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Conferenza droga
Serrano Reyes Anna Maria - 4 luglio 1991
"PANNELLA VUOLE DISTRUGGERE L'UMANITA'"

GIORNALISTA VITTIMA DEGLI EFFETTI DEL PROIBIZIONISMO

E' così patetico, così macabro, così sfacciatamente parziale, così straziante che tre sono le ipotesi:

1) pagano la giornalista per scrivere tante bestialità insieme

2) è scema

3) si è fatta una canna prima di scriverlo.

Ho fatto la traduzione letterale perché sia il più vicino possibile al testo originale.

NARCOLEGALIZZATORI TRANSNAZIONALI

a cura di Diana de Terán

pubblicato da "Solidaridad Iberoamericana" il 15 dic. 1989.

"Noi vogliamo la legalizzazione delle droghe, perché vogliamo distruggere l'umanità. Vogliamo uccidere di fame la popolazione ... Io sono pienamente d'accordo con il Fondo Monetario Internazionale", ha dichiarato a Roma lo scorso 4 di aprile l'allora presidente del Partito Radicale Transnazionale italiano, Marco Pannella, davanti ai manifestanti della Coalizione Nazionale Antidroghe di Italia che denunciavano che Pannella promoveva la Lega Antiproibizionista di Italia.

Ebbene, questo sinistro personaggio e la sua compagnuccia Emma Bonino, attuale presidente del Partito Radicale Transnazionale sono stati a Bogotà la prima settimana di dicembre, e hanno promosso una conferenza stampa convocata dalla Associazione di Giornalisti Stranieri in Colombia, che ha avuto luogo all'Hotel Hilton di questa città. L'obiettivo centrale è organizzare per il mese di gennaio 1990 una conferenza internazionale di parlamentari che vengano in Colombia a proporre le loro sporche tesi sulla legalizzazione delle droghe.

La conferenza stampa è stata un fallimento grazie all'intervento di membri dell'Istituto Schiller che aspettavano all'ingresso della sala tutti i giornalisti che entravano, con un demolitore volantino nel quale venivano smascherare le vere intenzioni di Marco Pannella, il quale, insieme a Marco Taradash (un altro narcolegalizzatore di origine americana, ma insediato in Italia), realizzarono una conferenza a Londra sotto la sponsorizzazione della Drugs Policy Foundation, per creare la Lega Antiproibizionista. In questa conferenza, Pannella e Taradash non solo hanno proposto la libera vendita di marijuana e di hascisc, ma anche la distribuzione di eroina e cocaina nelle farmacie. Il volantino dell'Istituto Schiller documenta in che modo la trasnazionale compagnia di tabacchi Philip Morris ha sponsorizzato le campagne di narcolegalizzazione di questi signori.

La prima domanda è stata posta dal corrispondente dell'agenzia EFE, cioè: "Signor Pannella, all'ingresso abbiamo ricevuto un volantino, voglio sapere se voi siete degli agenti della transnazionale del narcotraffico." Al che, Pannella, sconvolto, balbetta: "Quell'istituto me lo trovo sempre fra i piedi, dovunque in tutto il mondo, con diversi nomi, come dei travestiti. Loro sì sono una transnazionale. Chi è che li ispira negli Stati Uniti?. Non mi devo preoccupare di quello".

Il secondo intervento è stato a cura di chi scrive questo articolo, e le mie domande sono state: "Ci dica come ha speso gli 8 milioni di dollari che ha ricevuto dalla Philip Morris per fare la campagna per legalizzare le droghe. Si ricordi che sono più di dieci anni che la Philip Morris propone questo. E secondo, perché, se il governo e il popolo colombiano sono impegnati nello sradicare il narcotraffico, lei sceglie la Colombia come piattaforma per le sue sporche proposte?".

Qui, Pannella non ha saputo cosa dire, e senza rispondere alla mia domanda si è limitato a commentare che "quella domanda è prodotto di una mente sporca, che non sa quello che dice, e che nasconde la verità". Pannella ha concluso facendo un appello ai narcotrafficanti, ai loro familiari e amici, perché sappiano che esiste un partito che li rappresenta. Secondo fonti, i membri del Partito Radicale Transnazionale vengono per incontrarsi con il pre-candidato presidenziale e leader in Colombia della narcolegalizzazione, Ernesto Samper Pizano.

In realtà, come io ho detto a Pannella - ricordandogli che il suo partito ha fatto alleanza con la Cicciolina - la questione è che il Partito Radicale non si regge ideologicamente.

 
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