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Conferenza droga
I.A. L. - 19 dicembre 1990
La legalizzazione della droga in una prospettiva economica

Autore: Richard Stevenson

Organizzazione: Facolta' di economica, Universita' di Liverpool.

Ralph Salerno e' un poliziotto in pensione. Lavorava nella Divisione Narcotici della Polizia di New York, adesso fa parte del movimento internazionale per la legalizzazione delle droghe, incluse eroina e crack.

Salerno paragona la lotta alla droga con il bowling a dieci birilli. Negli anni Sessanta e Settanta, spiega, abbiamo creduto che il problema della droga potessere essere risolto con la repressione. Tutto quello che dovevamo fare era colpire un piccolo numero di bersagli: i campi di papavero in Turchia, i laboratori in Francia e un pugno di spacciatori a New York. Colpivamo, ma prima che riuscissimo a raggiungere la palla successiva, scattava una specie di meccanismo per tirar su i birilli, e ci trovavamo di fronte di nuovo dieci o piu' bersagli.

La capacita' di recupero del narcotraffico non e' affatto sorprendente. Il meccanismo che fa saltar fuori nuovi birilli e' la spinta del profitto e il mercato illegale di droga e' uno dei piu' redditizzi del mondo. Finche' il profitto resta alto, qualsiasi azione strategica indirizzata alla parte dell'offerta del narcotraffico non ha possibilita' di essere efficace.

La cosa peggiore e' che una politica diretta contro la parte dell'offerta fa si' che il costo dell'abuso di droga si riversi in costo esterno per la societa' nel suo complesso. Quando il problema della droga si ramifica in gangsterismo, corruzione e violenza politica, e' evidente che i "mali della droga" provengono non tanto dalla droga illegale, ma dal denaro della droga illegale. Come ha detto Milton Friedman, i poliziotti e gli uomini politici muoiono perche' gli Stati Uniti e gli altri paesi stranieri non riescono a far rispettare le loro stesse leggi,

I programmi di riconversione dei raccolti, i sequestri di droga e le sanzioni penali ai narcotrafficanti agiscono come una tassa che aumenta il costo degli affari nel mercato illegale, come si puo' vedere nella tabella 1, che rappresenta un modello molto stilizzato del mercato illegale di droga.

La curva negativa della funzione domanda (DD della tabella 1) indica che, quando il prezzo cala, i consumatori gia' esistenti tendono a consumare piu' droga, mentre nuovi consumatori entrano nel mercato. E' improbabile che, come viene a volte suggerito, le curve della domanda di sostanze che provocano assuefazione tendano verso l'alto. Le tabelle della domanda sono definite a un punto nel tempo per gusti dati. L'assuefazione e' un processo nel corso del quale il consumatore diventa tollerante alla sostanza (Vulyer, 1973). Una repressione piu' severa ha l'effetto di spostare la curva dell'offerta nella tabella 1 da S(1) a S(2). Il prezzo della droga aumenta da p(1) a p(2) e la quantita' comprata e venduta cade da q(1) a q(2). In questo modo le strategie dirette contro l'offerta raggiungono il loro scopo. Il consumo di droga e' ridotto, ma l'ammontare di questa riduzione dipende dall'elasticita' di prezzo della domanda.

Le elasticita' di prezzo cambiano a seconda dei consumatori e delle sostanze, e ci sono casi inn cui la domanda di droga puo' essere elastica (vedi Wagstaff e Maynard, 1988). Ma su un ampio spettro di prezzi, la domanda per quanto riguarda le droghe nel loro complesso (considerate come prodotto composito) deve essere eminentemente rigida, o altrimenti che altro significato dare all'espressione "sostanze che provocano assuefazione"?

Tab 1. Effetti della riduzione di offerta nel mercato della droga.

Prezzo|

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p2 |_ _ _ _ _ _ _ _ *

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p1 |_ _ _ _ _ _ _ _ |_ _ _ _ _ _ _ _ *

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| | | * domanda

|_ _ _ _ _ _ _ _ |_ _ _ _ _ _ _ _ _| _ _ _ _ _ _ _

a1 a2 Quantita'

La tabella 2 mostra il caso estremo in cui la domanda di droga e' perfettamente rigida. Una riduzione dell'offerta aumenta il prezzo ma non riduce la quantita' richiesta. Inizialmente in equilibrio in A, la spesa totale di droga e' p(1)q(1). L'intervento sull'offerta aumenta i costi aggregati dei consumi, e i tossicodipendenti avranno bisogno di maggiori entrate. Parte di questo reddito aggiuntivo verra' trovato da fonti legali, ma nella misura in cui esso viene tratto dal furto e dalla prostituzione, i costi dell'abuso di droga si riverseranno sul pubblico sotto forma di reati legati alla droga e di rischi per la salute pubblica.

prezzo domanda Tab. 2

| | Effetti di una politica

| | contro l'offerta se

| | la domanda e'

p2 |- - - - - - - -|s2 perfettamente rigida

| | Le spese aggregate in

| | droga aumentano da

| | p1 s1 a p2 s2

| |

p1 |- - - - - - - -|s1

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q1 Quantita'

I governi cercano di scoraggiare l'uso di droghe anche con azioni che tentano di ridurre la domanda. Le strategie contro la domanda possono essere coercitive (sanzioni penali ai consumatori) o persuasive (programmi educativi). Le strategie coercitive contro la domanda non sono allettanti. Multe e prigione servono poco a ridurre il consumo problematico di droga. Problemi di ordine sociale e medico vengono trasferiti dai tribunali al sistema carcerario, che e' sovraffollato e male equipaggiato per affrontare la tossicodipendenza. L'educazione alla droga offre le migliori prospettive per il futuro, ma i programmi educativi sono ancora ai primi passi e non si possono attendere risultati rapidi.

Sia l'intuito che l'esperienza indicano che l'attuale scelta politica di "caricare a testa bassa il mercato" ha scarse possibilita' di successo. Non si puo' dire che non funzioni mai, ma nessuno si sente di predire che la vittoria della guerra alla droga sara' rapida o poco costosa. Sembra quindi ragionevole prendere in considerazione delle alternative.

Esistono varie possibilita'. Si possono legalizzare la cannabis, le foglie di coca e altre droghe meno pericolose di altre. Anche la politica olandese, che ha portato ad una depenalizzazione di fatto di buona parte del possesso di droga, ma non del narcotraffico, ha dato notevoli benefici sociali. Queste ed altre proposte meritano attenta considerazione, ma nessuna di esse colpisce quello che molti vedono come il problema fondamentale, e cioe' eliminare il rapporto tra gangster e droga (The Economist, 2 aprile 1988). I criminali amano il proibizionismo e odierebbero la legalizzazione.

La legalizzazione prevede un sistema in cui le droghe sarebbero liberamente a disposiszione senza ricetta. Resterebbe illegale la vendita ai bambini, e le droghe avrebbero un'etichetta con un severo monito del governo sui pericoli per la salute. Inoltre sarebbe ragionevole standardizzarne la confezione e la purezza in maniera da ridurre i rischi di overdose.

Semplici protezioni di questo genere sono comuni a tutte le proposte, ma non tutti i sostenitori della legalizzazione concordano sulle normative aggiuntive che si renderebbero necessarie in un sistema legale. Alcuni favoriscono un monopolio statale della produzione e distribuzione di droga (Caballero, 1989). Altri sostengono che le droghe dovrebbero essere "legali come l'alcool" (p.e. Stevenson, 1990). La scelta tra le varie alternative e' materia di dibattito, ma quali che siano i risultati, la legalizzazione permetterebbe alla societa' di riprendere il controllo delle droghe, che il proibizionismo ha consegnato in mano ai criminali. A favore della legalizzazione sono stati indicati molti altri benefici sociali, che vanno da un risparmio per l'erario e il settore privato, alla riduzione dei rischi per la salute pubblica, a benefici sociali e medici per i tossicodipendenti e i loro familiari.

Far applicare le leggi sulla droga e' molto costoso. Se fossero abolite sarebbe possibile investire il denaro risparmiato in forze di polizia, dogana e dazio, e nei sistemi giudiziario e carcerario. Il prezzo delle droghe piu' care crollerebbere fino a un sessantesimo del loro costo attuale nelle strade, e il consumo di droga non sarebbe piu' caro di quello del tabacco (Michaels, 1987). Alcuni criminali continuerebbero a usare droga, e alcuni tossicodipendenti continuerebbero a rubare, ma nessuno avrebbe bisogno di ricorrere al crimine per finanziare la propria tossicodipendenza.

In un sistema legale i consumatori regolari sarebbero liberi dal rischio di finire in prigione e dall'influenza dei criminali, e dalla drammatica riduzione del costo di cibo, casa e mantenimento della famiglia. Sono piu' dubbi i benefici per la salute dei tossicodipendenti, ma l'uso di droga in un sistema legalizzato sarebbe meno pericoloso. Nel mercato illecito droghe di purezza incerta possono essere alterate da sostanze tossiche, e il loro alto costo incoraggia il ricorso al consumo per vena (che e' il metodo piu' rischioso di assunzione) e all'uso promiscuo di siringhe. Con un mercato legale alcuni di questi rischi sarebbero evitati, e i tossicodipendenti sarebbero meno alienati dalla societa', piu' visibili e facilmente riconducibili a trattamento e consulenza.

La prima obiezione alla legalizzazione e' che la facile disponibilita' di droghe economiche e farmaceuticamente pure condurrebbe a un grande aumento del loro uso e della tossicodipendenza, ma questo non e' assolutamente inevitabile e nemmeno tanto scontato. In Olanda, dove da qualche anno e' possibile trovare eroina non cara e di buona qualita', non ci sono stati aumenti dei tassi di dipendenza.

Il consumo di droga potrebbe aumentare in conseguenza della legalizzazione, ma potrebbero crollare la quantita' di tossicodipendenti e i danni legati all'uso di droga. Perfino nel mercato illegale molti consumatori assumono droga senza diventare tossicodipendenti. L'immagine stereotipata del tossicodipendente viene da un piccolo numero di consumatori illegali che sono arrivati all'attenzione delle autorita' mediche o di polizia. In questo campione, il consumo di droga e' associato con la disoccupazione, il crimine, la malattia e la miseria.

La legalizzazione modificherebbe questo rapporto, in modo che un numero ben piu' ampio di consumatori di droga potrebbero condurre una vita sufficientemente normale senza imporre seri costi a se stessi o agli altri.

Dopo la legalizzazione, rimarrebbe il bisogno di strategie di riduzione della domanda e dei danni. In questi settori le strutture statali e volontarie continuerebbero a giocare un ruolo fondamentale. Sarebbe anche utile che parte dei risparmi sociali fossero investiti verso servizi sociali e medici migliori per i problemi dei consumatori di droga. L'attuale inadeguatezza di queste strutture e' la svolta finale della disumanita' del proibizionismo legale, che definisce criminali i consumatori di droga e opera per spingerli verso ulteriori azioni criminose per pagare le loro necessita'.

La legalizzazione non risolvera' tutti i problemi di droga, ma quelli che resteranno saranno di natura medica e sociale piuttosto che economica e politica. Non tutti coloro che sono a favore della legalizzazione appoggiano questo cambiamento della legge con positivo entusiasmo: alcuni hanno dei dubbi, ma di fronte alla necessita' di scegliere tra due mali, preferiscono la droga legale ai danni provocati dal proibizionismo. Molti problemi, quali il terrorismo, la corruzione giudiziaria e politica, e l'epidemia dell'AIDS, possono essere ritenuti minaccie piu' serie per la societa' dell'abuso di droga.

Bibliografia

Caballero, M.Françis, La drogue dans tout ses états (Paris, 1989)

Culyer, A.J. (1973) 'Should social policy concern itself with drug abuse?' Public Finance Quarterly 1:4.449-456

Michaels, R.J. (1987) 'The market for heroin before and after legalisation' in Dealing with Drugs. Hamowy, R (ed) (D.C.Heath & Co., Lexington)

Stevenson, Richard (1990) 'Can markets cope with drugs?' Journal of Drug Issues 20:4, 659-666

Wagstaff, A and Maynard A. (1988) Economic Aspects of the Illegal Drug Market and Drug Enforcement Policies in the United Kingsdom. Home Office Research Study 95. (HMSO, London)

 
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