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Conferenza droga
Trugenberger Luca - 14 aprile 1991
La mia opinione è che il problema droga non può essere risolto né con il proibizionismo né con l'antiproibizionismo.
Il problema droga riguarda l'uomo e la maniera in cui affronta la vita.

Quello che l'antiproibizionismo può fare è risolvere i problemi generati dal proibizionismo, problemi di criminalità così massicci che gli stati ne sono sopraffatti, problemi di criminalità così importanti e di così vasto respiro che si confondono e si fondono con problemi di politica.

Mi riferisco alla microcriminalità, nella quale sfocia anche il malcontento generale delle nuove generazioni: le bande di ragazzini negli USA (e fra un po' anche da noi...) non usano più il coltello come ai tempi del famoso West Side Story... oggi hanno il Kalashnikov e la polizia teme di entrare nei loro territori!

Mi riferisco anche alla "Mafia" (o meglio alle mafie, perché mica è una sola...) che sul commercio di droga si sostiene e prospera a tal punto che ha problemi ad utilizzare il denaro che accumula.

Mi riferisco all'uso di quel denaro per procurare potere. Potere su di noi, potere sottratto a coloro che dovrebbero averlo ed esercitarlo. Potere occulto, non individuabile, pericoloso perché senza nessun tipo di controllo o meccanismo di regolazione.

Mi riferisco infine all'esistenza di nazioni che vivono sulla droga, completamente in mano di chi ne gestisce il ciclo...

No, l'antiproibizionismo non risolve il problema della droga, così come dopo la fine degli anni trenta non è stato risolto il problema dell'alcool. Vuole risolvere, però, problemi molto, molto più vasti.

Luca

 
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