Presidente della Drug Policy FoundationRADIO RADICALE: Mr trebach dopo circa un anno dalla dichiarazione di guerra alla droga da parte di W.Bennet e del presidente Bush, può provare a trarre un primo bilancio dei risultati ottenuti finora?
TREBACH: Credo si sia trattato di un fallimento. Vi sono alcuni dati che indicano un calo nelle ammissioni nei reparti d'emergenza degli ospedali ed un calo dell'uso della droga in certe aree della popolazione, ma credo che tutto questo sarebbe accaduto ugualmente. Il calo dell'uso della marijuana risale al 79, sotto Carter e con Reagan è continuato.
Ogni altro indicatore è negativo: il consumo di droghe tra la popolazione più povera è molto alto, c'e' un grande aumento nell'uso di cocaina e di crack e quello che peggio c'è un altissimo livello di criminalità. Washington, la mia città -forse per questo mi sento molto coinvolto- è una città relativamente piccola: ebbene oggi, qui, si sono raggiunti 400 omicidi e certamente andremo oltre il record dello scorso anno che è stato poco più alto della cifra di oggi. Se guardiamo ad una città come Amsterdam, che ha lo stesso numero di abitanti, ebbene lì ci sono stati finora 40 omicidi. noi, insomma, abbiamo 10 volte gli omicidi di Amsterdam ed in generale la criminalità negli usa è terribile. Gran parte di questa criminalità così diffusa è legata al traffico di droghe.
RADIO RADICALE: Fino a che punto secondo lei, l'idea di riformare le attuali politiche sulla droga è penetrata nella pubblica opinione americana e nei responsabili governativi?
TREBACH: E' un idea che lentamente sta guadagnando terreno. Sembrava impossibile, come forse sembrava impossibile in Italia all'inizio delle vostre campagne, l'idea di poter ottenere una legge sull'aborto o sul divorzio. Invece anche qui l'idea di poter riformare la politica sulla droga sta cominciando a divenire rispettabile: e questo era il mio primo obiettivo quando fondai la DRUG POLICY FOUNDATION con alcuni amici e cioè che opporsi al proibizionismo sulle droghe non vuol dire essere dei poco di buono. Io sono un anziano nonno e ritengo di essere una persona rispettabile come lo sono tutte quelle di con cui abbiamo a che fare a livello internazionale. Altri si stanno convincendo di questo..recentemente abbiamo fatto un sondaggio, uno dei primi sondaggi d'opinione su basi scientifiche ed abbiamo rilevato che dinanzi a domande precise, il 37% degli intervistati si e' dichiarato disponibile a considerare varie forme di decriminalizzazione e di legalizzazione.
RADIO RADICALE: Quanto e' forte secondo lei la pressione esercitata dal governo USA e dalla DEA nei confronti delle altre nazioni affinche' queste seguano gli stessi indirizzi in fatto di droga?
TREBACH: La pressione è forte e dura. Condizionare le politiche in Europa è visto come l'obiettivo principale di questa guerra ed io chiedo ai miei amici europei di resistere a questa pressione. Se dobbiamo esportare qualcosa questo dovrebbe essere lo spirito di libertà, un giusto approccio sulle questioni economiche.
Io sono un sincero capitalista..credo nel libero mercato, esportiamo il calcio americano, sono d'accordo,...ma non esportiamo la nostra politica sulla droga che è il peggiore aspetto dell' America.
Voi non importereste mai le nostre vecchie attitudini razziste o la schiavitù che avevamo: non importate quindi questa nuova forma di discriminazione e di schiavitù. E' terribile e viola alcuni dei principi fondamentali del mondo occidentale conquistati negli ultimi dieci secoli.