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Conferenza droga
Marchi Franco - 21 aprile 1991
Il Consiglio Comunale di Castel d'Azzano, piccolo comune della cintura veronese ha approvato all'unanimità l'ordine del giorno che segue.
Il comune ha una giunta estremamente anomala (7 PSI, 2 VERDI con aperture antiproibizioniste e 2 di una lista civica PCI + .......) ed all'opposizione 9 DC. L"accordo è giunto su un documento che ricalcando i documenti di Modena, Milano e Regione Veneto non contenesse impegni operativi per il comune (piccolo e con pochi mezzi).

CONSIDERATO con viva preoccupazione i dati relativi alla diffusione del virus dell'AIDS in Italia (dove, secondo le statistiche disponibili ha già provocato oltre 4000 casi di AIDS e contagiato una popolazione stimata di 200.000 persone);

CONSIDERATO che nella provincia di Verona sono stati diagnosticati 97 casi di AIDS fino al 31 dicembre 1990 pari al 20% dei casi diagnosticati nella regione Veneto;

CONSIDERATO che, soprattutto in Italia, la diffusione dell'AIDS é in stretta connessione con le modalità di assunzione di droghe iniettabili ed in particolare con l'utilizzo promiscuo di siringhe da parte di tossicodipendenti;

CONSIDERATO la rapidità estrema della diffusione e dell'estensione dell'infezione e della malattia;

CONSIDERATO che oltre il 60% dei casi diagnosticati di AIDS é rappresentato da soggetti tossicodipendenti;

CONSIDERATO che, secondo stime ufficiali, nella provincia di Verona risiede un numero di tossicodipendenti sieropositivi elevato;

CONSIDERATO che oltre il 50% dei detenuti nel carcere di Verona é tossicodipendente e che buona parte di questi è sieropositiva al virus dell'HIV;

CONSIDERATO che il carcere rappresenta uno dei luoghi a maggior rischio di diffusione dell'AIDS;

CONSIDERATO che come ha indicato l'Organizzazione Mondiale della Sanità, l'AIDS costituisce un pericolo alla salute pubblica più grave dell'abuso di stupefacenti;

TENUTO CONTO dei risultati conseguiti in altri paesi in tema di prevenzione di AIDS e di contenimento di patologie correlate alla tossicodipendenza grazie anche alla istituzione di servizi di distribuzione controllata di siringhe ai tossicodipendenti con contemporaneo ritiro di quelle già utilizzate vista la legge 162/90 e in particolare l'articolo 3 che dà mandato al Ministro della Sanità di promuovere, in collaborazione con le Regioni, iniziative volte ad eliminare il fenomeno dello scambio di siringhe tra tossicodipendenti, favorendo anche l'immissione nel mercato di siringhe monouso autobloccanti;

VISTO il provvedimento della Regione Veneto del 18 dicembre 1990 approvato all'unanimità dei presenti che impegna la regione stessa ad attuare il piano di prevenzione dei problemi sopracitati entro sessanta giorni;

INDIVIDUA nell'attività di informazione, tesa a promuovere comportamenti attivi e positivi di prevenzione, ed in interventi concreti di profilassi gli assi fondamentali dell'impegno progettuale di sperimentazione e finanziario delle Amministrazioni pubbliche centrali e locali;

INDIVIDUA in particolare, tenuto conto delle numerose ed autorevoli opinioni espresse da tecnici, medici ed esperti a livello nazionale e locale, nella diffusione generalizzata delle siringhe autobloccanti monouso un valido strumento di prevenzione dell'AIDS e di altri importanti patologie;

SOLLECITA il ministero della Sanità a provvedere, attraverso i suoi organi tecnici, in tempi molto rapidi, alla registrazione dei tipi di siringhe autobloccanti ritenute idonee, consentendone l'immissione sul mercato;

INVITA il Ministero della Sanità a farsi promotore, insieme con le Istituzioni locali preposte alla tutela della salute pubblica (Regioni, Comuni, U.S.L.) di iniziative nei confronti delle imprese, sollecitando la produzione su ampia scala, fino a coprire, in via progressiva, le intere esigenze di mercato, di siringhe autobloccanti;

PROPONE al Ministero della Sanità di avviare in via sperimentale, in modi e forme da concordare, nel territorio comunale la diffusione in modo generalizzato delle siringhe autobloccanti;

CHIEDE all'Assessorato alla Sanità della Regione Veneto di individuare la U.S.L. 25 ed il comune di Castel D'Azzano come sedi di sperimentazione per il proprio progetto di utilizzo di siringhe autobloccanti;

INVITA la Giunta a concordare con il servizio apposito ad una intensificazione dell'attività di raccolta delle siringhe abbandonate nelle aree pubbliche a maggiore utenza.

 
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