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Conferenza droga
Ranieri Giancarlo - 3 aprile 1991
Ho letto con piacere l'intervento sul convegno di Francoforte.

Penso anche io che, nel momento attuale, colpire il lucro

connesso col traffico di oppiacei, possa costituire l'unica

possibilita' di controllare ed arginare il flagello della droga

e della criminalita' da essa indotta.

Lungi da me, quindi, ogni intenzione polemica in proposito.

Ma e' proprio per poter valutare meglio, in prospettiva, le

potenzialita' ed i nuovi orizzonti che la proposta

antiproibizionista dischiude, che, da qualche tempo, mi pongo un

interrogativo su cosa accadra', una volta che sia diventata

operante la legalizzazione degli oppiacei.

Come la legalizzazione dell'alcool, a suo tempo, non impedi' la

diffusione dell'eroina, cosi', temo, che a questa, possa

succedere ed affiancarsi qualche nuova sostanza, magari di sintesi.

Addirittura gia' esistente.

Non mi e' dato sapere quale possa essere la risposta dei

narcotrafficanti, ma una cosa e' certa:

Non si puo' legalizzare tutto.

Penso agli allucinogeni sintetici o semi-, ad esempio, quali il

PCP, il CRACK, a molte altre molecole, oltre al notissimo LSD.

Alle amfetamine...a chissa' quali altre diavolerie la chimica e

la biologia possono fornire.

Non credo si possa legalizzare quella roba, ben piu' dannosa

dell'eroina, generatrice di delirii e violenza.

Ne, credo, possa costituire motivo di conforto la relativa

scarsa incidenza statistica - attuale - circa il consumo di

quelle droghe.

Questa potrebbe essere la risposta dei narcotrafficanti alla

caduta dei loro profitti sorretta, sul mercato, dal recupero di

valori trasgressivi ed autodistruttivi che, all'assunzione di

droghe, a cominciare dalla nicotina e dall'etanolo, sembrano

essere spesso connesse.

Malgrado, quindi, non riesca ad intravvedere altra soluzione che

quella antiproibizionista, temo che nella sua attuazione sara'

di fondamentale importanza cercar di evitare che tanto lavoro si

riduca, almeno in parte, allo spostamento del target sia da

parte del tossicodipendente che dei trafficanti.

La scelta, purtroppo, e' assai vasta.

giancarlo

 
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