Comunicato Stampa del Comune di Modena del 14 giugno 1991
LA MACCHINA SCAMBIATRICE AUTOMATICA DI SIRINGHE.
L'ASSESSORE ALLA SANITA' E AI SERVIZI SOCIALI DEL COMUNE DI MODENA MARIANGELA BASTICO TRACCIA UN PRIMO BILANCIO DELLA SPERIMENTAZIONE INIZIATA ALLA FINE DEL 1990.
Il distributore automatico di siringhe è stato installato a Modena alla fine di novembre del 1990, ma a causa di numerose rotture e di altrettanti perfezionamenti, la macchina ha funzionato in un modo che possiamo considerare significativo solo dopo il 5 febbraio e fino a metà maggio. Anche durante questi settanta giorni l'attività non è sempre stata continuativa. Dal 22 maggio, la ditta costruttrice ha installato una macchina nuova, frutto appunto della prima sperimentazione sul prototipo iniziale. Una seconda tranche di dati è appunto riferibile alle due settimane che intercorrono tra il 22 maggio e il 7 giugno
Nonostante la frammentarietà della esperienza, che ha proceduto a singhiozzi, abbiamo ritenuto nostro dovere tentare una prima raccolta di dati e una riflessione sugli stessi. Abbiamo affiancato l'analisi quantitativa con un questionario realizzato, tra gli utilizzatori potenziali della macchina, da parte del CTST (il Centro Tutela Salute Tossicodipendenti).
Diamo una occhiata ai dati. Nel periodo tra il 5 febbraio e metà maggio la macchina ha "distribuito" circa 8 mila siringhe; di queste, ne sono state scambiate tra il 12 e il 13 per cento. Nel secondo periodo, quando la macchina ha subito poche interruzioni nel funzionamento, sono state vendute 2.804 siringhe e ne sono state scambiate 331.
Pur in una fase altamente sperimentale, la macchina risulta già conosciuta ed utilizzata (come il questionario dimostra). Sono circa 200 le siringhe "pulite" che ogni giorno vengono acquistate e scambiate. Il questionario dimostra anche che, in precedenza, i tossicodipendenti usavano più volte la stessa siringa e la "mettevano in comune" anche perché non riuscivano a trovarne di pulite. Se l'obiettivo era quello di prevenire l'uso multiplo delle siringhe, allora questo obiettivo si può dire raggiunto. assolutamente nulla di risolutivo, ovviamente, solo un piccolo contributo nel campo della prevenzione al contagio possibile dell'infezione da HIV.
Nessuna illusione o certezza di avere trovato una ricetta miracolistica; questo risultato ci convince nell'idea di dover continuare la sperimentazione: da settembre verranno installate altre 2 macchine. Noi, da parte nostra, continueremo però a tenere sotto osservazione quella che consideriamo ancora una sperimentazione.
L'esperienza di queste settimane ha dimostrato che alcuni dei timori manifestati a priori si sono rilevati infondati o ingigantiti.
Il questionario ci conforta ampiamente su un punto importante: nessuno dei tossicodipendenti intervistati dice mai che si è drogato "perché" c'era la macchina distributrice. Una cosa è questo strumento per limitare il contagio dell'AIDS, altra cosa la problematica della prevenzione e della lotta alle tossicodipendenze.
Un secondo ordine di problemi, pur del tutto differente dal primo, erano i possibili problemi di tipo gestionale: non sono mancati e non mancano ma non sono insormontabili.
Alla vigilia, vi era un timore per molti versi speculare: che la zona dove è in stallata la macchina venisse presidiata dalle forze dell'ordine, che sulla base della nuova legge antidroga effettuassero appostamenti per arrestare in quasi flagranza di reato possibili utenti della macchina. Sul versante opposto, alcuni cittadini avevano espresso la paura che la zona divenisse un centro dello spaccio in città. Né l'una né l'altra ipotesi sono divenute realtà, almeno fino a questo momento.
La sperimentazione di queste settimane ha invece mostrato la difficoltà dello scambio (una siringa usata per una nuova), che risulta sottodimensionato rispetto alle aspettative. Sulla base di questa valutazione, il Comune sta considerando la possibilità di attivare le 2 nuove macchine solo per lo scambio, quantomeno nella prima fase. Il questionario ha dimostrato tutte le difficoltà, pratiche e psicologiche, di un tossicodipendente che giri con una siringa usata in tasca; nonostante ciò, si pensa di limitare la funzionalità delle due macchine allo scambio per incentivare questa pratica. L'esperienza sarà condotta per un periodo di tempo limitato, al termine del quale valutarne l'efficacia. anche se non in modo risolutivo, sullo scambio hanno pesato i problemi tecnici, poiché era proprio il meccanismo che lo regolava a rompersi più facilmente.
Indicazioni particolari non ci vengono invece dalla raccolta delle siringhe, un servizio avviato dall'AMIU fin da 1980. prosegue il trend in aumento iniziato nel 1988 dopo qualche anno di calo, Né sono mutati i luoghi di raccolta.
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Seguono i dati relativi al servizio di raccolta di siringhe e i dati analitici del questionario di cui sopra.
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