Rispetto la grande professionalità di Sergio Zavoli, e, ovviamente, l'autonomia del giornalista. Proprio per questo devo manifestare il mio disappunto per il modo in cui e' stato tagliato e montato il dibattito sul tema 'Aids e Droga' andato in onda venerdì 22 febbraio e a cui ero stato invitato. Zavoli ha evidentemente scelto di dare un'immagine 'alta' della discussione e di conseguenza ha reciso ogni punta polemica.
Avevo duramente criticato il ministro della Sanità De Lorenzo per il recente decreto sul metadone perché, proibendo ai servizi pubblici di utilizzarlo come farmaco sostitutivo dell'eroina, si cancella uno dei pochi strumenti efficaci per ridurre la diffusione dell'Aids e si favorisce il ritorno all'eroina di migliaia di persone. Mi ero scontrato col professor Aiuti che negava ciò che non può essere negato, ovvero il successo delle politiche sanitarie adottate a Liverpool e Amsterdam, basate sullo scambio di siringhe sterili contro quelle usate e sulla distribuzione controllata di eroina o metadone. Avevo avuto un battibecco con Rossella Artioli, contraria a qualsiasi programma sanitario che non preveda l'astinenza dalla droga.
Di tutto questo nel programma trasmesso non e' rimasto traccia. Alla fine avrebbe dovuto scorrere la dizione: "ogni riferimento alla realtà e' puramente casuale". Da quando sono stato eletto al Parlamento europeo nella lista antiproibizionista sulla droga la Rai non mi ha dato un secondo di tempo per spiegare ragioni che nel mondo vanno acquistando sempre maggiore consistenza e credito. Speravo di avere l'occasione di farlo. Invece e' stata diffusa l'immagine di tanti santini, ed io fra gli altri. Non lo sono, ne' voglio apparire tale. Se la Rai non può fare peccato, per favore la prossima volta si astenga.
Marco Taradash
deputato al Parlamento Europeo