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Conferenza droga
Podlesova Irina - 10 febbraio 1991
I MIEI VICINI E LA GUERRA CONTRO LA DROGA

JOHN BUSHNELL

La maggior parte dei miei vicini pensa che i narcotici distruggano la società. Abbiamo avuto commercianti di droga nel nostro quartiere per molti anni e siamo spaventati da loro. I loro clienti bloccano le nostre strade con le loro auto, a volte con molto rumore, e sono aggressivi. Da molto tempo i ragazzi del vicinato si uniscono a bande, che consumano e vendono droga. Tutti i genitori sono spaventati da ciò che le bande fanno ai loro figli: qualcuno si unisce alle bande ed ha problemi con la polizia, altri sono vittime della violenza delle stesse. Chi non sarebbe spaventato dalla droga e dalle bande? Non dobbiamo andare molto lontano per trovare quartieri devastati dalla droga e dalla violenza relativa ad essa: case bruciate, graffiti delle bande dovunque, spari, violenti crimini stradali.

Alcuni dei miei vicini sono rifugiati di questi ghetti infestati dalla droga: sono scappati da alcune delle aree più pericolose di Chicago al nostro quartiere integrato, di ceto medio, a Evanston, a nord di Chicago. I miei vicini sono bianchi e neri; alcuni sono immigranti, dal Messico, Haiti e Jamaica. Sono insegnanti, postini, segretarie, infermiere, camionisti, psicoterapisti, bibliotecari, artisti, elettricisti, e investigatori assicurativi. Alcuni sono benestanti ed hanno difficoltà ad incontrarsi, ma sono decisi quanto il resto di noi ad evitare che la droga e gli spacciatori distruggano il nostro quartiere.

Nessuno di loro ha niente di buono da dire sui narcotici. Sono sicuri - perché possono vederlo con i loro stessi occhi - che la droga privi la gente dei buoni insegnamenti e la faccia comportare in maniera irrazionele ed autodistruttiva. I miei vicini sanno che gli utilizzatori di droga sono persone malate che possono uccidersi se non curate; si sentirebbero dispiaciuti per loro se non ne fossero spaventati. Hanno paura che i loro figli inizino ad assumere droga e distruggano le loro vite; alcuni ragazzi hanno fatto proprio questo. Noi siamo tutti spaventati da cosa le persone che usano narcotici fanno a loro stessi ed alle loro famiglie.

Cosi' la maggioranza dei miei vicini pensa naturalmente che l'unico modo di occuparsi dei narcotici, l'unica strada per salvare il nostro quartiere ed i nostri ragazzi dalla droga, dagli spacciatori, e dalla violenza, sia incrementare le pene per chi usa e vende droga, e fare in modo che la polizia raffozi le leggi. E' facile capire perche' credono questo, ma sono in torto.

Abbiamo già tentato di sopprimere l'utilizzo della droga e gli spacciatori, ed abbiamo completamente fallito. La testimonianza del nostro fallimento è intorno a noi, nei quartieri distrutti dalla droga e dalle bande. Di fatto, il tentativo di reprimere l'utilizzo della droga ha certamente fatto in modo che questo problema diventasse peggiore di quanto sarebbe stato in altro modo. Noi ed i legislatori che abbiamo eletto abbiamo provato a proteggere la nostra società proscrivendo la droga, ma al contrario l'abbiamo resa più pericolosa.

La violenza che associamo alla droga è interamente un sottoprodotto del proibizionismo. Poiché sono illegali, le droghe sono vendute a prezzi alti per coprire il rischio che corrono gli spacciatori. E poiché i profitti per la vendita della droga sono enormi, gli spacciatori combattono per il controllo del mercato; si uccidono tra loro e chiunque si metta sulla loro strada. Noi sappiamo che la proibizione della droga, i prezzi alti, e la violenza sono collegati perché abbiamo avuto una grossa esperienza col proibizionismo: il proibizionismo dell'alcool negli Stati Uniti negli anni '20 ha arricchito Al Capone ed altri gangsters, ed ha reso il crimine organizzato molto più violento di quanto non fosse in precedenza. Possiamo vedere sviluppi analoghi oggi in Unione Sovietica: quando la scorta di beni che la gente vuole è poca, i prezzi ed i profitti crescono ed i criminali prendono il controllo del mercato.

La gran parte del pericolo che i narcotici danno alla società può essere eliminato legalizzando l'uso, la vendita, e la produzione della droga. Quale criminale perderebbe il proprio tempo se qualunque commerciante potesse vendere droga, se la droga fosse disponibile legalmente ed a poco prezzo? La legalizzazione farebbe perdere gli affari agli spacciatori del mio quartiere. La gente disgustosa che spunta dalle loro case scomparirebbe. I drogati che comprano droga la notte tardi non ci sarebbero più. Le bande di ragazzi non riuscirebbero più e fare soldi vendendo droga, e l'appartenenza ad esse diventerebbe meno attraente per i nostri ragazzi. Se legalizzassimo, in altre parole, salveremmo il mio quartiere.

L'argomento più forte a favore della legalizzazione è puramente pragmatico: la vecchia politica di rendere illegali i narcotici è fallita, così dobbiamo tentare un'altra politica; la vecchia politica della soppressione ha incentivato la violenza, così abbiamo bisogno di una politica che elimini l'incentivo ad essa. Che ci piaccia o no, c'è una forte domanda di narcotici - sia che siano legali od illegali, economici o costosi, molte persone li vogliono. Se molta gente vuole la droga, e la usa senza curarsi di ciò che dice la legge, dobbiamo accettare questa realtà. Non ha più senso proibire i narcotici come l'alcool, o le sigarette. Quando cerchiamo di prevenire ciò che non può essere prevenuto, creiamo solo una nuova fonte di profitto e violenza.

Ma - dicono sempre gli oppositori alla legalizzazione - se noi rendiamo la droga economica e legale non ne incoraggeremo solo l'uso? Questa è una questione empirica alla quale non si può rispondere finché i narcotici non saranno economici e legali. Ma non c'è nessuna ragione particolare per pensare che la legalizzazione inrementerebbe drammaticamente il consumo, a meno che non crediamo che i narcotici siano inerentemente attraenti - e la maggioranza degli oppositori alla legalizzazione non lo crede.

Noi possiamo di fatto essere certi di certe conseguenze della legalizzazione. Per esempio, ci saranno molte meno ragioni di temere i drogati quando non infrangeranno leggi e le droghe saranno a basso prezzo. Potremmo disapprovare il loro comportamento, come disapproviamo l'ubriachezza, ma ciò che faranno sarà un problema loro e delle loro famiglie, non una minaccia per noi. Anzi, sarà più facile trattare l'utilizzo della droga come una malattia, proprio come trattiamo l'alcolismo come una malattia. Il denaro ora perso nel futile tentativo di reprimere l'uso, la vendita, e la produzione della droga può essere dedicato al trattamento do coloro che vogliano smettere di usarla.

Possiamo anche essere sicuri che sarà più facile per i drogati chiedere aiuto, perché quando chiederanno il trattamento non dovranno più ammettere di aver commesso un crimine. Non è mai facile ammettere che tu sei dipendente dalla droga, o dall'alcool, o anche dalle sigarette - tutti i fumatori negano la loro dipendenza - ma non ci sarà più alcune ragione legale per non chiedere aiuto.

Ci sono, naturalmente, persone che dicono che l'uso dei narcotici non è di per sé un problema, che l'utilizzo della droga è una moda, e che quando l'opinione pubblica si rivolterà contro di essa allora la gente smetterà di usarla. Questo è stato il caso della cocaina negli Stati Uniti negli ultimi anni. Lo stesso è vero in riferimento alle sigarette, ed all'alcool distillato: l'utilizzo di entrambi è calato fortemente negli Stati Uniti perché fumare non è più una moda, o bere molto. E l'opinione pubblica influenzerà gli utilizzatori di droga quando non si nasconderanno nella clandestinità della droga ma vivranno più o meno una vita normale.

Comunque, i miei vicini non sono certamente d'accordo che legalizzare i narcotici farebbe bene ai drogati. Hanno una grande esperienza di ciò che la droga fa alla società, hanno visto troppe vite distrutte dalla droga, e pensano che la maggior parte dei difensori della legalizzazione siano ingenui, e completamente inconsapevoli di una vita in un quartiere infestato dalla droga. Non saranno mai d'accordo che la droga è innocua. Ma probabilmente saranno d'accordo che il vano tentativo di reprimere le cause della droga danneggia la società anche più di quanto facciano le droghe stesse.

 
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