il numero dell'intervento che uno commenta: difatti, pochi sono coloro che lo fanno). Interessantissimo perchè mette il dito nella piaga e cioé in una convinzione purtroppo radicata in America Latina. Si afferma più o meno quello che ho voluto sintetizzare con il titolo del mio intervento: le droghe sono roba da "gringos", occidentali, gente ricca; se la cavassero loro, e se vogliono ammazzarsi usandole, s'ammazzassero pure; cavoli loro, non ce ne frega niente; noi non constringiamo nessuno a comprare le droghe che si producono qua. Comunque, l'uso urbano di droghe in America Latina è molto ridotto, e le nostre communità rurali hanno una buona padronanza dell'uso di coca, cioè sanno come prenderla senza che nuocia più di tanto".

Questo è uno degli atteggiamenti. L'altro - in un certo senso, una variante della precedente - consiste nel dire quello che indica appunto G.Arnao: visto che la guerra contra la produzione di droghe, oltre ad essere ipocrita, non serve a niente, l'unica guerra, l'unico proibizionismo che ha senso, sarebbe quello rivolto ai consumatori nei paesi consumatori.

In che misura questi atteggiamenti sono maggioritari o minoritari, in che misure sono difusi o meno?. Non lo so, e preferisco non azzardarmi a dare una risposta al riguardo. Forse Jairo Guerra (con cui, a suo tempo, iniziai nella conferenza "Globechatters" una discussione molto interessante su altre questioni dell'America Latina) ci potrebbe fornire qualche chiarimento sul tema; chiederò anche a A.Henman se vuole fare un intervento. Quello che è chiaro, però, è che questi atteggiamenti, sebbene - tenuto conto delle cause - si possa capire benissimo che esistano, non solo mostrano una elevata assenza di solidarità (per chiedere la solidarità degli altri bisogna anche saper offrire) ma soprattutto costituiscono un'incomprensione totale dei punti di appoggio del narcotraffico. Nell'ipotesi che la repressione potesse avere successo se applicata solo sui consumatori (il che sarebbe, tra l'altro, immorale), nell'ipotesi assurda che i narcotrafficanti potessero spacciare liberamente le loro droghe adulterate, mant

enute a prezzi astronomici grazie al monopolio assoluto, comunque fosse non smetterebbero di essere delle pericolose cosche di malavitosi che continuerebbero a contaminare, corrompere e depravare la vita politica e sociale dell'America Latina. Con altre parole, anche se ci vogliamo ubicare nella logica insana del ragionamento che sto criticando, non si ottiene assolutamente nulla.

 
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