di Guido Votano (da New York via GreenNet)A New York, è noto, si trova di tutto. In particolare, se sono
le droghe che cercate, avete a disposizione il più vasto
campionario possibile di sostanze, legali o meno. Ma le siringhe
no, a meno che non abbiate una ricetta medica. E' la conseguenza
piu' crudele ed inumana della guerra alla droga:
nell'impossibilità di fermare il flusso delle sostanze
clandestine, si interrompe, o si rende difficile il commercio
degli strumenti che servono ad usarle. Ed il rischio di infezione
per i 250.000 consumatori di droghe newyorkesi? David Dinkins e
Woodrow Myers, rispettivamente sindaco ed assessore alla sanità
della città più ricca del mondo, preferiscono le litanie
ideologiche della war on drugs alle misure sanitarie efficaci. Lo
scambio di siringhe è stato bollato come un 'rituale
sottoculturale' al quale i consumatori di droghe per via
endovenosa (CDVE) sono in qualche modo affezionati, un po' come
quello di passarsi lo spinello. Chi si oppone ai programmi di
scambio di siringhe sostiene che contribuiscono a mantenere il
vizio degli 'addicts', anzi li incoraggiano a continuare e a non
proteggersi dall'aids. Altri sostengono che per evitare le
infezioni basta il Clorox, il potente disinfettante (per fortuna
ancora disponibile nei drugstores senza ricetta) utilizzato per
sterilizzare le siringhe prima del riuso. Cosi' a New York i
programmi privati di distribuzione di siringhe pulite in cambio di
quelle sporche sono vietati da una legge dello stato, gli
attivisti che conducevano tali programmi sono stati arrestati e
processati, ed almeno 150.000 CDVE sono oggi HIV-positivi e
rischiano ogni giorno di infettare i propri partners, i propri
futuri figli, gli altri con i quali dividono quotidianamente lo
strumento del buco, e gli altri ancora, quelli che con il buco non
hanno mai avuto nulla a che fare. Siamo di fronte all'esatto
paradigma della guerra alla droga: negando la siringa pulita si
nega al consumatore di eroina la possibilità di scelta, si
cancella la sua stessa capacità di prendere decisioni, di entrare
in contatto con un servizio sanitario che si puo' occupare della
sua condizione e lo può consigliare nel modo migliore. Lo si
relega insomma nella categoria dei delinquenti, o di 'quelli che
hanno scelto di suicidarsi', lo si cancella dal conto, lo si mette
tra parentesi. Una crudeltà, certo, ma non solo. E' anche la
dimostrazione che l'ubriacatura ideologica della guerra alla
droga, a New York come a Roma, non ha nulla a che fare con le
politiche sanitarie. Se solo il 10% dei CDVE di New York
sviluppasse l'aids e fosse curato negli ospedali, (e sappiamo che
almeno il 60% di essi sono gia' oggi HIV-positivi) questo
costerebbe ai contribuenti americani più di 400 milioni di
dollari l'anno. Il sindaco Dinkins sa bene che un programma
efficace di distribuzione di siringhe, del tipo di quelli messi in
atto a Liverpool, da' risultati certi nella prevenzione. E costa
cento volte meno.