Droga, cosa ne pensa questa Italia?
Un sondaggio nazionale promosso dal Comitato d'iniziativa e studio sull'antiproibizionismo
(L'Unità del 19 dicembre 1990)
CHI SIAMO
Cisap (Comitato d'iniziativa e studio sull'antiproibizionismo) è nato dall'iniziativa di un gruppo di parlamentari del Pci e della Sinistra indipendente, diversi fra loro per molte cose, ma che si sono trovati fianco a fianco nella battaglia parlamentare sulla legge Russo Jervolino. E' nato così, ma comincia già ad essere, e ha l'ambizione di essere, molto di più. Vogliamo dare vita ad un'Associazione che esca dalle mura del Palazzo e coinvolga giovani eletti nelle assemblee locali e cittadini democratici consapevoli della vanità declamatoria di una legge che, dopo aver tanto diviso, dimostra fin d'ora la sua inefficacia nell'applicazione.
PERCHE' RISPONDERE
Perché, lo avrete capito benissimo, non abbiamo la verità in tasca. Abbiamo alcuni principi orientativi, ma ci è indispensabile utilizzare un metodo il più possibile libero e analitico per mettere a punto con piena consapevolezza le nostre future iniziative politiche e parlamentari. Di una cosa infatti siamo certi: che la partita non è affatto chiusa. Che via via che risulterà evidente, anche agli occhi di chi l'ha appoggiato in buona fede, la vacuità declamatoria di un progetto di occhiuto controllo proibizionista, nuove disponibilità si apriranno, anche in aree fino a ieri pregiudizialmente ostili. Sulla via del proibizionismo non ci pare che si possa andare oltre. Per le persone di buona volontà, che vogliono davvero salvare la democrazia dai trafficanti e i giovani dalla morte per droga, la partita è ancora tutta quanta da giocare.
COSA VOGLIAMO
Siamo contro la punibilità del tossicodipendente. Riteniamo che una legislazione che sancisce comportamenti individuali, che nascono più dal disagio e dall'angoscia che dalla lesione di interessi altrui, sia una ferita ad una visione liberale dello Stato e ad una concezione laica e generosa della convivenza civile. Siamo contro la punizione anche per ragioni di solidarietà: riteniamo che solo se il tossicodipendente non è etichettato come deviante potrà rivolgersi a chi lo può aiutare. Aiutare sia ad uscire dalla droga, sia a contenere drammi e sofferenze maggiori, come le crisi da overdose, la sudditanza agli spacciatori, l'esposizione al rischio del contagio da Aids.
Lungi da noi la faciloneria: siamo contro qualsiasi filosofia della vita ispirata alla libertà di drogarsi. A nostro modo di vedere, però, solidarietà e autodeterminazione devono andare insieme, pena l'annullamento del loro valore che sta nella crescita della responsabilità della persona, non nel controllo dall'alto da parte dello Stato.
Partendo da queste considerazioni riteniamo di poter proporre fin d'ora una distinzione netta nell'applicazione della via antiproibizionista, sul terreno normativo, fra "droghe pesanti" e "droghe leggere". Questo per molte ragioni. Consentirebbe di separare un consumo ormai divenuto di massa, specialmente fra i giovani, da quei consumi - in particolare di oppiacei - da cui nascono la maggior parte dei casi di tossicodipendenza grave, impedirebbe a molti giovani consumatori di hashish di entrare in contatto con gli spacciatori clandestini, spezzando quel circuito infernale che va dall'induzione alla curiosità per nuove sostanze alla trasformazione del consumatore in piccolo spacciatore, fino al salto verso la piccola criminalità e la prostituzione. Permetterebbe di concentrare le risorse, sia di repressione che di prevenzione e solidarietà, verso una vera e drammatica priorità sociale, mettendo fine all'inutile burla della caccia ai fumatori di "spinelli". Comincerebbe, infine, a sottrarre una quota di mercat
o, e dunque di potere e di guadagni, alla criminalità organizzata.
Tuttavia, anche se il problema è molto più complesso, non abbiamo mancato d'interrogarci anche su una nuova normativa a proposito delle "droghe pesanti". Sul piano dei grandi fenomeni sociali non possiamo non prendere atto che il monopolio criminale dispone di un'industria dal fatturato di 35.000 miliardi, pari a quello della Fiat, che ha un potere capace di tenere in ostaggio la vita democratica in intere regioni d'Italia, che può contare su di una lobby occulta potentissima che può inquinare l'intera vita politica. E' possibile sperare che la lotta al traffico possa piegare un'industria in grado di mettere sul mercato merci a prezzi fino a cinquecento volte superiori a quelli che presumibilmente avrebbero se fossero legali? Il problema si fa ancora più assillante se visto da un altro punto di vista, quello dei rapporti tra individuo e collettività. E' più corretto parlare di distribuzione controllata o di legalizzazione? Insomma molte ragioni ci portano a guardare con favore un'accezione più ampia dell'ipo
tesi antiproibizionista, molto senso di responsabilità ci induce a continuare a studiare e a riflettere.
I parlamentari promotori:
Romana Bianchi, Marisa Bonfatti, Flora Calvanese, Giuseppe Chiarante, Luigia Cordati, Betty Di Prisco, Annalisa Diaz, Angelo Dionisi, Silvana Fachin, Mariella Gramaglia, Lucio Libertini, Antonio Mannino, Elena Montecchi, Carmine Nardone, Giorgio Nebbia, Renato Nicolini, Franca Ongaro Basaglia, Pierluigi Onorato, Novello Pallanti, Gianna Schelotto, Massimo Serafini, Bruno Solaroli, Stojan Spetic, Maria Taddei, Chicco Testa, Quarto Trabacchini, Paolo Volponi, Grazia Zuffa.
Coordinatore: Willer Bordon.
IL SONDAGGIO
Dia un voto da uno a dieci alle seguenti sostanze, a seconda di quanto le consideri pericolese (a un voto più alto corrisponde una pericolosità più elevata):
- alcool
- caffè
- cocaina
- eroina
- hashish
- marijuana
- tabacco
- tranquillanti
Se dovesse misurare la distanza fra il problema relativo alle droghe leggere (hashish/marijuana) e quello relativo alle droghe pesanti, direbbe che tale distanza è pari a:
- Roma/New York
- Roma/Parigi
- Roma/Milano
- Roma/Ostia
- Non so/non risponde
Nella sua vita le è forse capitato di venire a contatto in maniera diretta con il problema droga pesante?
- sì
- no
- non so/non risponde
Per quale motivo è entrato in contatto con questo problema?
- perché ha avuto amici tossicodipendenti
- perché ha avuto familiari tossicodipendenti
- perché è stato/è tossicodipendente
- perché ha svolto/svolge attività sociale/di volontariato
- per motivi di lavoro
- altro
- non so/non risponde
E le è forse capitato di entrare in diretto contatto con il problema droga leggera?
- sì
- no
- non so/non risponde
Per quale motivo è entrato in contatto con questo problema?
- perché ha avuto amici che facevano uso di droghe leggere
- perché ha avuto familiari che facevano uso di droghe leggere
- perché fa/ha fatto uso di droghe leggere
- perché ha svolto/svolge attività sociale/di volontariato
- per motivi di lavoro
- altro
- non so/non risponde
C'è stato un periodo in cui momenti della cultura giovanile del mondo occidentale vedevano la droga come strumento di liberazione e protesta. Lei conosce quel tipo di cultura?
- conosce soltanto
- conosce e ha partecipato
- conosce per sentito dire
- non conosce per niente
- non so/non risponde
(Solo per chi conosce e per chi conosce e ha partecipato)
Cosa salverebbe di quel periodo?
- la musica
- i romanzi/le poesie
- il modo di stare insieme fra i giovani
- l'atteggiamento di protesta totale
- non so/non risponde
(Solo per chi conosce e per chi conosce e ha partecipato)
Cosa butterebbe via di quel periodo?
- la mancanza di senso della realtà
- l'ingenuità
- la piattezza dei rapporti umani
- il qualunquismo mascherato di protesta
- non so/non risponde
Lei è molto, poco o per niente d'accordo con chi afferma che il tipo di cultura che abbiamo appena considerato ha favorito la diffusione della droga, anche pesante?
- molto
- abbastanza
- poco
- per niente
- non saprei
Secondo lei, l'impegno dello Stato nella lotta alla droga è adeguato, appena sufficiente o inadeguato?
- adeguato
- appena sufficiente
- inadeguato
- non so/non risponde
Secondo lei, nella lotta alla droga, dovrebbe essere data la priorità:
- alla cura/recupero dei tossicodipendenti
- allo smantellamento del mercato internazionale di stupefacenti
- non so/non risponde
Lei ritiene di essere molto, poco o per niente informato circa i contenuti della legge riguardante il consumo e lo spaccio di droga, nota come legge Jervolino/Vassalli?
- molto
- abbastanza
- poco
- per niente
- non saprei
E' molto, poco o per niente d'accordo con il principio della punibilità dei consumatori di droga affermato dalla legge Jervolino/Vassalli?
- molto
- abbastanza
- poco
- per niente
- non saprei
(Per chi è molto/abbastanza d'accordo con il principio della punibilità dei consumatori)
Per quale motivo?
- perché serve a salvare la vita ai tossicodipendenti
- perché serve a tenere i giovani lontano dalla droga
- perché sancisce che drogarsi è un reato
- perché serve a frenare il traffico di droga
- non so/non risponde
(Per chi è poco/per niente d'accordo con il principio della punibilità dei consumatori)
Per quale motivo?
- perché rende impossibile salvare la vita ai tossicodipendenti
- perché tratta i consumatori come dei criminali
- perché è una limitazione della libertà personale
- perché distoglie dalla lotta al traffico di droga
- non so/non risponde
Lei ritiene di essere molto, poco o per niente informato circa i contenuti delle proposte di legalizzazione della droga?
- molto
- poco
- per niente
- non saprei
Sarebbe molto, poco o per niente favorevole alla proposta di legalizzazione delle droghe leggere, come hashish e marijuana?
- molto
- abbastanza
- poco
- per niente
- non saprei
E sarebbe molto, poco o per niente favorevole alla proposta di legalizzazione, a medio o lungo termine, di tutte le droghe, e di distribuzione di quelle pesanti ai tossicodipendenti sotto il controllo dello Stato?
- molto
- abbastanza
- poco
- per niente
- non saprei
(Per chi sarebbe molto/abbastanza favorevole alla legalizzazione di tutte le droghe)
Per quale motivo?
- perché si demolirebbero le basi di mafia/criminalità
- perché non ci sarebbero più spacciatori
- perché molti giovani non si accosterebbero alla droga
- altro
- non so/non risponde
(Per chi sarebbe poco/per niente favorevole alla legalizzazione di tutte le droghe)
Per quale motivo?
- perché non si riuscirebbe comunque a sconfiggere la mafia
- perché ci sarebbero più possibilità di accostarsi alla droga
- perché i consumatori cederebbero ad altri le prescrizioni
- altro
- non so/non risponde
Se lei pensa in termini generali al problema droga, quali fra i seguenti fattori la preoccupano maggiormente?
(Segnarne tre)
- il rischio della vita per i tossicodipendenti
- il pericolo che altri giovani si accostino alla droga
- il malessere che si instaura nelle famiglie dei drogati
- l'espandersi della piccola delinquenza
- l'espandersi della prostituzione
- la diffusione dell'Aids
- lo sbando di una generazione
- l'impulso alla mafia/criminalità organizzata
- altro
- non so/non risponde
Una legge adeguata ad affrontare il problema droga quali delle seguenti caratteristiche dovrebbe avere?
(Segnarne tre)
- differenziazione chiara fra spacciatori e consumatori
- legalizzazione delle droghe leggere
- legalizzazione/controllo statale per le droghe pesanti
- pene per gli spacciatori
- pene per i consumatori
- istituzione di campagne di informazione sul territorio
- creazione di nuove comunità terapeutiche
- istituzione di posto di lavoro per i giovani a rischio
- potenziamento dei servizi sociali
- non so/non risponde
Sa forse a quanti miliardi ammonta il fatturato annuo del mercato della droga in Italia?
- sì
- no
A suo parere, nel rapporto con i tossicodipendenti, è più efficace l'uso della comprensione o della durezza?
- comprensione
- durezza
- non so/non risponde
Secondo lei, l'accesso alle comunità terapeutiche, dovrebbe essere sempre volontario, oppure in taluni casi è necessario il ricovero coatto?
- sempre volontario
- in taluni casi può essere coatto
- non so/non risponde
Età:
- 18/24 anni
- 25/34 anni
- 35/44 anni
- 45/54 anni
- 55/61 anni
- più di 61 anni
Scolarità:
- elementare
- media inferiore
- superiori in corso di diploma
- diploma
- università in corso
- laurea
Svolge attività lavorativa?
- sì, da lavoro dipendente
- sì, da lavoro autonomo
- no, non lavoro
- svolgo lavori di tipo saltuario
Professione dell'intervistato:
- operaio
- lav. in proprio
- libero professionista
- agricoltore
- impieg. privato
- impieg. pubblico
- docente/insegnante
- studente
- casalinga
- pensionato
- disoccupato
Sesso:
- maschio
- femmina
Zona:
- Nord Est
- Nord Ovest
- Centro
- Sud
- Isole
Densità:
- fino a 10.000
- 10/50.000
- 50.000/250.000
- più di 250.000 abitanti
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Il questionario va compilato e spedito a Silvio Di Francia, presso Gruppo parlamentare della Sinistra Indipendente della Camera dei Deputati, via Uffici del Vicario, 21 - 00186 Roma