PREMESSA:
Scrivo quanto segue dopo aver riflettuto su un'incidente occorsomi
venerdi' 14 c.m. che ripropone in tutta la sua gravita' ed attualita',
il problema della disponibilita' personale ai soggetti a rischio di
overdose del farmaco antagonista NARCAN (NALOXONE).
I FATTI:
Alle ore 13 circa, dopo essermi autosoministrato una endovenosa di
morfina sintetica andavo in overdose e quindi perdevo conoscenza con
inizio di cianosi conseguente al grave stato di insufficienza
respiratoria.Un passate notava un drappello di persone attorno ad una
vettura e dopo una breve verifica constatava che si trattava di
overdose, tentava una rinimazione che non dando nessun effettivo
miglioramento, mi adagiava sul sedile accanto e si metteva alla guida
verso il SAT RM4 che e' l'unica struttura della zona che ha in
dotazione il NARCAN.
Giunto presso detta struttura verificava che la stessa era chiusa
dalle ore 13 alle 15.15 e su indicazione di alcune persone continuava
la corsa verso il pronto soccorso del policlinico Umberto I.
In seguito alle pratiche rianimatorie e alla contemporanea
soministrazione di NARCAN, i medici riescono a ripristinare
l'attivita' respiratoria e le altre funzioni vitali.
Appena ripresa conoscenza e resomi conto di quanto mi stava accadendo,
dichiaravo la mia condizione di persona sieropositiva (come mio
dovere), a questo punto , dalle conversazioni che seguono tra i medici
ed il personale, capisco che nessuna precauzione era stata attuata
fino a quel momento durante le pratiche rianimatorie.
Alle ore 15 circa firmo sotto la mia responsabilita' l'atto di
dimissione e rifiuto di ricovero.Vengo preso in consegna dagli agenti
del presidio di polizia del pronto soccorso.
nota: Sui fatti concernenti il fermo mi riservo di riferirne in
seguito.
DOMANDE:
Perche' l'unica struttura che ha in dotazione il NARCAN nella zona
non e' operativa 24 ore su 24 ?
Perche' ci si ostina a non rendere disponibile "realmente" il NARCAN ?
RIFLESSIONI:
Il NARCAN e' l'unica "arma" valida in caso di overdose se
somministrato in tempo utile rispetto all'evento della overdose.
Si ripropone, in tutte le sue drammatiche conseguenze, la non
disponibilita' diretta del farmaco alle persone direttamente
interessate dal problema.
La negligente e criminale carenza di strutture che abbiano una reale
disponibilita' del farmaco stesso ed una reale possibilita' di
soministrazione.
Mi trovo a riflettere (amaramente) che debbo la vita alla iniziativa
personale di una persona e, solo in subordine alle strutture preposte.
Ho riflettuto a lungo sulla opportunita' di riferire quanto
accadutomi, sono giunto alla conclusione che non e' possibile
continuare a tacere su fatti che troppo spesso si concludono in ben
altra maniera.
Bisogna riconsiderare, in tempi brevi, la possibilita' di attuare una
lotta sia a livello politico che individuale, affinche' il NARCAN sia
distribuito a tutte le persone che ne facciano richiesta o che
rientrino nelle persone a rischio di overdose, che una struttura
adeguata sia aperta 24 ore su 24 con personale idoneo ad intervenire e
che non si debba ricorrere alle iniziative volontaristiche.
NON si puo' delegare la vita altrui, ai "buoni sentimenti" dei
cittadini volenterosi.
Nella sola zona NORD-EST di Roma e nei quartieri Monte Sacro,Talenti,
San Basilio,Tufello,Nuovo Salario, Fidene, negli ultimi tempi si sono
verificati numerosi decessi conseguenti ad overdose ed il piu'
clamoroso e drammatico proprio a pochi metri dalla struttura che ha in
consegna il NARCAN.
Considerando che la situazione non e' migliore nelle altre zone,
tranne quelle adiacenti ai pronto soccorso ospedalieri mi domando
quante altre persone dovranno morire per la carenza legislativa
riguardo alla disponibilita' personale di NARCAN.
Quanto ancora dovra' costare (in vite umane) la realizzazione di un
programma che consideri la realizzazione di strutture idonee operanti
24 ore su 24 festivita' incluse...!
Massimiliano Fiorenzi