A volte, quando si sanno padroneggiare le parole con una certa capacità, ci si lascia prendere dal gusto della bella forma e si perde di vista il contenuto.
E' quanto, evidentemente, è accaduto a A.Salvidio, che nella foga di aborrire il "culturame" della sinistra si è smarrito nella palude del luogo comune, riciclando argomenti che, purtroppo per lui, non hanno alcun fondamento.
Non starò qui a polemizzare ulteriormente: mi basta ricordargli che solo in questa conferenza c'è un'abbondanza di testi scientifici, studi, riflessioni e analisi che smentiscono decisamente ogni pretesa di impossibili "guerre alla droga". Quanto poi ai pruriti che il nostro avverte ogni qualvolta sente nominare la "sinistra" basterà ricordargli che Milton Friedman, George Shultz, il caporedattore dell'"Economist", tanto per citare i (soliti) primi che mi vengono alla mente, tutto sono fuorché "di sinistra": eppure sono antiproibizionisti.
Per quanto mi riguarda, personalmente resto dell'idea che nessuna autorità può giudicare i miei comportamenti privati ma soltanto i reati che eventualmente da essi possono derivare.