OLD - OSSERVATORIO DELLE LEGGI SULLA DROGA
ANALISI DEL FENOMENO AIDS E CRIMINALITA' LEGATI AL TRAFFICO E AL CONSUMO DI DROGHE PROIBITE.
(Realizzata da Carla Rossi, coordinatrice OLD, sulla base dei dati ufficiali pubblicati dall'Istituto Nazionale di Statistica e dal Centro Operativo AIDS dell'Istituto Superiore di Sanità).
CRIMINALITA' - ANALISI SU UN MESE: GENNAIO 1990
Dai dati Istat sulla criminalità, rilevati dalle forze dell'ordine e riferiti al gennaio 1990, risulta che:
- circa il 25.8% di tutti gli omicidi volontari, pari a 34, di cui 31 di autore ignoto sono legati a motivi di Mafia, Camorra o 'Ndrangheta;
- riferiti agli omicidi con causa accertata, la percentuale sale al 50.7%;
- mentre solo il 70% degli omicidi volontari per cause diverse ha autore ignoto la percentuale sale al 91.2% per quelli legati ai motivi sopra menzionati;
- il 29.4% di tali omicidi e' commesso nei capoluoghi, contro il 36.7% di tutte le altre cause e il 47.4% delle cause accertate.
Prendendo come indicatori di microcriminalità i furti e le rapine relativi alle classificazioni ISTAT seguenti:
FURTO SEMPLICE E AGGRAVATO:
- borseggio;
- scippo;
- in uffici pubblici;
- in negozi;
- in appartamenti;
- in auto in sosta;
- in ferrovia;
RAPINA:
- rapine in danno di coppie o prostitute;
- altre rapine (in appartamenti, in negozi ecc.);
si possono fare le seguenti considerazioni:
- il totale (relativo al mese in esame) dei furti semplici e aggravati legati a microcriminalità e' di 84822, pari al 65.5% di tutti i furti semplici e aggravati (65% nei capoluoghi), di cui 81385 di autore ignoto pari al 95.9%;
- il totale delle rapine riconducibili a microcriminalità e di 3070, pari al 90% di tutte le rapine (68.2% nei capoluoghi), di cui 2627 di autore ignoto pari a 85.6%;
- sul totale generale dei delitti 57.9% e' commesso nei capoluoghi e 84.9% e' relativo ad autore ignoto, il 43% di tutti i delitti e' riconducibile a microcriminalità;
- sono 2080 le denunce per produzione, commercio ecc. di stupefacenti (59% nei capoluoghi), di cui solo 7.8% di autore ignoto.
CRIMINALITA' - ANALISI SU UN QUADRIMESTRE: GENNAIO-APRILE 1990
Per quanto riguarda lo stesso fenomeno, riferito al periodo GENNAIO/APRILE 1990, si ha che il totale dei delitti e' 817666 (circa il quadruplo di gennaio), di cui 83.6% e' di autore ignoto e 58.6% e' commesso nei capoluoghi.
Gli omicidi per motivi di mafia, camorra ecc. sono 147, di cui 128 di autore ignoto (87%) e 59 nei capoluoghi (40%).
Il rapporto rispetto a gennaio e' 4.32 sul totale, 4.12 su quelli di autore ignoto, 5.9 su quelli commessi nei capoluoghi. IL rapporto rispetto a gennaio del totale degli omicidi e' 3.96, degli omicidi per altre cause (tutte) e' 3.84.
Il trend temporale e' quindi verso un aumento degli omicidi per i motivi sopra menzionati rispetto a quelli per altre cause. La percentuale di tali omicidi sul totale passa infatti da 25.8% di gennaio a 28.9% dei tre mesi successivi.
I furti semplici e aggravati riconducibili a microcriminalità sono 334092 pari al 64.7% di tutti i furti semplici e aggravati (65.6% nei capoluoghi), di cui 319056 di autore ignoto (95.5%). Rispetto a gennaio il rapporto e': 3.94 sul totale, 3.92 su quelli di autore ignoto, 3.99 su quelli nei capoluoghi.
Le rapine riconducibili a microcriminalità sono 11084 pari a 89.2% di tutte le rapine (68.6% nei capoluoghi), di cui 9437 di autore ignoto (85%). Il rapporto rispetto al mese di gennaio
e': 3.6 sul totale, 3.59 su quelli di autore ignoto, 3.63 per quelli relativi ai capoluoghi.
Sul totale dei delitti 58.6% e' commesso nei capoluoghi, 83.6% e' di autore ignoto, 42.2% e' riconducibile a microcriminalità. I delitti per motivi di mafia, camorra ecc. sono lo 0.2% del totale, contro lo 0.17% di gennaio.
Sono state effettuate 9399 denunce per produzione, commercio ecc. di stupefacenti (58.8% nei capoluoghi) , di cui 662 di autore ignoto (7% circa). Il rapporto rispetto al mese di gennaio e': 4.52 per il totale, 4.49 per i capoluoghi, 4.06 per quelli di autore ignoto.
CRIMINALITA' - ANALISI SU UN ANNO: IL 1989
Per l'anno 1989 abbiamo a disposizione i dati sulla criminalità, secondo una classificazione meno fine della precedente, disaggregati per provincia e regione, sulla base delle notizie provenienti dalla Magistratura.
In attesa di poter disporre degli analoghi dati anche per il 1990, possiamo comunque effettuare una prima un'analisi territoriale, sia pure non troppo accurata rispetto al tipo di crimine.
Nella tabella 1 [LE TABELLE SARANNO INSERITE SUCCESSIVAMENTE, NDR] sono riportati i dati, disaggregati per regione e riferiti all'intero anno 1989, relativi al totale degli omicidi volontari (OMVOL), furti (FURTO) e delitti denunciati (TOTDEL), con indicazione della percentuale di quelli di autore ignoto (IGNOTO), nonché l'incidenza per 1000 abitanti degli omicidi volontari (OMVOLINC), dei furti (FURTOINC) e dei delitti totali (DELINC).
Prendendo in considerazione le colonne relative ai dati sull'incidenza si può osservare una notevole variabilità di comportamento (delittuoso) su base regionale. In particolare si rileva che, per quanto riguarda gli omicidi volontari, la media nazionale (0.0499) costituisce una specie di spartiacque tra le regioni particolarmente dominate dalla malavita organizzata, come Calabria, Sicilia, Puglia, Sardegna e Campania, in cui si consuma circa il 66% di tutti i delitti, e il resto del Paese.
Rispetto al furto si ha una situazione opposta in quanto, se si fa eccezione per la Puglia, si trovano al di sopra della media nazionale (24.4) regioni come il Lazio, il Trentino A. Adige, la Lombardia, il Piemonte e la Valle d'Aosta, cui si riferisce il 58% del totale di furti denunciati, mentre le regioni meridionali sono in genere al di sotto.
Bisogna tener presente che i furti rilevati sono legati soltanto quelli denunciati e che e' presumibile che molti piccoli furti non lo siano, specie nelle regioni in cui la fiducia nello Stato e' minore.
AIDS - ANALISI DELLE CORRELAZIONI CON I FENOMENI CRIMINALI
Passiamo ora a considerare la situazione relativa all'epidemia di AIDS su base regionale a partire dai dati pubblicati dal Centro Operativo AIDS dell'Istituto Superiore di Sanità e aggiornati al 30/9/90, un cui resoconto dettagliato appare sul CORA NEWS n.1, e che sono riprodotti per intero sul rapporto n.0 del CORA OLD distribuito in occasione dell'Assemblea del 1/12/90.
Cercheremo qui solo di analizzare l'incidenza regionale per mille abitanti dei casi di AIDS e dei casi di AIDS tra tossicodipendenti per esplorare eventuali legami statistici con indicatori di criminalità analizzati in precedenza.
Nella tabella 2 sono riportati i dati relativi al totale dei casi di AIDS notificati in Italia dall'inizio dell'epidemia fino al 30/9/90, disaggregati su base regionale, (AIDSTOT), quelli relativi a tossicodipendenti (AIDSTD), la proporzione di questi ultimi rispetto ai primi (PROPAIDS) e l'incidenza su mille abitanti dei primi (AIDSINC) e dei secondi (AIDSTDIN).
Anche in questo caso, se si analizzano le colonne delle incidenze si possono fare alcune considerazioni. Prendendo in esame la media nazionale delle incidenze di AIDS (0.134) si riscontra che solo 5 regioni hanno incidenze maggiori: la Lombardia, la Liguria, il Lazio, l'Emilia-Romagna e la Sardegna, in cui e' concentrato il 65% dei casi. Analogamente, per quanto riguarda i casi tra tossicodipendenti, solo le stesse cinque regioni hanno incidenze maggiori della media nazionale. In tali regioni e' concentrato il 67% circa dei casi.
Osserviamo inoltre che queste regioni hanno proporzioni abbastanza alte di casi legati a tossicodipendenza rispetto al totale, anche se la distribuzione di quest'ultima quantità e' molto meno sbilanciata delle altre ad indicare una situazione più uniforme tra le diverse regioni. Infatti si va da un minimo di 0.5 del Molise ad un massimo di 0.82 della Sardegna con molti valori assai prossimi alla media nazionale.
Per facilitare l'analisi comparativa dei due fenomeni criminalità e AIDS in quanto ritenuti legati in buona parte ad una causa comune (la tossicodipendenza) si può far riferimento alla tabella 3 in cui tutte le incidenze regionali sono affiancate. L'andamento non e' molto evidente ma si riscontra comunque un trend regionale comune tra la seconda e la quinta colonna (fig.1).
Il coefficiente di correlazione tra le due colonne non e' comunque significativamente elevato (circa 0.5). Passando a considerare le classifiche, in ordine di grandezza, delle regioni rispetto ai due fenomeni si ottiene la tabella 4 in cui e' più evidente una somiglianza tra le classifiche relative alla seconda e quarta colonna (il coefficiente di correlazione tra ranghi sale a 0.61).
C'e' comunque da tener presente che l'indicatore furto contiene anche delitti non strettamente legati alla microcriminalità tipica della tossicodipendenza in quanto i dati regionali del 1989 non distinguono tra i diversi tipi di furto, come si e' visto nei dati nazionali relativi al 1990; si attende la pubblicazione dell'analisi su base regionale e provinciale dai dati del 1990 per effettuare un confronto più attendibile con i dati relativi all'epidemia di AIDS. Inoltre bisogna ricordare che si sta parlando solo dei furti denunciati di cui la Magistratura ha avviato il relativo procedimento, con tutte le distorsioni che questo comporta.
Come osservazione conclusiva, emerge una localizzazione verso Sud delle grosse organizzazioni di controllo sul traffico degli stupefacenti (OMVOLINC) con relative guerre per la supremazia e un'esportazione verso Nord delle sostanze, con conseguente maggiore diffusione di tossicodipendenza (FURTOINC, AIDSTDIN) rilevabile attraverso la microcriminalità e la diffusione dell'epidemia di AIDS.