Radicali.it - sito ufficiale di Radicali Italiani
Notizie Radicali, il giornale telematico di Radicali Italiani
cerca [dal 1999]


i testi dal 1955 al 1998

  RSS
dom 18 mag. 2025
[ cerca in archivio ] ARCHIVIO STORICO RADICALE
Conferenza droga
Fiorenzi Massimiliano - 29 marzo 1991
I METODI DEL IV· COMMISSARIATO

ALLLA PROCURA DELLA REPUBBLICA

PRESSO IL TRIBUNALE DI ROMA

DOTT. CORSELLI

Io sottoscritta PATRIZIA ROBUSTELLI nata a Salerno il 2/10/1961 e residente in Roma via Valbrembana 11, espongo alla S.V. quanto avvenuto in occasione del mio arresto il 15 marzo u.s. il cui procedimento pende presso di Lei.

Il giorno 15 marzo , alle ore 11,15 circa, mi trovavo nei pressi del SAT (sezione interventi per l'alcolismo e le tossicodipendenze) della USL RM 2 in via Montesacro n. 8 dal quale ero appena uscita dopo aver effettuato una visita e aver assunto la dose di metadone a me spettante quale tossicodipendente in cura disintossicante.

Venivo avvicinata da alcuni agenti in borghese, appartenenti al IV· Commissariato di Polizia che così mi apostrofavano:"Senti un pò, tu parli troppo;vai dicendo in giro che siamo infami e bastardi perchè abbiamo arrestato il tuo ragazzo!" A tali frasi, dette con tono minaccioso, rispondevo di non averle mai dette, ma che ritenevo di avere il diritto di criticare i metodi da loro usati ogni qual volta "fermano" un tossicodipendente (sempre con modi bruschi e frasi offensive).

Sono stata immediatamente bloccata per un braccio, ammanettata e spinta all'interno dell'automobile Fiat Uno rossa in loro disponibilità per il servizio in borghese.

Immediatamente condotta presso il IV· Commissariato , venivo fatta entrare da unh'ingresso secondario e introdotta in una stanza dove sono stata subito aggredita,ancora ammanettata.

Gli agenti mi picchiavano con pugni ai reni e in testa, schiaffi e spinte contro il muro.

A nulla servivano i miei pianti e le urla con cui imploravo di lasciarmi stare.

Inveivano picchiandomi e proferendo frasi quali:"zozza,puttana" e mi minacciavano terrorizzandomi: "Devi morire tu e pure il tuo fidanzato!" (Francesco Cilurzo, da loro tratto in arresto il 16/2/91).

Mentre avveniva tale" operazione" entrava nella stanza un'altro agente,il Sig.ELIO BIANCO, il quale, dicendo che voleva anche lui "far due chiacchiere con me" mi picchiava e mi sputava in faccia.

Stremata, impedita nei movimenti a causa delle manette, venivo sbattuta contro il muro dove picchiavo con forza la testa procurandomi una vistosa contusione, mentre dalle labra colpite dai pugni usciva il sangue e il viso era chiazzato da ematomi.

Un agente, allora, versava sulla mia tesata il contenuto di una bottiglia di "vetril" quasi fosse acqua. Il liquido invece, essendo un prodotto chimico per pulire i vetri, scendeva sui miei occhi procurando un forte bruciore e impedendomi di vedere per molto tempo.

In tali condizioni venivo condotta, poi alla Questura in Via S.Vitale dove venivo "schedata" tramite foto e impressione delle impronte delle dita.

Durante il tragitto, sempre in manette, chiedevo il motivo di tale comportamento ma nulla mi si rispondeva se non ingiurie. Quindi, verso le 18,00 venivo condotta presso il carcere femminile di Rebibbia e là veniva redatta la cartella clinica da parte di due medici dell'Istituto.

Gli agenti che hanno effettuato il "pestaggio" sono stati da me identificati quali tale ROBERTO BONFISSUTO (che,oltre a picchiarmi mi ha più volte chiamata "puttana" e minacciata di farmi licenziare dal mio posto di lavoro dove svolgo l'attività di infermiera); il già nominato ELIO BIANCO e GENNARO CIAURRO (il quale voleva denunciarmi per il possesso di 10 cc. di metadone che avevo con me,ma è stato sconsigliato dai colleghi per la poca efficacia che poteva produrre.)

Di altri agenti ,pure presenti, la scrivente non è in grado di produrre le generalità, ma i loro nomi risulteranno dai verbali di arresto in possesso della S.V. Ill.ma.

Tanto premesso la sottoscritta Patrizia Robustelli chiede che Ella voglia disporre l'acquisizione della cartella clinica redatta nel carcere di Rebibbia femminile il 15/3/91 a mio nome; chiedo,altresì che vengano individuati tutti gli agenti che hanno operato le azioni su descritte nei miei confronti, perseguendoli penalmente per tutti i reati che la S.V. voglia ravvisare.

Faccio presente che dopo essere uscita dal carcere, in data 16 marzo, sono stata costretta a ricoverarmi presso l'ospedale S.Giacomo per sospetto trauma cranico e sono uscita dopo alcuni giorni solo per poter frequentare il mio posto di lavoro dove sono in prova ed una assenza prolungata comporterebbe la non prosecuzione del rapporto, ma che tutt'ora soffro di capogiri e attualmente sono ricoverata per accertamenti presso la Casa di Cura "Villa Giuseppina".

Fin d'ora propongo formale querela contro le persone indicate e le altre che S.V. vorrà identificare e chiedo che essi siano perseguiti in nome della convivenza civile tra cittadini e forze dell'Ordine così come il nostro ordinamento prevede che avvenga.Non essendo tollerabile, ne dal privato cittadino, ne da coloro che sono preposti al buon andamento delle funzioni pubbliche,che rappersentanti della "Polizia di Stato" possano usare del loro potere coercitivo per vendette personali o per ridurre in soggezione qualsivoglia cittadino,soprattutto se tossicodipendente o incapace di difendere la propria persona.

Nomino mio difensore, in qualità di parte offesa, il Dott.proc. Simonetta Crisci e chiedo di avere avviso dell'eventuale richiesta di archiviazione.

Offro la mia disponibilità alla S.V. Ill.ma per qualsiasi chiarimento e integrazione del presente atto, riservandomi l'indicazione di testimoni.Con riserva di costituzione di parte civile per il risarcimento dei danni tutti subiti e subendi.

Roma 26/03/1991

Patrizia Robustelli

--

 
Argomenti correlati:
stampa questo documento invia questa pagina per mail