Radicali.it - sito ufficiale di Radicali Italiani
Notizie Radicali, il giornale telematico di Radicali Italiani
cerca [dal 1999]


i testi dal 1955 al 1998

  RSS
gio 17 lug. 2025
[ cerca in archivio ] ARCHIVIO STORICO RADICALE
Conferenza droga
Caravaggi Caterina - 27 giugno 1991
SI ALLARGA LA PIAGA DELL'AIDS
CASI PIU' CHE RADDOPPIATI IN UN ANNO IN UMBRIA

dal 'Corriere dell'Umbria' 17 giugno 1991

L'Aids, la peste del secolo, sta progressivamente diffondendosi in maniera preoccupante. A sfogliare il dossier Aids Italia, redatto dall' Ansa, in Umbria c'è da registrare un aumento del 65 per cento dei casi di malattia conclamata, rispetto ai dati rilevati l'anno precedente. Tale tasso di crescita, è il dato più allarmante. I malati di Aids in Umbria sono a tutt'oggi 72, contro i 43 dell'anno passato, mentre i soggetti sieropositivi, sono passati, a 1.019 nel giugno del 1990, mentre l'anno precedente erano 710.

Tra i sieropositivi - secondo dati forniti dall'assessorato alla Sanità della Regione dell'Umbria, 651, pari al 64 per cento del totale, sono tossicodipendenti, 28 sono omosessuali e 31 sono al tempo stesso tossicodipendenti e omosessuali.

Elevato anche il numero di sieropositivi partner di tossicodipendenti, che si attesta sulle 130 unità. Ed è in crescita anche quello dei soggetti cosiddetti "non a rischio", 35 unità, e dei politrasfusi, 10.

Per quanto riguarda l'età, è stato rilevato che l'85 per cento dei sieropositivi ha un'età compresa tra i 22 e i 36 anni; il 10 per cento ha più di 36 anni ed il restante 5 per cento ha meno di 22 anni.

Tra le persone sieropositive il rapporto tra maschi e femmine è di 3 a 1, invariato rispetto all'anno passato.

Riguardo alla provenienza, dei 1019 sieropositivi solo 538 sono residenti in Umbria, mentre i restanti originari di altre regioni vivono in parte in carcere o in comunità terapeutiche.

In Umbria, dal 1987, è in attivo un sistema di sorveglianza della diffusione del virus dell'Aids, messo a punto dall'osservatorio epidemiologico della Regione (Oeru) in collaborazione con l'istituto di malattie infettive dell'Università di Perugia.

"Il compito di questo istituto - spiega il dottor Gianni Giovannini, responsabile del settore Tutela sanitaria-ambiente della Regione - è quello di raccogliere in apposite schede, personalizzate da un codice, dei dati relativi ad ogni esame sull'Aids compiuto in Umbria. Le schede, raccolte presso le Usl, vengono inviate alla clinica di malattie infettive dove i dati vengono archiviati ed elaborati su computer.

I risultati vengono poi trasmessi al centro epidemiologico regionale".

"Lo scopo di questo programma - prosegue il dottor Giovannini - è quello di mettere sotto sorveglianza il fenomeno, non solo attraverso lo studio dei casi di malattia, ma a partire dallo sviluppo dell'infezione".

I casi studiati dal giugno del 1987 al 30 giugno dell'anno scorso sono stati complessivamente 10.557.

La categoria presa maggiormente in considerazione è stata quella dei tossicodipendenti, che è di 2.203, seguita dai politrasfusi, che è di 273 unità.

 
Argomenti correlati:
stampa questo documento invia questa pagina per mail