Autore: Robert FLAGOTHIER
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L'oggetto di questa breve esposiozione non sono le conseguenze dell'alcolismo sulla salute ne' le devastazioni provocate dall'alcool nella classe operaia tra la seconda meta' del XIX secolo e gli inizi del XX. I fatti ci sembrano abbastanza noti perche' sia necessario tornarci sopra.
Abiiamo volutamente orientato le nostre ricerche sul ruolo giocato da Emile Vandervelde nella lotta contro questo flagello. Emile Vandervelde non e' solamente il "Padre" del Partito Operaio Belga, il militanre del socialismo internazionale dal 1885 al 1938, il membro della Camera dei Rappresentanti dal 1894 al 1938, il Ministro di Stato, il professore di universita', il Dottore in diritto e sociologia, l'uomo di lettere. E' anche uno dei piu' grandi militanti belgi nella lotta contro l'alcool che restera' celebre in particolare per la famosa legge Vandervelde del 1909.
Inizieremo col misurare le dimensioni del disastro causato dall'alcool alla fine del XIX secolo.
In seguito cercheremo le cause, sviluppando la posizione di Vandervelde, posizione originale nell'ambito dei socialisti del periodo. Per Vandervelde l'alcoolismo del proletariato proviene in parte dalla miseria causata dallo sfruttamento capitalita, ma indica altrettanto chiaramente la parte di responsabilita' degli stessi operai alcolizzati nella propria decadenza.
Il terzo capitolo e' consacrato alle critiche rivolte da Vandervelde verso il governo e la sua politica contro l'alcool. A suo avviso, essa non tiene conto a sufficienza dei precetti morali. In una quarta sezione sono affrontate le posizioni concrete di Vandervelde per lottare contro l'alcolismo, dove vediamo come propaganda socialista e propaganda antialcolica siano strettamente connesse.
La guerra del '14-'18 segna evidentemente una rottura nella lotta all'alcool. All'indomani del conflitto, il governo interviene energicamente per frenare il fenomeno, utilizzando il trauma psicologico della guerra per basare le proprie argomentazioni. Ma la partecipazioni dei ministri socialisti a un governo di unita' nazionale oltre che il cambiamento di mentalita' nei partiti cattolici e liberali intervengono nell'evoluzione della lotta dello Stato contro l'alcool. La legge del 1919, detta legge Vandervelde, e' il riflesso di questo cambiamento, ma sarebbe illusorio credere che rappresenti l'unanimita'. E' il risultato di un compromesso, e il suo contenuto e' leggermente al di sotto delle speranze di Vandervelde: di questo parleremo nel capitolo 5.
Ricordiamo che la legge del 1919 proibisce la vendita, il consumo e l'offerta di bevande alcoliche da consumare sul posto in luoghi aperti al pubblico; d'altro canto, pero', la legge consente la vendita di queste stesse bevande entro un limite di due litri.
Appena la legge fu votata, iniziarono gli attacchi, provenienti soprattutto dalle corporazioni degli osti e dei fabbricanti di alcool. A piu' riprese, esse trovarono eco in Parlamento, e Vandervelde dovra' combattere fino all'ultimo respiro per mantenere intatta la sua legge del 1919. Queste ultime vicende sono l'oggetto del nostro ultimo capitolo.